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Juve-Inter 1 a 1, tutto come prima in classifica con Vlahovic e Lautaro goleador. La Roma è quinta

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Tutto come prima. L’attesissimo big match tra Juventus e Inter si è concluso con un pareggio interlocutorio, che lascia sostanzialmente invariati gli scenari in chiave Scudetto. L’1-1 finale non scontenta nessuno: i nerazzurri restano in vetta nonostante l’insidiosa trasferta torinese, i bianconeri si mantengono in piena corsa, Milan e Napoli guadagnano due punti su entrambe. Bicchiere mezzo pieno insomma, anche perché la paura di perdere si è dimostrata più grande della voglia di vincere. A completare la domenica la Roma di Mourinho, balzata al quinto posto (a 3 punti dalla Champions) grazie al successo sull’Udinese.

Juventus – Inter 1-1, Lautaro risponde a Vlahovic e lascia invariata la corsa Scudetto

Partiamo subito col dire che non ci sono state polemiche arbitrali, il che la dice lunga sul clima insolitamente “soft” di questo Derby d’Italia numero 250. Il risultato rispecchia ciò che si è visto in campo, tra due squadre che hanno provato a farsi male soprattutto nel primo tempo, per poi passare il secondo ad annullarsi a vicenda. Il peso della posta in palio era molto alto e ha finito per condizionare lo spettacolo, anche se l’inizio è stato molto promettente.

Allegri ha provato a sorprendere Inzaghi schierando Nicolussi Caviglia in cabina di regia, ma soprattutto puntando sulla voglia di rivalsa di Vlahovic. Scommessa vinta perché il serbo, a secco di gol dal 16 settembre, è sceso in campo con la rabbia giusta, trovando il gol al 27’ con un piattone di destro su assist di Chiesa. Lì però la Signora ha commesso il grave errore di perdere un po’ le distanze, forse inebriata dal momentaneo sorpasso in classifica e l’Inter ne ha approfittato subito, trovando la verticalizzazione che ha innescato la Thu-La: assist di Thuram (davanti a papà Lilian) e zampata vincente di Lautaro, sempre più capocannoniere del torneo (33’).

Le emozioni “tecniche”, di fatto, sono finite lì, perché il resto del match ha vissuto soprattutto sull’agonismo, seppur in un clima di grande correttezza. Cuadrado, ex fischiatissimo dallo Stadium, ha provato a sparigliare un po’ le carte nel finale, ma Szczesny e Sommer hanno vissuto la ripresa da spettatori privilegiati, finendo per certificare un pari che sta bene a entrambe.

Allegri: “Era importante non perdere, ma abbiamo preso un gol da polli…”

“La squadra ha fatto una bella prestazione e non era semplice, erano tre anni che la Juve non giocava per un primo posto in classifica – l’analisi di Allegri -. Abbiamo preso un gol da polli a 5’ dalla rete di Vlahovic, avremmo dovuto far meglio: Lautaro è stato bravo, ma bisognava far fallo prima. Restare a due punti dall’Inter è un bel traguardo, più che vincere era importante non perdere, questo ti dà una consapevolezza diversa per continuare a crescere, mentre la sconfitta poteva farci male. Anch’io non giocavo una partita per la testa della classifica da molto tempo, i ragazzi han fatto bene, ma possiamo migliorare. L’obiettivo resta quello di entrare tra le prime quattro, intanto abbiamo mantenuto i 9 punti di vantaggio sulla quinta”.

Inzaghi: “Abbiamo dominato nel palleggio, ma ci prendiamo questo pari”

“Per come è venuto ci prendiamo questo pareggio contro una squadra che è bravissima a difendersi – la replica di Inzaghi -. Siamo rimasti concentrati e siamo stati bravi a pareggiare con una grandissima giocata, anche se abbiamo sbagliato qualcosa nell’occasione del loro gol. Nel secondo tempo non abbiamo creato molto, ma per come si era messa la sfida ci prendiamo questo pari, anche se alla vigilia non avrei certo firmato. La squadra ha fatto quello che doveva fare, l’anno scorso in una partita identica finimmo per perdere. Non è semplice giocare contro questa Juventus che si difende molto bene, ma siamo venuti a Torino a padroneggiare il gioco e il ritmo, inoltre i ragazzi sono stati bravi a rimanere lucidi dopo aver preso il gol”.

Roma – Udinese 3-1, Mourinho sale al quinto posto: “Ora all’assalto della Champions”

Vittoria pesante anche per la Roma, che zitta zitta s’è portata al quinto posto in solitaria, a sole 3 lunghezze dal Napoli quarto. I giallorossi si confermano sensibili all’effetto Olimpico, che ha portato ben 16 dei 21 punti raccolti sin qui, specialmente nei minuti finali: e così, dopo i successi con Monza e Lecce (a cui bisogna aggiungere anche il pareggio di Belotti con la Salernitana), ecco quello sull’Udinese, anche se questa volta con un pizzico di tensione in meno. Il gol del 2-1 di Dybala, infatti, è arrivato al “solo” all’81’, niente rispetto ai patemi sopraccitati, ma comunque abbastanza per tirare un bel sospiro di sollievo. I friulani di Cioffi erano riusciti a pareggiare a inizio ripresa con Thauvin (57’), annullando il vantaggio di Mancini (20’) e spaventando la Roma, almeno fino ai cambi di Mourinho. Gli ingressi di El Shaarawy e Azmoun avevano scosso la squadra, anche se poi l’azione decisiva l’hanno firmata i soliti Lukaku e Dybala, il primo con l’assist, il secondo col sinistro vincente (81’). Al 90’ El Shaarawy, giusto per non perdere le buone abitudini, ha firmato il terzo e definitivo gol, dando il là alla festa dell’Olimpico e alle ambizioni Champions giallorosse.

“La partita si era complicata, ma per fortuna e merito la reazione è stata fortissima – il commento di Mourinho -. Questa volta in panchina avevo i giocatori per cambiare la gara, a volte puoi perdere punti in partite di questo tipo, quando l’avversario è in difficoltà devi andare alla giugulare e finire la storia, noi non l’abbiamo fatto. Siamo ancora una squadra di alti e bassi, a volte sono sorpreso da aspetti positivi e altri negativi, ma se Renato Sanches recupera e Smalling torna forte a gennaio, andremo con forza all’assalto della Champions”.

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