Manovra di avvicinamento, seppur con l’asterisco. Milan e Juventus si apprestano a giocare le rispettive partite sapendo che l’Inter, per i noti motivi sanitari, non potrà rispondere, almeno per un paio di settimane. Certo, il vantaggio è puramente teorico, visto che la capolista dovrà poi recuperare il match col Sassuolo, ma intanto c’è la possibilità di avvicinarla un po’ in classifica, mettendole così un pizzico di pressione in più. Il discorso però ha senso solo in caso di vittorie odierne, altrimenti Conte si godrà un’indimenticabile domenica sul divano con vista scudetto, e qui viene il difficile, specialmente per i rossoneri. Non ce ne voglia infatti il Benevento, avversario della Juve nel match delle 15, ma l’impegno più complicato c’è l’ha sicuramente il Diavolo, atteso dalla trasferta di Firenze (18) pochi giorni dopo le fatiche col Manchester, peraltro inutili vista l’eliminazione. Pioli poi è alle prese con il solito incredibile elenco di infortunati, al momento composto da Rebic (peraltro pure squalificato), Leao, Romagnoli, Calabria e Mandzukic, ragion per cui la partita è tutt’altro che scontata.
“Per me non sarà mai una trasferta come le altre – ha spiegato il tecnico ricordando il suo passato viola -, ma dobbiamo vincere per riprendere il nostro cammino. Siamo in piena lotta scudetto e in queste 11 giornate che mancano dobbiamo fare il massimo. Ibra? Non so che tenuta abbia, ma abbiamo bisogno di lui e dunque sarà titolare”. I rossoneri dunque si aggrappano al loro totem, nella speranza che possa trovare continuità fino al termine della stagione. Il tema degli infortuni però non riguarda solo lui, bensì gran parte della rosa, letteralmente martoriata sin dall’autunno. “Sicuramente sono stati troppi e qualche giustificazione c’è, ma in alcune situazioni qualcosa ci è sfuggito e non dovrà più accadere – ha confermato Pioli -. Ci stiamo lavorando perché non siamo soddisfatti di questi numeri, malgrado le attenuanti tra preparazione veloce, Covid e tante partite. Dovremo fare meglio, comunque mi auguro che dopo la sosta avremo qualche giocatore in più per il rush finale”.
Oggi però bisognerà stringere i denti, con un 4-2-3-1 che vedrà Donnarumma in porta, Dalot, Kjaer, Tomori e Hernandez in difesa, Tonali e Kessié a centrocampo, Saelemaekers, Calhanoglu e Brahim Diaz alle spalle dell’unica punta Ibrahimovic. 3-5-2 d’ordinanza invece per Prandelli, che dopo la vittoria scaccia-fantasmi di Benevento proverà a sfruttare la stanchezza del Milan con Dragowski tra i pali, Martinez Quarta, Milenkovic e Pezzella nel reparto arretrato, Caceres, Eyseric, Pulgar, Castrovilli e Bonaventura in mediana, Ribery e Vlahovic in attacco. Compito più facile, almeno sulla carta, per la Juventus, che ospiterà allo Stadium il Benevento di Inzaghi. Anche all’andata però sembrava una pratica scontata, invece non fu così, con i campani capaci di fermare la Signora su un clamoroso pareggio, che di fatto pesa ancora sulla classifica. Ora però le cose sono diverse, anzitutto perché Pirlo ha finalmente avuto una settimana vuota per lavorare, inoltre i punti di distacco dall’Inter potrebbero diventare 7 a parità di gare, considerando che all’appello manca sempre il match con il Napoli.
“Il nostro dovere è quello di mettere pressione all’Inter e possiamo farlo solo vincendo partita dopo partita, a cominciare da questa – ha confermato il tecnico bianconero -. Il rinvio di Inter-Sassuolo? Sono state fatte delle cose diverse in questo caso rispetto ad altri, purtroppo è capitato in un momento positivo per l’Inter che avrà la possibilità di lavorare non mandando i suoi giocatori neanche in nazionale. In questo senso è stata anche fortunata…”. La polemica è tutt’altro che velata, ma i bianconeri devono anzitutto pensare a battere il Benevento, altrimenti qualsiasi velleità di rimonta verrebbe cancellata. Pirlo deve rinunciare agli infortunati Demiral, Dybala e Ramsey e allo squalificato Cuadrado, per il resto però avrà tutti a disposizione, compreso quel Bentancur finalmente guarito dal Covid. Il 4-4-2 bianconero vedrà così Buffon in porta, Danilo, Bonucci, De Ligt e Bernardeschi in difesa, Kulusevski, Arthur, Rabiot e Chiesa a centrocampo, Morata e Ronaldo in attacco. La missione impossibile di Inzaghi, acuita dalle squalifiche di Glik e Schiattarella, proverà a realizzarsi con un 3-5-2 con Montipò tra i pali, Tuia, Caldirola e Barba nel reparto arretrato, Tello, Hetemaj, Viola, Ionita e Improta in mediana, Lapadula e Caprari coppia offensiva.