Il momento è arrivato. Juventus e Inter si troveranno di fronte per il primo faccia a faccia della stagione, con il sogno Scudetto sullo sfondo. Entrambe infatti, al netto di scaramanzie e dichiarazioni di facciata, sanno di potersi giocare delle carte importanti, seppur partendo da situazioni molto diverse. Il Derby d’Italia numero 250 della storia (il 208 in Serie A) diventa ancor più importante dopo i risultati di ieri: le vittorie di Milan e Napoli su Fiorentina e Atalanta, infatti, accorciano la classifica, aumentando la concorrenza nelle prime posizioni.
Juventus – Inter (ore 20.45, Dazn)
Serata di prestigio allo Stadium, dove Juventus e Inter torneranno a giocarsi il primo posto dopo tanto tempo. Dal post-Calciopoli in poi, infatti, le due eterne rivali hanno alternato i rispettivi cicli vincenti, senza contendersi mai lo stesso obiettivo. L’unica eccezione risale alla stagione 2019/20, ma quella sfida fu completamente sconvolta dallo scoppiare della pandemia, tanto da giocarsi a porte chiuse dopo uno snervante teatrino di rinvii e polemiche. Ora invece è tutto pronto per godersi un vero spettacolo, anche se è difficile immaginarsi una “bella” partita: le indicazioni arrivate sinora fanno pensare a una Juve attendista, il che potrebbe condizionare anche la prova dell’Inter. I numeri, del resto, non mentono e raccontano di due difese top (6 gol subiti dai nerazzurri, 7 dai bianconeri) e due attacchi molto diversi: la squadra Inzaghi ha segnato ben 29 reti, quella di Allegri solo 19. Vista così l’Inter sembrerebbe favorita, ma non va dimenticato quanto accaduto nella scorsa stagione, quando Max batté Simone sia all’andata che al ritorno, ovviamente con le sue armi. Pronostico incerto, insomma, proprio come si addice a un big match di questa portata.
Allegri: “Giochiamo contro i favoriti del campionato, sarà un bel test”
“Giochiamo contro la favorita del campionato per loro stessa ammissione, per noi sarà un buon test nel nostro percorso di crescita – il pensiero di Allegri -. La stiamo vivendo nel migliore dei modi, inoltre la corsa scudetto non è limitata a Inter e Juventus: Milan e Napoli lotteranno, ma noi dobbiamo continuare a desiderare le stesse cose, ovvero vincere le partite. Come la vive il gruppo? Questo è il Derby d’Italia, i giocatori sono pronti a giocare. Serve una bella prestazione contro una squadra forte e le grandi partite si vincono con i dettagli”.
Inzaghi: “Partita che conta tanto, ma non decisiva”
“Sarà una grande partita, stimolante e in uno stadio pieno, si sfidano le prime due della classe, ma sappiamo tutti il significato di Juve-Inter – ha sottolineato Inzaghi -. Conta tantissimo, ma non è una partita decisiva: sicuramente sarà importante nel corso del campionato, ma siamo solo a un terzo del percorso. Con loro sono sempre state partite particolari, fortunatamente negli ultimi anni abbiamo vinto molto nelle coppe, mentre in campionato abbiamo subito due sconfitte diverse. A Torino l’Inter fece una grande partita senza concretizzare, poi perdendo la concentrazione nella ripresa. Come detto dovremo stare concentrati per tutto il match”.
Juventus – Inter, le formazioni: Locatelli dall’inizio, Bastoni out
La sosta è servita soprattutto alla Juventus, almeno a guardare i recuperi di Mckennie, Miretti e Locatelli, con quest’ultimo che potrebbe addirittura partire titolare, sempre che le buone sensazioni dell’ultimo allenamento di ieri vengano comfermate. L’Inter invece ha perso Bastoni, che va ad aggiungersi a Pavard: rinunciare a due terzi della difesa titolare non è certo il massimo della vita, ma va anche detto che i nerazzurri hanno la soluzione già pronta. Allegri punterà così su un 3-5-2 con Szczesny in porta, Gatti, Bremer e Rugani in difesa, Cambiaso, McKennie, Locatelli, Rabiot e Kostic a centrocampo, Chiesa e Vlahovic in attacco, anche se Kean mantiene ottime speranze di giocare. Stesso sistema di gioco anche per Inzaghi, che risponderà con Sommer tra i pali, Darmian, De Vrij e Acerbi nel reparto arretrato, Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan e Dimarco in mediana, Thuram e Lautaro coppia offensiva.
Roma – Udinese (ore 18, Dazn)
Occasione importante per la Roma di Mourinho, che potrebbe salire al quinto posto in solitaria, scavalcando Atalanta e Fiorentina e confermandosi a soli 3 punti dalla zona Champions. Prima però c’è da battere l’Udinese rigenerata dalla cura Cioffi, come dimostrano la vittoria di Milano e il pareggio con l’Atalanta. Il tecnico friulano cerca un altro scalpo eccellente, ma i giallorossi non possono proprio sbagliare: se vogliono tornare in lotta per la Champions, infatti, devono sfruttare queste partite. Va anche detto che Mou, dopo l’inizio shock (un punto nelle prime tre giornate), ha trovato la quadra raccogliendo ben 17 punti in nove turni, seppur lasciando a desiderare dal punto di vista del gioco. Ma lo Special One, si sa, è totalmente focalizzato sui risultati, consapevole che solo quelli determinano successi o fallimenti. E così, dopo aver alimentato discussioni sul suo futuro (“non so se resto, con i Friedkin parliamo solo del presente”), è pronto a tornare in campo per vincere, anche perché il calendario non gli darà tregua: la sconfitta di Praga, infatti, ha rimesso in discussione pure l’Europa League, quantomeno a livello di primo posto nel girone. Oggi, insomma, la Roma può solo vincere, il che rende la partita decisamente frizzante.
Mourinho: “Ci manca cattiveria, questa squadra non è una gang di banditi…”
“Io non guardo la classifica per definire la difficoltà di una partita, per me è veramente difficile – ha spiegato Mourinho -. È importante stare attenti alle loro ripartenze, hanno giocatori veloci che giocano ad alta intensità. Fortunatamente quando giochiamo in casa abbiamo la mentalità giusta, fuori invece un po’ ci manca. In passato ho avuto squadre che erano delle gang di banditi, godevano a giocare in trasferta, qui invece c’è gente alla quale piace il conforto di casa perché gli manca la mamma o la nonna che gli fa il dolce: abbiamo un pochino questo problema qua. Ho avuto squadre che provocavano i tifosi da dentro il pullman perché volevano esaltarsi…”.
Roma – Udinese, le formazioni: Mou ritrova Pellegrini assieme a Dybala e Lukaku
Lo Special One può sorridere, perché se è vero che Smalling è ancora ai box e Renato Sanches ha subito l’ennesimo acciacco muscolare (ma sarà in panchina), lo è anche che Pellegrini è finalmente pronto a scendere in campo. Il capitano, assente dal 5 ottobre, ritroverà posto nel 3-5-2 giallorosso assieme a Dybala e Lukaku, componendo così un terzetto di altissimo livello, in grado di competere per le zone nobili della classifica. Mou punterà su Rui Patricio in porta, Mancini, Llorente e Ndicka in difesa, Karsdorp, Cristante, Paredes, Pellegrini e Spinazzola a centrocampo, Dybala e Lukaku in attacco. Cioffi risponderà col consueto 3-5-1-1 con Silvestri tra i pali, Kabasele, Bijol e Perez nel reparto arretrato, Ebosele, Samardzic, Walace, Lovric e Zemura in mediana, Pereyra alle spalle dell’unica punta Success.
Milan – Fiorentina 1-0, Pioli si rialza: “Ora spero in un pari tra Juve e Inter”
Negli anticipi di ieri, come detto in apertura, sono arrivate le vittorie di Milan e Napoli, decisamente importanti ai fini della classifica. I rossoneri restano così al terzo posto grazie a un rigore di Theo Hernandez (45+2’), decisivo nell’1-0 su una buonissima Fiorentina, a cui è mancata solo l’ultima zampata per cambiare il risultato. Il Diavolo, invece, ha fatto di necessità-virtù, complici le molte assenze (Leao e Giroud su tutte) e l’importanza del momento, che hanno aumentato il carico di pressione e reso più complessa la serata di San Siro. Non è stato un Milan brillante, ma il match passerà alla storia lo stesso per il debutto di Camarda, il più giovane di sempre (15 anni, 8 mesi, 15 giorni) a giocare in Serie A. Pioli ha stretto i denti e ottenuto una vittoria importantissima, la prima dopo quattro partite d’attesa: il terzo posto è salvo, mentre per il resto bisognerà aspettare il risultato di Juventus-Inter. “Noi dobbiamo vincere il più partite possibili per avvicinare chi ci sta davanti, il risultato migliore sarebbe il pareggio, ma dipende solo da cosa faremo noi – ha glissato il tecnico rossonero in conferenza stampa -. Abbiamo fatto una prestazione giusta, anche se non la più brillante dal punto di vista del ritmo e della qualità. Il primo tempo è stato buono, poi abbiamo messo in mostra passi in avanti dal punto di vista mentale, non mollando. In testa avevamo le ultime partite, le rimonte subite… Però abbiamo lavorato da squadra, fatto tutto quello che dovevamo: questa vittoria ci darà ancora più forza e ancora più fiducia”.
Atalanta – Napoli , Mazzarri parte forte: “Primo tempo quasi perfetto, poi siamo calati”
Vittoria importantissima anche per il Napoli, che espugna Bergamo e mantiene il quarto posto, oltre che significativo avvicinamento alle prime della classe. Mazzarri parte così nel migliore dei modi ottenendo un successo delicato e pesante, che legittima la sua posizione agli occhi del gruppo e rilancia gli azzurri anche in chiave Scudetto: Juventus-Inter di questa sera dirà qualcosa in più, intanto però il Napoli ha fatto il suo dovere, vincendo lo “spareggio-Champions” con l’Atalanta di Gasperini. Decisivi i gol di Kvaratskhelia sul finire del primo tempo (44’) e quello di Elmas al tramonto del secondo (79’), dopo che Lookman aveva trovato il momentaneo pareggio al 53’. Una bella iniezione di fiducia, non c’è che dire, che aiuta a vivere con maggior ottimismo i prossimi impegni con Real Madrid, Juventus e Inter. “Una vittoria in questo stadio e contro questa squadra non sarà facile per nessuno – il commento soddisfatto di Mazzarri -. Per come avevamo giocato il primo tempo avevo l’illusione che non soffrissimo nel secondo, ma dovrò rivedere bene le cose perché poi siamo calati troppo. Ho cercato di toccare il tasto di una squadra che stravince il campionato facendo forse il calcio più bello d’Europa. Le altre sanno che affrontano i campioni d’Italia, si sapeva che sarebbe stato un anno più complicato e ho cercato di lavorare su questi aspetti, poi abbiamo fatto qualcosa di tattico e i ragazzi hanno cercato subito di darmi retta”.
Salernitana – Lazio 2-1, Sarri sbotta: “Sono preoccupato, questa situazione è anche colpa mia”
Brutto passo falso invece per la Lazio, mandata al tappeto dalla Salernitana ultima in classifica. I biancocelesti dovevano vincere per risalire la china e sfruttare gli scontri diretti del weekend, invece hanno mostrato nuovamente i loro punti deboli, come spesso in stagione. Il 2-1 finale, inoltre, è arrivato in rimonta, a dimostrazione di una fragilità cronica che nemmeno il rigore di Immobile (43’) è riuscita a correggere. Nella ripresa, infatti, ecco i gol di Kastanos (55’) e Candreva (66’) a certificare il ribaltone granata, per la gioia di Inzaghi (prima vittoria in campionato) e lo sconforto di Sarri, incapace di risvegliare l’antico ardore dei suoi. “È inutile giustificarsi con le assenze o con gli errori arbitrali clamorosi, perché Gyomber era da espellere, alla fine se analizziamo la partita abbiamo fatto troppo poco – ha sospirato il tecnico biancoceleste -. Rispetto all’anno scorso abbiamo perso delle qualità, ognuno deve prendersi le proprie responsabilità, io più di tutti. Se i giocatori non rendono come la stagione passata è anche colpa mia. Se noi entriamo in campo, dopo l’intervallo, smettendo di giocare e di gestire è chiaro che poi rischiamo di perdere. Mi preoccupa la mentalità di una squadra che non riesce a ritrovarsi, ma la Champions può fare miracoli”.