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Juve-Inter, Coppa Italia da Far West: pareggio nerazzurro in zona Cesarini, tre espulsi e rissa finale

da Twitter

Ottanta minuti di noia, un quarto d’ora (abbondante) più esplosivo che mai. Juventus-Inter finisce 1-1 e lascia tutto invariato in chiave qualificazione, rimandata alla sfida di San Siro del 26 aprile, quando le squadre partiranno da uno scenario di perfetta parità. Ma è soprattutto il finale a fare discutere, con due gol, tre espulsioni e un clima da Far West assolutamente impensabile fino a qualche minuto prima. Resta un risultato interlocutorio per entrambe, che però fa più felice l’Inter della Juve: aver evitato l’ennesima sconfitta con un rigore a pochi secondi dalla fine, infatti, dà un pizzico di serenità a un ambiente sull’orlo di una crisi di nervi, inoltre rimette in piedi una qualificazione che stava pendendo verso Torino.

Juventus – Inter 1-1: Lukaku pareggia il gol di Cuadrado, la qualificazione si deciderà a San Siro

Fino al minuto 83, dicevamo, era stata una partita assolutamente anonima, nella quale le occasioni da gol si contavano sulle dita di una mano, per entrambe s’intende. Handanovic e Perin avevano salvato su Di Maria e Brozovic, Mkhitaryan aveva sfiorato il palo con un bel diagonale, Milik si era divorato il tap-in vincente a pochi passi dalla porta. Il resto era stato un mix di tatticismo e gioco “sporco”, tra due squadre più impaurite dalla possibile sconfitta che motivate dal trovare la vittoria. Come spesso capita, però, gare così si stappano non appena arriva l’episodio giusto e anche questa non è sfuggita alla regola. All’83’ Cuadrado, colpevolmente lasciato solo da Gosens, segnava l’1-0 con un tiro ravvicinato e la Juve si ritrovava in vantaggio, ancora una volta di “Cortomuso”. A rovinare i piani di Allegri, che già pregustava un ritorno da favorito, ci pensava però Bremer, autore di un’ingenuità clamorosa in pieno recupero, vale a dire un tocco col braccio che regalava un rigore all’Inter, trasformato con freddezza da Lukaku.

Lukaku si fa cacciare per l’esultanza sotto la Curva della Juve, Handanovic e Cuadrado espulsi nella maxi rissa finale

Qui però succedeva di tutto e di più, perché Big Rom, beccato a più riprese dalla curva bianconera, esultava portandosi il dito alla bocca e ripetendo a più riprese la parola “muti”. Massa estraeva il secondo giallo (era già stato ammonito per un fallo su Gatti) e lo buttava fuori, dando il là a una maxi rissa da bollino rosso. Handanovic e Cuadrado, i più attivi in questo senso, si aggiungevano all’elenco degli espulsi, ma la gazzarra coinvolgeva un po’ tutti, confermando, se ancora ce ne fosse bisogno, come Juventus-Inter sia tutto fuorché una partita normale. Viene da chiedersi cosa potrebbe accadere il 26 aprile, quando una delle due abbandonerà la Coppa Italia in virtù dell’altra, ma per saperlo basterà avere un pizzico di pazienza…

Allegri mastica amaro: “Pareggio giusto, ma dispiace per l’ingenuità in pieno recupero”

“È stata una partita equilibrata e bloccata: l’Inter veniva da un periodo non facile, ma è sempre l’Inter – l’analisi di Allegri -. Stavamo finendo la partita in crescendo, poi abbiamo subito gol e dispiace perché la gara ormai era finita. Kostic poteva essere più rapido a chiudere su Dumfries e poi c’è stata l’ingenuità di Bremer, comunque il pareggio è il risultato più giusto. Spiace perché a 20 secondi dalla fine l’azione del rigore era una evitabile, ho visto i ragazzi molto arrabbiati per questo pari, ma dobbiamo esser bravi ad accettarlo. La rissa a fine partita? Ero già entrato nel tunnel e non ho visto bene, ma non è successo nulla di particolare”.

Inzaghi difende Lukaku: “È stato frainteso, esulta sempre così”. Intanto Marotta lo avvisa: “Fiducia in lui, ma senza Champions…”

“Abbiamo comandato la partita per 90′, purtroppo non siamo riusciti a far gol su occasioni importanti – il pensiero di Inzaghi -. Il gol preso era da evitare, ma non ho nulla da dire ai ragazzi, sono stati compatti e aggressivi come avevo chiesto, dando un bel segnale su un campo difficile, contro una squadra in forma. Lukaku? È stato frainteso, lui esulta sempre così. Il parapiglia finale non è stato bello da vedere e ci priverà di due giocatori fondamentali per il ritorno. Peccato, perché era stata una partita bella e corretta, ben condotta dalla terna fino a quell’episodio”. Nessun riferimento alle voci di questi giorni, che vedrebbero la sua panchina a rischio addirittura nell’immediato, né alle parole di Marotta nel pre partita, che confermano l’esistenza della questione. “Inzaghi ha la nostra fiducia e abbiamo un accordo pluriennale – ha spiegato l’ad nerazzurro -. In Coppa Italia e in Champions siamo ancora in corsa e siamo contenti, in campionato invece dobbiamo ritrovare la continuità che abbiamo smarrito. Se a fine stagione non dovessimo arrivare tra le prime quattro dovremo rivedere tutti i nostri piani…”. La qualificazione alla prossima Champions, insomma, è la conditio sine qua non per andare avanti, anche se in molti pensano che la decisione di voltare pagina sia già stata presa e che queste siano dichiarazioni di facciata, volte a proteggere una squadra in difficoltà, ma ancora in corsa su parecchi fronti.

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