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Juve, finale Champions: “Possiamo farcela”

Il sogno diventa realtà. La Juventus, dopo il successo dell’andata, si ripete anche in casa sua e conquista la finale di Cardiff del prossimo 3 giugno. Contro chi si vedrà (questa sera seconda semifinale tra Atletico Madrid e Real Madrid, si parte dallo 0-3 dell’andata), intanto però il primo grande obiettivo della stagione è raggiunto.

Certo, arrivati a questo punto la finale non basta più: il mondo Juve vuole quella Coppa che manca dal 1996, senza se e senza ma. Anche perché, rispetto all’ultima volta (2015), questo traguardo è decisamente più meritato. La Signora ha fatto un percorso quasi netto e il 2-1 sul Monaco, dopo lo 0-2 dell’andata, ha sancito una superiorità mai davvero in discussione.

“Abbiamo molte possibilità di vincere questa Coppa – il commento di Massimiliano Allegri – Nel frattempo avremo un mese per migliorare alcune situazioni e per sbrigarne altre due in Italia, non dovremo mai staccare la spina. Probabilmente troveremo il Real Madrid e serviranno accorgimenti tattici importanti, nelle partite secche è più difficile ma ci faremo trovare pronti”.

Il tecnico ha prova già a mantenere i piedi per terra ma l’entusiasmo del mondo Juve è pressoché totale. I bianconeri possono fare il Triplete e, soprattutto, conquistare quella Champions che manca oltre 20 anni e che per troppe volte è sfuggita proprio all’ultimo atto. La convinzione generale però è che questa possa essere la volta buona, se non altro perché lo dicono i numeri: con soli 3 gol subiti Buffon ha la miglior difesa d’Europa, certificato dall’ennesimo record messo a segno nella sua straordinaria carriera (690’ a reti inviolate, superato il Milan del 2005 a 642’).

Il gol di Mbappé (69’), insomma, si rivela del tutto ininfluente, anche perché la Juve aveva già archiviato alla grande ogni discorso qualificazione. Dopo un brivido iniziale (palo dello stesso Mbappé) che avrebbe potuto rimettere tutto in gioco, i bianconeri schiacciavano i francesi e trovavano la rete con Mandzukic (33’), peraltro dopo aver sprecato due occasioni nitide. Il 2-0 arrivava al 44’ con Dani Alves, uomo simbolo di questo finale di stagione europeo: il brasiliano, desaparecido per molti mesi, s’è svegliato proprio per le partite decisive della Champions, quelle per cui, del resto, era stato acquistato.

Nel secondo tempo il Monaco s’è fatto notare soprattutto per il gol di Mpabbé e un fallaccio di Glik su Higuain: tanti fischi (il polacco, oltretutto, è l’ex capitano del Torino), altrettanta paura (il Pipita è rimasto a bordocampo per qualche minuto) e un grosso, enorme, sospiro di sollievo (alla fine è rientrato e ha giocato tutta la parte restante di gara). Juventus a Cardiff insomma, e questa volta senza nessun timore reverenziale.

Anche in caso di finale col Real Madrid si partirà alla pari, proprio come negli anni d’oro. E non certo per arrivare secondi, ma per portare a Torino una Coppa che manca in bacheca da troppo tempo.

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