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Juve e Napoli si giocano la Coppa Italia: Sarri contro il suo passato

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Il tempo del primo verdetto. Il calcio italiano è appena ripartito ma si trova già di fronte a un punto chiave, ovvero l’assegnazione della Coppa Italia. Napoli e Juventus se la contenderanno in un Olimpico insolitamente vuoto (ore 21), ma con il supporto di milioni di tifosi davanti alla tv. Gli ascolti record del fine settimana hanno dimostrato, se ancora ce ne fosse bisogno, quanto sia grande la fame di pallone degli italiani, e cosa può esserci di meglio per saziarla di una finale tra due rivali tanto agguerrite?

La notte romana offre tanti spunti di riflessione, a cominciare dall’eterno duello tra De Laurentiis e Sarri. I due, come ogni coppia-scoppiata che si rispetti, non perdono occasione per punzecchiarsi, anche se è giusto sottolineare come sia sempre il primo a provocare, spesso peraltro senza ricevere risposta. È stato così anche in questa vigilia di Coppa, con ADL a rispolverare i rancori del passato (“mi ha tradito con la scusa più volgare, quella dei soldi”) e Maurizio a lasciar correre, almeno parzialmente. Perché nel “non mi interessa nulla dell’avversario che avremo davanti, penso solo a vincere” pronunciato in conferenza stampa, si evince tutta la voglia di “de-napolizzarsi” una volta per tutte, nel tentativo di entrare in sintonia con un mondo, quello bianconero, che fatica ancora ad accettarlo.

A far arrabbiare Sarri, semmai, sono state le domande su questa Coppa che, ipoteticamente, potrebbe essere la prima in Italia della sua carriera. “Mi girano i c….i quando mi dicono che non ho ancora vinto niente – ha sbottato – Ho ottenuto otto promozioni, capisco che sia poco per chi è abituato a parlare di Champions e Scudetti, ma il mio è stato un percorso difficile. I miei risultati da allenatore della Juve all’esordio sono i migliori da 50 anni, la mia media punti è la più alta dal 1955 per un esordiente: ora però voglio trasformare tutto ciò in qualcosa di concreto”.

Parole che fanno discutere e che, c’è da scommetterci, gli si ritorceranno contro come un boomerang in caso di sconfitta, tanto più che si tratterebbe della seconda finale persa dopo quella di Supercoppa contro la Lazio. Ma il tecnico bianconero, evidentemente, ha fiducia nei suoi giocatori, nonostante la partita col Milan abbia mostrato una condizione atletica ancora da rodare. Non a caso questa sera vedremo una formazione ritoccata rispetto a venerdì, non nel sistema (ormai il 4-3-3 non si discute più) ma in qualche uomo. In difesa, davanti al confermato Buffon, tornerà dall’inizio Cuadrado, che farà reparto con Bonucci, De Ligt e Alex Sandro. Cambi anche a centrocampo, dove il discusso Pjanic (sempre più in odore di cessione) lascerà la cabina di regia a Bentancur, con Khedira e Matuidi interni a supporto del solito tridente Douglas Costa-Ronaldo-Dybala.

Vigilia silenziosa invece per Gattuso, che a differenza del suo presidente ha preferito tacere e lavorare sul campo. Per Rino si tratta della seconda finale di Coppa Italia della carriera (da allenatore s’intende), sempre contro la Juve: la prima alla guida del Milan la perse con un netto 0-4 e questa, evidentemente, potrebbe essere la sua vendetta. La tensione in casa Napoli è altissima, come si è visto da uno degli ultimi allenamenti: a farne le spese è stato uno svogliato Lozano, cacciato dal campo (come Allan qualche tempo fa) per scarso impegno. Tolleranza zero insomma, a testimonianza di quanto il trofeo sia sentito e non solo per l’accesso diretto alla prossima Europa League: una coppa in bacheca ha sempre il suo perché, tanto più se di fronte c’è la Juventus.

L’ultimo confronto in campionato ha visto prevalere gli azzurri di Gattuso, ma il precedente lascia un po’ il tempo che trova, in parte perché sono passati quasi 5 mesi, molto perché è lecito attendersi una Signora decisamente più sul pezzo. Il piano azzurro per la Coppa prevede un 4-3-3 con Meret in porta, Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly e Mario Rui in difesa, Zielinski, Demme e Fabian Ruiz a centrocampo, Callejon, Mertens e Insigne in attacco. Arbitro della sfida sarà il signor Doveri di Roma: tutt’altro che un dettaglio, in una serata che si preannuncia infuocata come non mai. 

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