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Juve e Napoli vincono e vanno in fuga: è il tandem scudetto

La mini-fuga è servita. Juventus e Napoli vincono la quinta partita consecutiva e se ne vanno a braccetto al comando del campionato, trasformando in realtà ciò che tutti pensavano da tempo. Il campionato infatti potrebbe essere un discorso a due, per quanto la classifica sia ancora molto corta e accadere davvero di tutto. Successi diversi quelli degli uomini di Allegri e Sarri: il minimo indispensabile per i primi contro la Fiorentina, addirittura debordanti i secondi contro la Lazio.

Un sunto, insomma, del modo di giocare di azzurri e bianconeri, anche se poi i punti sono gli stessi e il risultato anche. L’1-0 della Juve contro i viola è figlio della solita abilità nel gestire le partite, con quella finta melina “allegriana” che poi, puntualmente, si trasforma in gol non appena uno dei (tanti) campioni in rosa decide di svegliarsi.

Questa volta è toccato a Mandzukic, che oltre a macinare il solito incredibile numero di km ha anche segnato di testa la rete decisiva nello spezzare le resistenze della Fiorentina, brava a contenere la Juve, meno nel provare a darle fastidio.

“Questa è una vittoria importante, anche perché non abbiamo preso gol – il commento di Allegri. – In alcuni momenti abbiamo sofferto ma in generale devo fare i complimenti ai ragazzi, ora possiamo goderci la vittoria e cominciare a pensare al derby”.

L’unica nota negativa della serata è Gonzalo Higuain, ancora a secco e autore di una prestazione sofferta, in linea con le ultime. Un problema che la Juve, per il momento, sta gestendo al meglio, ma certo che per puntare davvero in alto servirà ritrovare al più presto il vero Pipita.

“Deve stare sereno, giocare come sa e non piangersi addosso – ha proseguito Allegri. – Agli attaccanti capitano momenti così, presto arriveranno anche i suoi gol”.

Un problema che non ha Maurizio Sarri, che anzi rischia una vera e propria indigestione di reti. Con le 4 realizzati ieri all’Olimpico siamo a 19 in 4 partite, una media strepitosa che sta riportando il popolo azzurro ai tempi di Maradona e dunque sognare lo scudetto. Oltretutto la partita contro la Lazio era la più difficile di giornata e in pochi pensavano che il divario potesse essere tale.

Va detto che per oltre un tempo sono stati i biancocelesti a fare la voce grossa, tanto da chiudere il primo tempo in vantaggio (30’ De Vrij) e creare diversi problemi a Reina. Poi però nella ripresa, complici diversi infortuni (lo stesso De Vrij, Milinkovic, Basta e Bastos), il copione s’è ribaltato. Prima il pareggio di Koulibaly (54’), poi il vantaggio di Callejon (56’), il tris di Mertens (59’, capolavoro assoluto) e il rigore di Jorginho (92’) a mettere il punto esclamativo sul poker azzurro e, di conseguenza, sul primo posto in classifica.

“Sono molto soddisfatto, i ragazzi hanno fatto una grande partita – ha spiegato Sarri. – Ora la vera sfida sarà giocare così per 10 mesi di fila, è questo che può fare la differenza. Lo scudetto? Ora è meglio andare a letto a riposare, ci aspettano tante gare…”.

Molta meno voglia di scherzare nel clan Lazio, dove si è passati dal sogno di insediarsi al vertice della classifica a fare i conti con una sconfitta molto pesante. “Dispiace molto per gli infortuni, senza quelli credo proprio che non avremmo perso – l’analisi di Inzaghi. – Siamo stati molto pericolosi per tutto il primo tempo, purtroppo poi abbiamo dovuto fare a meno di giocatori troppo importanti e abbiamo pagato”.

La coppia più attesa, insomma, s’è staccata dal gruppo. Il duello scudetto, dunque, può cominciare.

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