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Juve e Napoli vincono ancora: lo scudetto è già affare loro

Juventus FC

Habemus lotta scudetto. Il verdetto, per quanto parziale, arriva da una domenica che ha visto la Juve vincere a Frosinone, ma soprattutto il Napoli espugnare Torino. Il grande dubbio infatti non era sulla consistenza dei bianconeri, evidentemente destinati a una stagione di strapotere tecnico e di risultati, bensì su quella degli azzurri, ancora da verificare dopo il passaggio di consegne dall’amatissimo Sarri al più vincente, eppure meno inserito, Ancelotti.

Il 3-1 dell’Olimpico è una risposta forte e chiara tanto che la Signora, forse, ha finito per accusarla, almeno leggermente. Il 2-0 di Frosinone infatti non deve ingannare: per 80’ il muro ciociaro ha retto alla grande e Allegri ha dovuto faticare non poco per ristabilire le gerarchie di classifica. Poi però, come spesso accade, a fare la differenza sono stati i campioni e siccome la Juve ne ha tanti e il Frosinone nessuno, ecco spiegato il risultato finale. Prima Cristiano Ronaldo (81’), poi Bernardeschi (94’) hanno piegato la resistenza di Longo, evitando ai bianconeri il primo passo falso della stagione e al Napoli una domenica di enorme goduria.

“Quando non sblocchi le partite diventa dura ma alla lunga, se premi nel modo giusto, il gol arriva – l’analisi di Allegri – Vincere era importante, sappiamo che il Napoli ci sta addosso, del resto lo fa da tre anni e ora ha preso pure un allenatore bravo e vincente. Noi però dobbiamo continuare a spingere sull’acceleratore, sabato vogliamo arrivare allo scontro diretto con almeno 3 punti di vantaggio”.

Il che, in soldoni, significa battere il Bologna allo Stadium, per quanto la speranza che il Parma faccia uno sgambetto al San Paolo sia forte e chiara. Ma il Napoli, almeno quello visto a Torino, non sembra voler fare sconti a nessuno, anzi: ieri si è vista tutta la fame di un gruppo rinvigorito da Ancelotti, la cui scelta di coinvolgere tutti, nessuno escluso, nel turnover sembrerebbe pagare piuttosto bene.

Ieri, dall’undici titolare, sono rimasti fuori Milik, Zielinski e Mario Rui ma la prestazione non ne ha affatto risentito: Verdi, in campo dall’inizio al posto del polacco, ha segnato il suo primo gol in maglia azzurra (20’), tanto per fare un esempio concreto.

Chi invece non sta mai fuori, almeno per ora, è Insigne e il perché è presto detto: la doppietta di ieri (4’ e 60’), oltre ad azzerare il valore della rete di Belotti (50’ su rigore), ha dimostrato, se ancora ce ne fosse bisogno, quanto “Lorenzinho” sia ormai imprescindibile per il Napoli.

“Questo 4-4-2 ci ha dato solidità ma guai a dire che mi sono divertito – le parole di Ancelotti – In panchina, sinceramente, mi preoccupo sempre molto…”.

Decisamente più sereno De Laurentiis, che al solito non ha risparmiato frecciate a Sarri, ormai frequenti quasi quanto i complimenti a Carletto. “La vita è bella quando non scorre tutta uguale e con Ancelotti è divertente – il suo commento – Del resto lui non deve dimostrare niente, ha vinto tutto e di più e io infatti l’ho preso per non avere incubi a fine partita. Se non avessi cambiato non avremmo mai potuto capire quanto è forte la nostra rosa, e poi che senso ha vincere le prime partite se dopo si hanno delle cadute?”.

La telenovela continua, a noi però interessa decisamente di più la lotta scudetto. Perché da ieri, pur senza certezze definitive, si ha la sensazione che, quantomeno, ne avremo una.

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