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Juve e Inter, non si uccidono così i sentimenti: l’incubo dei casi Lukaku e Cuadrado

da Twitter

Lukaku alla Juve e Cuadrado all’Inter? Un incubo daltonico” commenta sarcastico Enrico Mentana, il Direttore del Tg LA7 e interista doc. Impossibile dargli torto. Nel calcio le bandiere, si sa, non esistono più: purtroppo. L’allontanamento di un’icona come Paolo Maldini dal Milan grida vendetta. Oggi il calcio è business e i miliardi arabi, come prima quelli cinesi e americani, affievoliscono le passioni: dei calciatori in primis ma anche dei club, che faticano a far tornare i conti dopo anni di follie. Tutto chiaro, ma c’è un limite di buon gusto: non è la prima volta che la star di una squadra cambi maglia e si trasferisca a una squadra avversaria, ma, se un giocatore prima dichiara eterno amore al suo club e addirittura giura che a un club avversario non andrebbe mai e poi ribalta tutto, il discorso cambia completamente e i tifosi hanno qualche ragione di sentirsi presi in giro. E’ quello che ha fatto Romelu Lukaku, il goleador belga che ha regalato l’ultimo scudetto all’Inter di Antonio Conte che l’adorava, poi s’è fatto invaghire dai soldi del Chelsea, salvo ripensarsi e tornare all’Inter, per poi tradirla e promettersi alla Juve. “Mai al Milan e alla Juve” era stato lui a dirlo”. E allora non c’è da stupirsi se i tifosi della Juve abbiano fatto sentire la loro rabbia: “No, Lukaku no, non lo vogliamo”. E Tuttosport titoli “Lukaku spacca la Juve e Cuadrado spacca l’Inter”. Il caso Cuadrado non è lo stesso di Lukaku che ha dato la sua parola all’Inter e poi se l’è rimangiata facendo infuriare l’Inter e trescando con la Juve. Dopo anni di onorata carriera tra i bianconeri, Cuadrado è sul mercato e si appresta a firmare un nuovo contratto con l’Inter: legittimo, ma chi non ricorda la rissa del colombiano con i giocatori dell’Inter (Lukaku in primis) nel match di Coppa Italia del 4 aprile? Agli occhi dei fan interisti Cuadrado è l’avversario per antonomasia e si capisce che non lo vogliano anche se all’Inter ci andrà.

Oggi il calcio è business ma con i sentimenti non si può scherzare: rispettarli è pura saggezza. Ma anche una questione di stile. Juve e Inter, Lukaku e Cuadrado: così non va.

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