L’Inter è a posto, ora tocca a Juve, Milan e Roma. L’annuncio di Antonio Conte sistema ufficialmente una delle panchine più ambite d’Italia e rimanda la palla alle altre: perché i nerazzurri, in questo momento, sono davanti a tutti perlomeno per quanto concerne la programmazione. Conte, dopo aver firmato il triennale da 12 milioni (bonus compresi) a stagione, è volato a Madrid per assistere alla finale di Champions e, soprattutto, fare la conoscenza di Zhang senior, vero artefice dell’operazione.
“Ho scelto l’Inter per il progetto, la serietà, l’ambizione di questa società, la storia di questo club – le sue prime parole da nerazzurro. – Stiamo parlando di una delle migliori società in Italia e nel mondo, di un top club. Mi ha convinto la voglia di tornare tutti insieme a far primeggiare l’Inter e a portarla di nuovo dove merita”. La sfida alla Juve è ufficialmente lanciata, ragion per cui è lecito attendersi una risposta il prima possibile. La Signora infatti è ancora senza allenatore, scenario insolito che si presta a ogni tipo di mistero. Se l’investitura di Sarri sembrava ormai certa, nelle ultime ore sono tornate a girare prepotentemente le voci su Guardiola, tanto da provocare l’ennesimo rialzo in borsa (+ 5,1%) e l’inevitabile entusiasmo dei tifosi.
Colpa, o merito a seconda di come andrà a finire, di Sky Uk, che ha rilanciato il nome di Pep come possibile sostituto di Allegri: pista da seguire, senza però abbandonare quella relativa a Sarri, per molti ancora il favorito. La sensazione è che la Juve stia gettando fumo negli occhi per confondere un po’ tutti, tenendo aperte varie strade (o facendo credere che sia così) per poi piazzare il colpo a inizio settimana, ragion per cui non si può escludere davvero niente. Va comunque registrato un incontro tra il Chelsea e l’intermediario Ramadani per parlare di Sarri, legato da un contratto che prevede una penale da 6 milioni: Marina Granovskaia sarebbe disponibile a trattare, il tutto però passerà dalle decisioni di Abramovich.
Anche per il Milan sono giorni caldi, seppur per questioni differenti. Prima dell’allenatore, infatti, bisognerà capire chi sarà il direttore tecnico, con Paolo Maldini inevitabilmente al centro della scena. L’ex capitano rossonero non ha ancora dato una risposta in merito all’offerta di Gazidis: dovrà farlo entro fine settimana dopodiché si capirà qualcosa in più sulle strategie del club. Dovesse accettare, ecco che il Milan potrebbe puntare forte su uno tra Giampaolo (leggermente favorito) e Inzaghi, viceversa arriverebbe un nuovo dirigente e gli scenari, fatalmente, cambierebbero ancora. La fase di stallo coinvolge, per ovvi motivi, anche Sampdoria, Roma e Lazio, quest’ultima pronta a lanciarsi su Gattuso, De Zerbi o Semplici in caso di addio di Simone.
Va detto che i giallorossi sembrano essersi raffreddati sul fronte Giampaolo, tanto che nella capitale circola il nome di Mihajlovic, poco gradito (eufemismo) alla piazza per il suo passato laziale. Ma a Pallotta, si sa, importa poco del pensiero dei tifosi, specialmente ora che Repubblica ha fatto scoppiare un vero e proprio caos con l’articolo di giovedì. Gli allenatori monopolizzano questi primi giorni di mercato, questo però non significa che non ci siano già movimenti relativi ai giocatori. Tornando all’Inter, per esempio, vanno registrate diverse operazioni: da Dzeko (10-12 milioni più un paio di giovani) a Barella (50 la valutazione totale, anche qui verranno inserite diverse contropartite), passando per il possibile scambio Icardi-Dybala con la Juventus, sottoposto però alle indicazioni del futuro allenatore bianconero.
Nel frattempo il Napoli ha messo a segno il primo colpo della sua estate: si tratta di Di Lorenzo, acquistato dall’Empoli per 9 milioni comprensivi di bonus.