Un passo falso che può costare caro. Il Napoli rallenta ancora e offre all’Inter la chance per il sorpasso in classifica, a patto però di vincere il Derby d’Italia con la Juventus, per giunta in trasferta. La sfida di Torino si prende la scena ancor più del solito, con la sensazione sempre più diffusa che non si tratti di una “semplice” partita, bensì di uno snodo fondamentale per la corsa scudetto. Ma il match non riguarda solo la lotta al titolo: in ballo c’è pure il quarto posto, alla luce di una Lazio che ha perso due punti sul Milan, vittorioso nell’anticipo contro il Verona (1-0): la Juve proverà ad approfittarne, così come la Roma, attesa dalla trasferta di Parma che può rilanciarne le ambizioni europee.
Lazio – Napoli 2-2: Dia beffa Conte nel finale, ora gli azzurri rischiano il sorpasso
Altro pareggio, altri rimpianti. Il Napoli raccoglie il terzo ‘no-contest’ in altrettante partite, per giunta in rimonta: e così, dopo Roma e Udinese, anche la Lazio esulta per aver strappato un punto contro la capolista, sempre meno solida al comando del campionato. Il 2-2 dell’Olimpico potrebbe costare caro a Conte, entrato ormai nel mirino dell’Inter di Inzaghi: una vittoria a Torino varrebbe il sorpasso, senza nemmeno dover aspettare lo scontro diretto del Maradona. Match combattutissimo a Roma, aperto subito da un botta e risposta. Al 6’ una respinta maldestra di Rrahmani ha permesso a Isaksen di controllare e fulminare Meret dalla distanza, portando in vantaggio la Lazio. Un avvio shock per il Napoli, che però è riuscito a rispondere subito: al 13’ un errore di Provedel ha consentito a Raspadori di siglare l’1-1 con un preciso sinistro. Da lì la partita si è calmata per qualche minuto, tanto che le uniche altre due emozioni del primo tempo sono state l’infortunio di Castellanos (problema muscolare) e la parata di Meret su Rovella. La ripresa però è ripartita alla grande e il Napoli, apparso più determinato, ha trovato il gol del 2-1 grazie a un’autorete di Marusic, sfortunato nel deviare una palla vacante alle spalle di Provedel (64’). A quel punto la Lazio s’è buttata in avanti e dopo aver sfiorato il 2-2 con Zaccagni (gol annullato per fuorigioco), lo ha trovato a pochi istanti dalla fine con Dia, bravissimo a pescare l’angolino con un sinistro chirurgico da fuori area (87’). Il 2-2 finale va stretto a entrambe, considerando la classifica, a tiene comunque vivi i sogni di entrambe le squadre, sia che parlino di scudetto che di Champions.
Conte: “Il pari lascia l’amaro in bocca, ma stiamo facendo il massimo”
“La situazione è questa: il primo cambio l’abbiamo fatto con Buongiorno che rientrava dopo due mesi e mezzo, abbiamo messo dentro Politano dando il messaggio di voler vincere – ha sottolineato Conte -. Mi dispiace perché in due trasferte all’Olimpico abbiamo lasciato 4 punti al 90’. Non dimentichiamo poi che la Lazio ci aveva già battuto, dispiace ma saremo duri a morire, anche se resta l’amaro in bocca. Dobbiamo continuare a pedalare, essere orgogliosi e uscire sempre dal campo con la maglia sudata. Non bisogna dimenticare da dove siamo partiti, per cui anche i due pareggi con Roma e Lazio vanno visti in chiave positiva. Sappiamo che il calcio è questo, dobbiamo fare il massimo senza farci contagiare da aspetti emotivi, perché noi sappiamo cosa abbiamo fatto per essere in testa”.
Baroni: “Complimenti ai ragazzi, abbiamo mostrato passione e gioco”
“I ragazzi hanno fatto una partita piena di voglia, di passione e di gioco contro la prima in classifica – l’analisi soddisfatta di Baroni -. Il valore di questa prestazione è proprio averla fatta contro una squadra forte, anche se c’è il rammarico per i due gol evitabili. Comunque ho fatto i complimenti ai ragazzi per lo spirito, la voglia e la qualità con cui hanno giocato. Tutta la squadra ha fatto bene, da Pedro a Isaksen che è in crescita. Dia non stava benissimo, ma sono contento nel vedere la passione con cui la squadra si batte, daremo tutto fino alle fine. La nota negativa è l’infortunio di Castellanos, da valutare, ma i giovani ci daranno sicuramente una mano. Dia ha già fatto il centravanti, lo stesso vale per Pedro che sa fare tutto e Noslin, su cui lavoreremo”.
Milan – Verona 1-0: Gimenez regala tre punti a un Diavolo sottotono
Vittoria importante, non certo bella. Con i tre punti di San Siro i rossoneri salgono a quota 41 in classifica, rosicchiandone due alla Lazio, attualmente quarta. In un momento in cui il Milan è chiamato a recuperare terreno in Europa, la notizia è certamente positiva, ma la prestazione della squadra lascia più di qualche perplessità. È vero che il Verona, con undici uomini dietro la linea della palla, ha chiuso ogni spazio, creando non poche difficoltà al Milan nel trovare varchi, ma la squadra di Conceiçao ha faticato a sviluppare un gioco fluido, con una circolazione della palla lenta e spesso priva di idee. In particolare, la fascia destra non ha prodotto granché: Musah non ha brillato e Walker non è riuscito ad aggiungere quella sovrapposizione che avrebbe potuto dare più soluzioni, e anche Joao Felix è rimasto imprigionato tra le maglie della difesa veronese, senza mai riuscire a esprimersi al meglio. Il primo tempo è stato, in generale, piuttosto deludente. Le uniche emozioni sono arrivate da azioni sporadiche, come un errore di Maignan al 2’ quando il tiro di Duda, purtroppo per il Verona, si è alzato sopra la traversa. Al 27’ Joao Felix ha sfiorato il gol con un bel tiro a giro, ben parato da Montipò. Un gol annullato a Gimenez per fuorigioco ha interrotto un’altra potenziale occasione. Nel secondo tempo, Conceiçao ha cercato di cambiare le cose togliendo Sottil e Walker per Leao e Jimenez. I cambi si sono rivelati decisivi: lo spagnolo con le sue accelerazioni e il portoghese, con il suo solito gioco uno contro uno, hanno dato nuova energia alla squadra. Ma il gol partita è arrivato solo a un quarto d’ora dalla fine, grazie a uno splendido scambio tra Jimenez e Leao, che ha permesso a Gimenez di segnare la sua seconda rete in Serie A in altrettante partite, per giunta sotto la Curva Sud. Il Verona, nonostante i cambi, non è riuscito a reagire, visto che gli ingressi di Cisse, Oyegoke e Bernede non hanno sortito l’effetto sperato. Il Milan ha così portato a casa una vittoria importantissima per la classifica, ma non le risposte che cercava in vista della Champions League. Martedì contro il Feyenoord, infatti, servirà molto di più per ribaltare il risultato dell’andata ed evitare un clamoroso flop.
Conceiçao in lutto, parla Ibrahimovic
“Questa vittoria è molto importante – ha ribadito Ibrahimovic, presentatosi in conferenza al posto di Conceiçao (in lutto per la scomparsa di Pinto da Costa, storico presidente del Porto) -. Il Verona, con tutto il rispetto, è arrivato a San Siro per difendersi e non è facile giocare contro una squadra ben organizzata. Se fai gol all’inizio è un’altra partita, ma abbiamo dominato. Se mi aspettavo questa partenza di Gimenez? Certo, mi aspettavo che andasse così, perché è uno a cui piace fare gol e in questa squadra il pallone in area arriva e bisogna solo essere pronti. Noi dobbiamo aiutarlo a fare bene e metterlo nelle condizioni migliori. Leao? Lui sarà sempre un riferimento di questa squadra: è entrato e ha fatto assist. Quando i momenti della squadra non sono al top fa sempre la differenza, qui ha fatto un assist e ha risolto la partita: è quello che gli chiediamo. Adesso altri giocatori importanti? Speriamo che sia così perché siamo il Milan, se avessimo un solo giocatore importante non sarebbe un buon segno”.
Juventus – Inter (ore 20:45, Dazn)
Notte da brividi all’Allianz Stadium, dove andrà in scena il Derby d’Italia numero 253 della storia, il 211 in Serie A. Per entrambe si tratta di una sfida da non sbagliare e la rivalità, una delle più forti dell’intero panorama calcistico italiano, c’entra fino a un certo punto. Qui ci sono in palio punti che scottano, a maggior ragione dopo i risultati di ieri: il 2-2 tra Lazio e Napoli, infatti, consente all’Inter di sognare il primo posto in solitaria, ma anche alla Juve di agguantare il quarto posto. I nerazzurri ci arrivano dopo un’intera settimana libera, la prima da tempo immemore, mentre i bianconeri sono reduci dalle fatiche col PSV, peraltro con la prospettiva dell’imminente gara di ritorno. A livello fisico, insomma, Inzaghi sembra star meglio e il discorso non cambia se si ragiona dal punto di vista tecnico. La Juventus, nonostante le tre vittorie consecutive con Empoli, Como e, appunto, PSV, continua a non convincere sotto il profilo del gioco, mentre l’Inter, dopo la brutta caduta di Firenze, si è subito ritrovata nella sfida di lunedì scorso. Messa così la squadra di Inzaghi sembrerebbe favorita, ma guai a sottovalutare la Signora, specialmente in un Derby d’Italia. Il 4-4 dell’andata, con l’Inter in vantaggio di due gol a metà secondo tempo, dev’essere ben stampato nella mente dei nerazzurri, sin qui piuttosto ‘stitici’ nei big match. Tanti i temi d’interesse, a cominciare dal confronto in salsa francese tra Thuram (stringerà i denti nonostante una caviglia malconcia) e Kolo Muani, anche se lo spauracchio principale resta sempre Lautaro, a un solo gol da un dato storico: un altro centro e diventerebbe il primo straniero della storia dell’Inter ad andare in doppia cifra per sei stagioni di seguito, meglio di Nyers e Icardi. Thiago Motta, dal canto suo, dovrà cercare di vincere la partita dosando le forze per Eindhoven, visto che la sua Juve, tra oggi e mercoledì, si gioca davvero un pezzo enorme di stagione.
Thiago Motta: “È la partita più importante della stagione, dobbiamo vincere”
“Inseguiamo la vittoria sotto tutti gli aspetti, ma dobbiamo meritarla e mettere in campo tutte le forze possibili – ha spiegato Thiago Motta -. Contro l’Inter è importantissima: bisogna fare bene tutto, con un grande atteggiamento dal primo minuto, inoltre servirà essere squadra. Partite come questa, la più importante del nostro campionato, costringe a fare grandi cose: difendere bene, transizioni, grande atteggiamento, poi in campo succeda quel che succeda. Tutte le gare sono importanti, ora pensiamo a questa, poi ci sarà tempo di ragionare su quella di mercoledì, anche lì dovremo fare le cose giuste per meritare la vittoria. Manderò in campo la squadra migliore per affrontare l’Inter: chi inizierà e i cambi per competere con l’avversario. Spero che la continuità sia per tanto tempo, è quello che stiamo cercando. L’obiettivo è fare una grandissima partita e meritare la vittoria, è quello che vogliamo”.
Inzaghi: “Gli episodi arbitrali? Se succede qualcosa per noi ne parlano tutti, viceversa…”
“Sappiamo cosa rappresenta Juve-Inter per i tifosi e la società – ha ribadito Inzaghi -. Una partita importante in un momento delicato del campionato, sappiamo di dover fare un’ottima gara contro una squadra di qualità che si è rinforzata nel mercato invernale: la Juve viene da tre vittorie consecutive ed è allenata da un tecnico che stimo molto. La classifica ce l’abbiamo ben visibile tutti, però affrontiamo una squadra forte che si è rinforzata. La Juve è molto ben organizzata, anche se nel girone di andata ha avuto molti infortuni che hanno penalizzato la classifica: per noi sarà una partita impegnativa. Gli arbitri? Io mi arrabbio perché penso che quando succede qualcosa a nostro sfavore, quasi non se ne parla. Ho lanciato l’allarme e l’episodio con la Fiorentina è ancora discusso oggi, mentre dell’episodio identico sul corner del Leverkusen non si è detto niente, pur danneggiandoci in diversi aspetti. Quando succede qualcosa a favore dell’Inter se ne parla per giorni, al contrario quasi non se ne parla…”.
Juventus – Inter, le probabili formazioni
Juventus (4-1-4-1): Di Gregorio; Weah, Gatti, Veiga, Savona; Thuram; Conceiçao, Koopmeiners, McKennie, Nico Gonzalez; Kolo Muani
In panchina: Perin, Pinsoglio, Costa, Kelly, Cambiaso, Rouhi, Locatelli, Adzic, Yildiz, Mbangula, Vlahovic
Allenatore: Thiago Motta
Indisponibili: Milik, Bremer, Cabal, Kalulu, Douglas Luiz
Squalificati: Nessuno
Inter (3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Taremi, Lautaro
In panchina: Martinez, Calligaris, Bisseck, De Vrij, Carlos Augusto, Darmian, Frattesi, Zielinski, Asllani, Zalewski, Thuram, Arnautovic, Correa
Allenatore: Inzaghi
Indisponibili: Di Gennaro
Squalificati: Nessuno
Parma – Roma (ore 18, Dazn e Sky)
Prima del Derby d’Italia ci sarà modo di gustarsi l’aperitivo tra Parma e Roma, impegnate in una sfida che coinvolge sia la corsa salvezza che quella all’Europa. I ducali, reduci da tre sconfitte consecutive e ancora a secco di vittorie nel 2025, sono sprofondati al terzultimo posto e hanno assoluto bisogno di punti, ma i giallorossi non possono certo fare sconti, anche se la testa potrebbe già essere rivolta al match col Porto di giovedì prossimo. Ranieri, dopo le inevitabili difficoltà iniziali, ha innescato una marcia di tutto rispetto, raccogliendo 18 punti nelle ultime 8 partite, eppure la classifica continua a essere deficitaria. Certo, la situazione è migliorata rispetto al suo arrivo, ma la rincorsa a un piazzamento europeo è ancora lunga e necessita di altri risultati positivi, a cominciare da oggi. Il rischio, come detto in precedenza, è che la testa sia già proiettata a giovedì sera, quando all’Olimpico arriverà il Porto per un dentro o fuori senza possibilità di appello, tanto più che la gara d’andata ha lasciato strascichi sia dal punto di vista fisico (Dybala INSERT) che mentale: le polemiche per l’arbitraggio hanno catalizzato l’attenzione, lasciando davvero poco spazio alla trasferta emiliana. Non è così per il Parma, che ha dedicato tutta la settimana nel preparare questa delicatissima sfida. Pecchia, dopo il bell’inizio che prometteva scintille, è incappato in una serie di risultati negativi preoccupante, tanto da raccogliere una sola vittoria nelle ultime dieci giornate. I ducali sono sprofondati nella zona rossa e devono necessariamente reagire, ragion per cui la Roma farà bene a stare sul pezzo, lasciando da parte, almeno per qualche ora, le tensioni europee.
Parma – Roma, le probabili formazioni
Parma (4-2-3-1): Suzuki; Delprato, Vogliacco, Balogh, Valeri; Estevez, Bernabé; Man, Sohm, Cancellieri; Bonny
In panchina: Corvi, Moretta, Lovik, Valenti, Trabucchi, Leoni, Hainaut, Camara, Almqvist, Haj, Plicco, Hernani, Ondrjeka, Pellegrino
Allenatore: Pecchia
Indisponibili: Charpentier, Kowalski, Circati, Osorio, Benedyczak, Marcone, Mihaila, Djuric
Squalificati: Nessuno
Roma (3-4-2-1): Svilar; Mancini, Nelsson, Ndicka; Celik, Koné, Gourna-Douath, Angelino; Saelemaekers, Pellegrini; Dovbyk
In panchina: Gollini, De Marzi, Hummels, Abdulhamid, Salah-Eddine, Paredes, Soulé, El Shaarawy, Shomurodov
Allenatore: Ranieri
Indisponibili: Marin, Rensch, Dybala
Squalificati: Cristante