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Juve-Inter apre la corsa allo scudetto, ma il calendario favorisce il Milan: ecco perché

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Uno Scudetto per quattro. La vittoria della Juve sulla Salernitana, unita al pareggio dell’Inter, trasforma il campionato 2021/22 nel più aperto degli ultimi anni, con Milan, Napoli, Inter e, appunto, i bianconeri in soli 7 punti, con ancora 8 partite (9 per i nerazzurri) da giocare. La sosta arriva nel momento giusto, tanto più che nei prossimi giorni avremo altro a cui pensare (l’Italia si gioca il Mondiale, dunque un bel pezzo della propria credibilità a livello calcistico), ma subito dopo, sperando che le cose siano andate bene, ci aspetterà un rush finale davvero bello, di quelli da seguire tutti d’un fiato, senza pause di nessun tipo.

Juve-Inter: dopo la sosta subito una sfida decisiva

Si partirà con il “Clasico” per eccellenza del campionato italiano, un Derby d’Italia tra i più belli e combattuti degli ultimi anni, secondo solo a quello del 28 Aprile 2018, che decise lo Scudetto tra mille polemiche. Questa volta però si giocherà a Torino, con la possibilità di un sorpasso assolutamente impensabile fino a poche settimane fa, seppur con il solito asterisco relativo al recupero di Bologna. Certo, la Juventus non è diventata improvvisamente una super squadra battendo la Salernitana, anzi deve fare ancora i conti con la brutta eliminazione dalla Champions, ma la sua rincorsa in campionato è sotto gli occhi di tutti: 16 risultati utili consecutivi, con 11 vittorie e 5 pareggi, non si ottengono solo grazie al caso e alla fortuna. L’Inter invece vive un’involuzione ormai cronica, certificata dall’unica vittoria ottenuta nelle ultime 7 partite di Serie A, il che ci porta a una considerazione tanto semplice ma difficile da contestare: se i nerazzurri credono, legittimamente, ancora allo Scudetto, perché non può farlo anche la Juve?

Il calendario sorride al Milan: Bologna, Torino e Genoa per andare in fuga, ma se non vince…

Ma il Derby d’Italia non sarà importante solo per bianconeri e nerazzurri: chi potrebbe davvero giovarsene è il Milan e non solo per la posizione di classifica, che lo vede al comando con 3 punti di vantaggio sul Napoli. Pioli, prendendo in considerazione le prossime 3 partite, ha senza dubbio il calendario migliore con Bologna (casa), Torino (trasferta) e Genoa (casa), il che gli dà una chance importantissima per andare in fuga e proclamarsi il favorito nella corsa al titolo. Un filotto di vittorie lo porterebbe vicinissimo al trionfo, ma c’è anche il contraltare: il finale è molto tosto (Lazio, Fiorentina, Verona, Atalanta e Sassuolo), ragion per cui uno o più passi falsi, regali delle altre permettendo, ribalterebbero ogni pronostico.

Napoli a Bergamo senza Osimhen, Rrahmani e Di Lorenzo: Spalletti, ora tocca a te

Subito dietro c’è il Napoli, alle prese però con un trittico molto più impegnativo, almeno sulla carta. La prima gara dopo la sosta sarà a Bergamo contro un’Atalanta rimasta in corsa Champions grazie al successo di Bologna, oltretutto da affrontare senza Rrahmani, Di Lorenzo (salterà anche i playoff Mondiali con l’Italia) e, soprattutto, Osimhen, vero e proprio uomo chiave della squadra. I numeri parlano chiaro: con lui in campo gli azzurri sono primi in classifica, senza concorrono solo per la zona Champions. Toccherà a Spalletti inventarsi qualcosa per ovviare alle assenze, tanto più che l’Atalanta rischia di averne molte di più. Troppe volte gli azzurri hanno fallito le gare decisive, quelle in cui avrebbero potuto spiccare il volo, ora però siamo arrivati al momento del non-ritorno: Atalanta, Fiorentina e Roma diranno tantissimo del loro cammino, con la prospettiva di un finale di stagione tutt’altro che proibitivo (Empoli, Sassuolo, Torino, Genoa e Spezia), ma subordinato ai risultati delle 3 precedenti.

Inter: i bonus sono finiti, Inzaghi si gioca tutto a Torino

Sembra incredibile, ma i campioni d’Italia, nonché dati da tutti per favoriti anche quest’anno, sono spalle al muro. La loro corsa, inarrestabile fino alla sosta natalizia, ha subito una brusca frenata, tanto che il match di Torino con la Juventus è praticamente decisivo. Non si tratta solo dei punti, perché quelli, con 9 partite ancora da giocare, sono relativi, bensì di morale: fallire anche allo Stadium sarebbe pesantissimo, forse definitivo in chiave Scudetto. Inzaghi, com’è inevitabile che sia, è finito sotto accusa, additato di colpe sia dal punto di vista tattico (il 3-5-2 sembra un dogma imprescindibile, ma forse è il caso di pensare a qualche modifica) che morale (in molti, infatti, si chiedono se con Conte ci sarebbero stati gli stessi problemi), eppure il futuro è ancora nelle sue mani. Vincere il Derby d’Italia darebbe un’iniezione di fiducia pazzesca, dopodiché il calendario sarebbe relativamente semplice con Verona, Spezia, Roma (unico scontro diretto), Udinese, Empoli, Cagliari, Sampdoria e, prima o poi, Bologna, viceversa però le cose si complicherebbero enormemente, anche perché il Milan, salvo scivoloni inattesi, potrebbe scappare, forse in maniera irreversibile.

Juve, la rimonta è ancora un sogno, ma se batte l’Inter…

Già, se batte l’Inter? Inutile ribadire come l’impresa, perché di questo si tratterebbe, sia ai limiti del realizzabile, se non altro per via delle tre squadre che le stanno sopra, ma la Juventus non può più fare finta di niente in chiave Scudetto, non dopo 16 risultati utili consecutivi e, soprattutto, la frenata dell’Inter. Il problema è che lassù non ci sono più i nerazzurri, bensì altre due squadre che sembrano avere un altro passo, intanto però la Signora continua la sua risalita e dopo la sosta, in caso di vittoria, potrebbe realizzare un clamoroso sorpasso. In quel caso, e solo in quello (è bene sottolinearlo), le possibilità si moltiplicherebbero, tanto più con un calendario che, subito dopo, vedrebbe Cagliari, Bologna, Sassuolo, Venezia e Genoa, prima delle ultime due giornate con Lazio e Fiorentina. Crederci, al di là delle dichiarazioni di facciata, è un dovere, specialmente perché le prime tre, seppur in modo diverso, continuano a mostrare alcune crepe, che rendono ogni partita aperta e imprevedibile. Proprio come la lotta Scudetto, forse qualitativamente meno alta che in passato, ma sicuramente equilibrata e spettacolare come non mai.

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