Sant’Ambrogio si veste di bianconeroazzurro. Nel giorno del Santo Patrono di Milano il campionato ci regala Juventus-Inter, big match per eccellenza del panorama calcistico nazionale. Nessun altro, infatti, può fregiarsi del titolo di “Derby d’Italia”, coniato da Gianni Brera nel lontano 1967 e arrivato ormai all’edizione numero 234 della sua storia, la 198esima in Serie A.
Ma a rendere così speciale il match tra bianconeri e nerazzurri, oltre alle definizioni romantiche, c’è la rivalità acerrima che da sempre lo contraddistingue, indipendentemente da classifica e posta in palio: le due nemiche per eccellenza del nostro calcio, infatti, non vorrebbero perderlo nemmeno fosse un’amichevole e questa, peraltro, non lo è affatto.
Entrambe hanno necessità di vincere, seppur per questioni differenti: la Juve per dare l’ennesimo strappo al suo campionato, l’Inter per provare ad accorciare un po’ le distanze e preparare al meglio la sfida col Psv di martedì, decisiva per la qualificazione in Champions.
“Ci si gioca molto ma dobbiamo camminare passo dopo passo in maniera corretta – ha confermato Spalletti – In classifica c’è un divario importante, questo è chiaro, la brutta notizia è che è difficile andare a prenderli. Quella bella invece è che il primo passo per poter accorciare dipende da noi, dunque intanto facciamolo e poi si vedrà. Noi ci presentiamo sempre e comunque per vincere contro ogni squadra”.
Parole importanti, in perfetta sintonia con quelle rilasciate in settimana dai giocatori (Icardi su tutti), a testimonianza che l’Inter crede di poter fare l’impresa. Di questo infatti, numeri alla mano, si tratterebbe: la Juve, sin qui, ha fatto un percorso quasi netto e quel “quasi” si riferisce al pareggio con il Genoa, unico piccolo intoppo nella clamorosa serie di vittorie.
Il rischio, quando hai 8 punti di vantaggio sulla seconda e 11 sulla terza (l’Inter), è di abbassare la soglia di attenzione in modo pericoloso ma i bianconeri, da ormai 7 lunghi anni, stanno dimostrando di essere superiori anche a questo e la stagione in corso sta andando addirittura meglio del previsto.
“I numeri dicono che la Juve ammazza il campionato ma non è così – ha glissato Allegri – Il cammino per vincere lo scudetto è ancora lungo, ci sarà battaglia fino alla fine ma noi dobbiamo andare avanti per la nostra strada. Inoltre aggiungo che tra questa sfida e quella di mercoledì è più importante l’altra: qui ci giochiamo una partita, lì il primato del girone”.
Con tutto il rispetto per lo Young Boys però è evidente come sia questo il match più delicato, sia per questione tecniche che ambientali: il popolo bianconero infatti, al di là dei vantaggi in classifica, ha voglia di battere l’eterna rivale.
Inutile dire che il discorso vale allo stesso modo anche per l’Inter, ecco perché questa sera, al di là degli infortuni (Khedira, Barzagli e Alex Sandro, oltre a Bentancur in dubbio, da una parte, Nainggolan e Dalbert dall’altra), vedremo le migliori formazioni possibili.
Allegri schiererà un 4-4-2 con Szczesny in porta, Cancelo, Bonucci, Chiellini e De Sciglio in difesa, Cuadrado, Pjanic, Matuidi e Douglas Costa a centrocampo, Mandzukic e Cristiano Ronaldo in attacco.
Classico 4-2-3-1 invece per Spalletti, che risponderà con Handanovic tra i pali, D’Ambrosio, Skriniar, De Vrij e Asamoah nel reparto arretrato, Vecino e Brozovic in mediana, Politano, Joao Mario e Perisic sulla trequarti alle spalle dell’unica punta Icardi.
Arbitro della sfida sarà Irrati, col collega Guida nella cabina di regia del Var: precisazione doverosa in virtù di quanto accaduto nello scorso weekend e, più in generale, in molti dei precedenti Derby d’Italia, ma che tutti (compresi i diretti interessati) si augurano resti solo un dettaglio ininfluente.