Juve e Lazio colgono l’occasione, il Napoli decisamente no. Nel fine settimana che ha visto la frenata delle milanesi, bianconeri e biancocelesti hanno saputo approfittarne, battendo Bologna e Sassuolo e riportandosi in corsa per i rispettivi obiettivi, a differenza degli azzurri, sconfitti nettamente in quel di Verona e costretti a interrogarsi sui perché di un momento così difficile.
Nella settimana più delicata, insomma, la Juventus si è ritrovata, vincendo prima la Supercoppa e poi sfruttando la chance per accorciare in campionato. “Era importante dare intensità e lo abbiamo fatto bene soprattutto nel primo tempo, dove abbiamo avuto tante occasioni per chiuderla – il commento soddisfatto di Pirlo – È stato importante anche vincere la Supercoppa e dimostrare che non siamo quelli di San Siro, ci siamo ricompattati, analizzato gli errori e ripreso a lavorare con grande entusiasmo. Dobbiamo capire che siamo una squadra forte, dipende tutto da noi…”.
Girare a 36 punti, con la possibilità di arrivare a 39 dopo il recupero col Napoli (di cui, ribadiamo, non si sa ancora la data), era fondamentale per rilanciarsi in chiave scudetto, alla luce della sconfitta del Milan e del pareggio dell’Inter. I bianconeri ci sono riusciti nonostante un buon Bologna, capace di creare più di un grattacapo a Szczesny, e un Ronaldo sottotono, come del resto da un po’ di tempo a questa parte.
A mettere tutto in discesa ci ha pensato Arthur, che ha trovato l’1-0 con un tiro nettamente deviato da Schouten (15’), dopodichè è stato più facile infilarsi negli spazi lasciati inevitabilmente dai rossoblu. A dire il vero però per il raddoppio c’è voluto un calcio piazzato, per la precisione un angolo di Cuadrado su cui McKennie si è avventato con forza e precisione, battendo Skorupski per la seconda volta. Ronaldo? Si è visto poco e quando lo ha fatto ha sbagliato, come nel finale, quando ha scaraventato addosso al portiere la palla del 3-0.
Averne di questi problemi, avrà pensato Gattuso nella pancia del Bentegodi, dove il suo Napoli ha rimediato una sonora sconfitta, la sesta del girone d’andata. Troppe per una squadra che punta al vertice, se a questo poi aggiungiamo il ko di mercoledì in Supercoppa, ecco servita una prima parte di stagione tutt’altro che esaltante, nella quale gli alti e bassi si sono susseguiti pericolosamente. “Quando non si vince la responsabilità è sempre mia, faccio io le scelte e sono io a mettere la squadra in campo – ha spiegato amaro Gattuso – Mi dispiace per com’è andata, il piano gara era stato preparato bene tanto che nel primo tempo abbiamo giocato come volevamo, avremmo anche potuto chiudere la partita. Nel secondo invece ci siamo fatti mangiare, ci siamo snaturati e loro, se la metti sul piano fisico, ti fanno male”.
A dire il vero le difficoltà si sono viste anche nella prima parte, perché dopo la buona mezzora in cui gli azzurri avevano trovato il gol-lampo con Lozano (1’) e sfiorato il raddoppio con Demme, il Verona si è ripreso il match, pareggiando con Dimarco (34’) e rischiando addirittura di andare sul 2-1. La solita energia dei gialloblù, splendidamente messi in campo da Juric, unita alla giornata no di alcuni punti chiave azzurri (su tutti Insigne, non a caso sostituito al 60’), hanno però solo rimandato il sorpasso veronese, concretizzatosi al minuto 62’ grazie al diagonale di Barak. Da lì in poi c’è stata una sola squadra in campo, con l’Hellas a legittimare una meritata vittoria con Zaccagni (79’), ironia della sorte obiettivo di mercato proprio del Napoli.
Gli azzurri chiudono così il girone d’andata a quota 34 punti, la stessa della Lazio di Inzaghi, ieri vittoriosa sul Sassuolo e rientrata a tutti gli effetti in corsa per la Champions. Un 2-1 in rimonta quello dei biancocelesti, a tratti sofferto anche per via delle stanchezze di Coppa, però meritato: trovare la forza di ribaltare gli emiliani, passati in vantaggio dopo appena 6’ con Caputo, non era facile e invece loro ci sono riusciti con pazienza e precisione, aspettando i momenti giusti per affondare i colpi decisivi. Uno lo ha trovato Milinkovic-Savic con un imperioso stacco di testa (25’), l’altro lo ha messo a segno sua maestà Immobile (71’), al 13esimo centro di questa ennesima grande stagione.
“Era l’esame più complicato, il Sassuolo gioca bene a calcio, noi avevamo giocato appena giovedì sera, era difficile ma la squadra ha fatto una grandissima gara – ha esultato Inzaghi – Siamo contenti, questo è un campionato difficilissimo ma vogliamo continuare così. Eravamo in grande emergenza, però ho dei ragazzi straordinari che sono pronti a tutto: ora cercheremo di fare del nostro meglio andando due volte a Bergamo”. Una in Coppa Italia (mercoledì alle 17.30), l’altra in campionato (domenica alle 15), per l’ennesima settimana calda di questa stagione intensa come non mai.