L’ultimo step prima del faccia a faccia. Juventus e Napoli si apprestano a vivere un mercoledì di passione, con la consapevolezza che questo, in un modo o nell’altro, andrà a incidere sullo scontro diretto di sabato. Nella migliore delle ipotesi, per loro s’intende, avranno ragione di Bologna e Parma e si ritroveranno allo Stadium con la stessa distanza odierna, vale a dire 3 punti, viceversa, in caso di passo falso di una delle due, gli scenari saranno molto diversi. Insomma, il margine d’errore è praticamente azzerato e non solo per gli avversari in questione, oggettivamente molto inferiori a entrambe le squadre.
“È una gara da vincere, dobbiamo arrivare allo scontro diretto col Napoli in vantaggio di 3 punti – ha confermato Allegri – Il Bologna però viene dalla vittoria con la Roma e anche prima aveva sempre fatto buone partite. È un avversario che sa soffrire, ha un bravo allenatore come Inzaghi ma noi dobbiamo vincere. Voglio vedere la stessa mentalità di Frosinone, guai a prendere la gara con superficialità”.
Rischio che vale un po’ per tutti ma non per la Signora, che ormai ci ha abituati da 7 anni a un rendimento privo di cali. Certo, meglio ribadire il concetto per non sbagliare, almeno questo avrà pensato Allegri, deciso ad arrivare al match di sabato con lo score immacolato di 6 vittorie (più una in Champions), uno dei migliori di sempre. Per quanto questa sia una partita da 3 punti proprio come quella col Napoli, è inevitabile che il tecnico gestisca al meglio le forze e faccia dunque un ampio ricorso al turnover, eccezion fatta per Ronaldo, l’unico intoccabile della rosa.
“Sta bene fisicamente e poi in Champions non ci sarà – ha spiegato il tecnico. – Siamo a inizio campionato, ha bisogno di giocare e continuare a far gol. Stesso discorso per Dybala, anche lui necessita di minutaggio”. Allo Stadium vedremo dunque un 4-3-3 con Perin in porta (debutto stagionale), Cuadrado, Bonucci, Benatia e Cancelo in difesa, Bentancur, Pjanic e Matuidi a centrocampo, Dybala, Ronaldo e Bernardeschi in attacco.
“Sarà una partita di grande sofferenza ma non abbiamo nulla da perdere – le parole di Inzaghi – Se è per questo nessuno si aspettava potessimo battere la Roma, ecco perché credo che l’impresa sia possibile”. Superpippo sa che sarà complicatissimo uscire indenni dallo Stadium ma ci proverà con un 3-5-2 con Skorupski tra i pali, De Maio, Danilo e Calabresi nel reparto arretrato, Mattiello, Dzemaili, Nagy, Svanberg e Dijks in mediana a supporto della coppia offensiva Okwonkwo-Santander.
Molti chilometri più a sud, 911 per la precisione (da stadio a stadio), il Napoli di Ancelotti scenderà in campo con lo stesso obiettivo della Juve, ovvero vincere per non variare (a meno di sorprese da Torino, s’intende) la distanza in classifica. Presentarsi a Torino con un successo sul Parma, il quinto in sei partite, avrebbe una valenza importantissima, viceversa sarebbe addirittura il ruolo di antagonista a tornare in discussione.
Ancelotti, che anche ieri ha evitato la conferenza pre-partita, ne è consapevole e per questo insisterà con il 4-4-2 delle ultime settimane, al netto del solito turnover, diventato ormai una piacevole abitudine. In difesa, davanti alla porta di Ospina, spazio a Malcuit, Albiol, Koulibaly e Mario Rui, con Callejon, Allan, Fabian Ruiz e Zielinski a centrocampo e la coppia Milik-Insigne in attacco.
D’Aversa, autore sin qui di un grande campionato che vede il Parma al 10° posto con 7 punti (di gran lunga la migliore neopromossa), proverà a stupire ancora con il consueto 4-3-3 con Sepe tra i pali, Gazzola, Bruno Alves, Gagliolo e Gobbi nel reparto arretrato, Deiola, Stulac e Barillà in mediana a supporto del tridente offensivo Ciciretti-Inglese-Gervinho.