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Juve e Milan inciampano e stasera l’Inter può tornare prima se riesce ad espugnare Firenze

FIRSTonline

La grande occasione. L’Inter rischiava un weekend decisamente complicato, invece il sabato di Serie A le ha regalato un assist enorme per riprendersi il primo posto, a prescindente dal recupero con l’Atalanta. Il clamoroso pareggio della Juventus contro l’Empoli, infatti, ha impedito ad Allegri di prendere il largo; se a questo aggiungiamo anche il passo falso del Milan con il Bologna, poi, ecco che i nerazzurri si ritrovano totalmente padroni del proprio destino, per quanto la trasferta di Firenze resti comunque complicata. Gli occhi dell’Italia calcistica finiscono così sul Franchi, sia per quanto concerne la corsa scudetto che quella Champions: il match, infatti, interessa molto pure a Lazio e Napoli, impegnate nell’altro big match di giornata, così come alla Roma, di scena domani a Salerno.

Juventus – Empoli 1-1: Vlahovic non basta, la Signora (in 10) si fa agguantare da Baldanzi

Il risultato più sorprendente del sabato è di gran lunga quello di Torino, dove la Juventus non è riuscita ad andare oltre il pari contro l’Empoli penultimo in classifica. L’1-1 finale fa godere Nicola, confermatosi vero specialista delle salvezze (4 punti in 2 partite sono davvero un bel bottino) e, ovviamente, Inzaghi, pronto a sfruttare l’assist per scappare via. Allegri invece mastica amaro, perché l’occasione di andare a + 4 era davvero ghiotta: ai nerazzurri sarebbero mancate due partite, d’accordo, ma avrebbero dovuto vincerle a tutti i costi, senza possibilità d’errore, invece il passo falso lo ha fatto lui e poco importa che la colpa sia soprattutto di Milik, fattosi espellere dopo appena 16’ per un fallaccio su Cerri. L’inferiorità numerica ha tagliato le gambe alla Signora, ma è giusto anche dire che le carte per battere l’Empoli c’erano a prescindere, tanto più che Vlahovic, dopo un primo tempo a combattere spalle alla porta, aveva trovato il gol del vantaggio con un tap-in sugli sviluppi di un corner (50’). Sembrava l’ennesimo capitolo della saga del corto muso, poi però è entrato in campo Baldanzi e i toscani hanno trovato il pareggio proprio grazie al suo colpo da biliardo (70’).

Allegri: “L’espulsione ci ha condizionato, ma non possiamo vincere sempre”

La squadra ha fatto una buona partita, non si è disordinata nemmeno dopo essere rimasta in dieci – l’analisi di Allegri -. Questo è il calcio, non si possono vincere tutte le partite, l’episodio dell’espulsione ha complicato tutto. Dispiace, siamo comunque stati bravi, allunghiamo la striscia positiva, perdere avrebbe fatto male. Ora penseremo alla sfida di San Siro, giochiamo contro la squadra più forte, sarà bello ma i favoriti sono loro. Nessuno si aspettava la Juventus prima all’inizio dell’anno, per questo vanno fatti i complimenti. Dobbiamo arrivare tra le prime 4 del campionato, è impossibile vincere sempre. Le mie battute? Purtroppo la mia livornesità dà fastidio, non fa ridere tutti. Mi rendo conto che devo smettere, mi scuso se ho toccato la sensibilità di qualcuno, mi dispiace”.

Milan – Bologna 2-2, i rossoneri sbagliano due rigori, poi vengono beffati da Orsolini al 90’

Se la Juve piange, il Milan di certo non ride. Il pareggio col Bologna, infatti, è l’ennesima occasione persa di una stagione decisamente contraddittoria, nella quale manca sempre qualcosa per fare il salto di qualità. Il 2-2 di San Siro ribadisce i limiti caratteriali di una squadra troppo ‘tenera’, incapace di portarsi a casa partite che sembrano chiuse, oltre che di difendersi con ordine e personalità. Allo stesso tempo bisogna fare i complimenti al Bologna, uscito imbattuto dal terzo appuntamento alla Scala del calcio: dopo il pari con l’Inter e la vittoria in Coppa Italia sempre con i nerazzurri, ecco questo punto strappato al Milan di Pioli, peraltro in pieno recupero. Ma il rigore di Orsolini al 90’, appena 7’ dopo il sudatissimo 2-1 di Loftus-Cheek (doppietta per lui), non è l’unico motivo di rimpianto rossonero: a bruciare di più, infatti, sono i due rigori falliti da Giroud (42’) e Theo Hernandez (74’), che avrebbero potuto cambiare il corso del match. Il Bologna, passato in vantaggio per primo con Zirkzee (29’), ha ringraziato Skorupski e, soprattutto, non si è perso d’animo nemmeno dopo aver incassato la rete di RLC a pochi minuti dal termine: un colpo che avrebbe abbattuto una squadra normale, non certo questa bella creatura firmata Thiago Motta (espulso per proteste dopo il primo rigore per il Diavolo), capace di rimettersi ad attaccare e trovare il definitivo 2-2 dal dischetto con Orsolini, questa volta per un fallo di Terracciano su Kristiansen.

Pioli: “Dobbiamo crescere, non siamo contenti. I rigori? Leao vuole tirare il prossimo”

“Andiamo via con il rammarico di non aver vinto la partita, è vero che ci sono stati due rigori sbagliati, ma abbiamo avuto tante occasioni sebbene ne abbiamo concessa qualcuna a un ottimo Bologna – il commento di Pioli -. Questa serata ci deve insegnare che non puoi mollare l’attenzione in fase difensiva, come nell’ultima azione del rigore. Se la partita fosse finita 2-1, malgrado gli errori, la nostra fiducia e la nostra convinzione sarebbero state diverse. Sarebbe stata un’altra vittoria che ci dava più morale e più classifica, così invece non siamo contenti. I rigori? Giroud e Theo solitamente sono bravissimi, purtroppo non è stata la loro serata. Leao mi ha detto che il prossimo lo tira lui, in allenamento non ne segna tanti, però magari in partita…”.

Fiorentina – Inter (ore 20.45, Dazn)

L’epicentro del campionato diventa così Firenze, dove l’Inter vuole vincere per provare a scappare. I risultati del sabato, come detto in precedenza, le regalano una grossa chance, ma è chiaro che sfruttarla richiederà una prestazione importante: di fronte, infatti, ci sarà la Fiorentina di Italiano, sin qui autrice di un campionato di buonissimo livello. Ma i nerazzurri hanno ricevuto un bell’assist a prescindere, visto che in pochi potevano anche solo immaginare che la Juventus non riuscisse a battere l’Empoli, oltretutto a una settimana dallo scontro diretto di San Siro. La trasferta di Firenze diventa così una ghiotta occasione per tentare la fuga, anche perché sfangarla nonostante le difficoltà di organico (ne parliamo tra poco) darebbe un segnale fortissimo alla concorrenza. Poi c’è da capire quale sarà il ruolo della Fiorentina e, soprattutto, come vorrà interpretare la partita: se sarà la squadra dell’andata, spazzata via con un clamoroso 4-0, allora non ci sarà storia, se invece prenderà spunto dalla scorsa stagione (due vittorie interiste soffertissime e un successo viola) assisteremo a una sfida bella e combattuta, aperta a qualsiasi scenario.

Fiorentina – Inter, le formazioni: Inzaghi senza gli squalificati Calhanoglu e Barella

A complicare la missione di Inzaghi, oltre all’inevitabile stanchezza post Supercoppa (la Fiorentina, eliminata in semifinale, ha avuto una settimana piena per prepararsi, mentre l’Inter ha iniziato a farlo da mercoledì), ci sono le squalifiche di Calhanoglu e Barella. Il tecnico nerazzurro sarà costretto a reinventare il canonico 3-5-2, puntando su Sommer in porta, Pavard, De Vrij e Bastoni in difesa, Darmian, Frattesi, Asllani, Mkhitaryan e Carlos Augusto (favorito su Dimarco) a centrocampo, Thuram e Lautaro in attacco. Italiano, costretto a rinunciare allo squalificato Biraghi, risponderà con un 4-2-3-1 con Terracciano tra i pali, Kayode, Milenkovic, Martinez Quarta e Parisi nel reparto arretrato, Arthur e Duncan in mediana, Nico Gonzalez, Bonaventura e Sottil alle spalle dell’unica punta Beltran.

Lazio – Napoli (ore 18, Dazn)

L’altro big match di giornata è quello dell’Olimpico, dove la Lazio di Sarri riceverà il Napoli di Mazzarri. Le due squadre riallacciano il filo con il campionato dopo la parentesi Supercoppa, vissuta però in modo molto diverso. Nonostante entrambe siano tornate in Italia senza trofeo, infatti, le rispettive sconfitte non si possono paragonare: i biancocelesti hanno fatto una figuraccia contro l’Inter e hanno abbandonato la scena già in semifinale, gli azzurri invece se la sono giocata con le unghie e con i denti, finendo al tappeto solo nel recupero della finale. Il discorso però cambia se si allarga l’orizzonte al campionato, dove la Lazio è reduce da quattro successi consecutivi che l’hanno rilanciata in classifica, a fronte di un Napoli che ne ha vinta solo una nelle ultime cinque, peraltro in extremis contro la Salernitana. Questo resta comunque uno scontro diretto molto delicato in chiave Champions, a maggior ragione dopo la vittoria dell’Atalanta di ieri, che alza ulteriormente l’asticella per il quarto posto. Sarri e (soprattutto) Mazzarri non possono sbagliare, pena ritrovarsi in una situazione di classifica ancor più complicata di quella attuale, dalla quale diventerebbe poi difficile uscire. L’indole delle due squadre farebbe pensare a una partita aperta e divertente, la posta in palio suggerisce 90’ di tattica e agonismo: solo il campo ci dirà come andranno davvero le cose.

Lazio – Napoli, le formazioni: Sarri senza Immobile e Zaccagni, Mazzarri in emergenza totale

Sarri e Mazzarri non avrebbero certo pensato di giocarsi Lazio-Napoli con tutte queste assenze, ma infortuni, squalifiche e Coppa d’Africa hanno avuto la mano decisamente pesante. Il tecnico biancoceleste dovrà fare a meno degli squalificati Immobile e Zaccagni e dell’infortunato Patric: nomi grossi, che trasformeranno l’abituale 4-3-3 in uno un po’ più raffazzonato con Provedel in porta, Lazzari, Romagnoli, Gila e Marusic in difesa, Guendouzi, Rovella e Luis Alberto a centrocampo, Isaksen, Castellanos e Felipe Anderson in attacco. I problemi di Sarri non sono nulla rispetto a quelli di Mazzarri, costretto a rinunciare agli squalificati Kvaratskhelia, Simeone e Cajuste, agli infortunati Meret, Olivera, Natan e Traoré e agli africani Osimhen e Anguissa (quest’ultimo tornerà a disposizione per la prossima partita, visto che è stato eliminato ieri proprio dalla Nigeria di Victor). Scenario complicatissimo, che lo indurrà a scegliere un 3-5-1-1 con Gollini tra i pali, Ostigard, Rrahmani e Juan Jesus nel reparto arretrato, Di Lorenzo, Demme, Lobotka, Zielinski e Mazzocchi in mediana, Politano alle spalle dell’unica punta Raspadori.

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