Duello scudetto, atto 14esimo. Sarà una domenica di fuoco quella che ci apprestiamo a vivere, se non altro perché vedrà impegnate tutte le squadre di vertice, eccezion fatta per il sorprendente Cagliari di Maran, in campo lunedì contro la Sampdoria. A catalizzare maggiormente l’attenzione saranno però Juventus e Inter, coinvolte in una lotta per il titolo ancor più combattuta del previsto. Che l’apporto di Conte sulla panchina nerazzurra potesse ridare smalto ai suoi era prevedibile, che riuscisse a tenere il passo della corazzata bianconera decisamente meno. Eppure sta andando proprio così, nonostante Sarri stia tenendo un ritmo vertiginoso, inferiore di soli due punti a quello “illegale” dell’ultimo Allegri.
Il turno che ci apprestiamo a vivere, almeno sulla carta, non dovrebbe alterare gli equilibri, il campo però a volte regala sorprese, tanto più nei weekend che seguono le coppe europee. Per Juve e, soprattutto, Inter, la settimana trascorsa è stata molto intensa, ma Sassuolo e Spal non sembrano avere le carte in regola per infastidire le contendenti, oltretutto tra le mura amiche dello Stadium e di San Siro. Ad ogni modo le partite vanno giocate ed è sicuro che De Zerbi e Semplici abbiano studiato ogni sistema possibile per fare punti, seppur con la consapevolezza di essere nettamente inferiori. Juve e Inter, sin qui, hanno viaggiato a ritmi impressionanti: 11 vittorie e 2 pareggi (contro Fiorentina e Lecce) per Sarri, 11 vittorie, 1 pareggio (Parma) e 1 sconfitta (contro la Juve) per Conte.
È stato proprio lo scontro diretto del 6 ottobre a fare la differenza, con i bianconeri capaci di espugnare San Siro con quella che, ad oggi, resta la loro miglior prova stagionale. Da allora però l’Inter è cresciuta esponenzialmente, trascinata da schemi ormai imparati a memoria e da una coppia d’attacco spaventosa. Ecco, la sfida tra le due “artiglierie” ha tutta l’aria di poter essere decisiva e non solo per questo turno. Da una parte la LuLa di Lukaku e Lautaro, dall’altra l’HDR di Higuain, Dybala e Ronaldo, quest’ultimo sorprendentemente il peggiore. I numeri parlano chiaro: CR7 ha giocato più di tutti e, in proporzione, segnato meno dei compagni di reparto, tornati invece alle condizioni smaglianti di un paio d’anni fa.
Non si trattasse di un cinque volte pallone d’oro, probabilmente, oggi come oggi starebbe fuori in virtù dei due tangueros sopraccitati, invece giocherà anche perché Sarri vuole rimetterlo in condizione e la partita casalinga col Sassuolo, in questo senso, sembra davvero ideale. Non ha di questi problemi Conte, un po’ perché la panchina non glieli consente (con tutto il rispetto per Politano e il giovane Esposito), molto per via di un rendimento clamoroso, che non renderebbe possibile il turnover per la LuLa nemmeno potendo. I numeri anche in questo caso non mentono: Lukaku ha già segnato 10 gol in campionato e uno in Champions, Lautaro 6 e 5, per un totale complessivo di 22 (11 a testa) che ne fa la coppia nerazzurra più prolifica dalla stagione 1988/89, quella che, giusto per ricordarlo, portò allo scudetto dei record.
Insomma, meglio di Vieri-Crespo, Vieri-Adriano, Ibrahimovic-Cruz e Milito-Eto’o, giusto per ricordare le ultime, anche se è giusto sottolineare come questo sia un dato parziale, relativo solo fino a questo punto. Per vincere qualcosa di importante bisognerà che il belga e l’argentino reggano fino a maggio, certo però che le sensazioni sono ottime, tanto più che i due continuano a crescere gara dopo gara. De Zerbi e Semplici, insomma, rischiano di passare una brutta domenica, ma guai a dimenticare il precedente del 26 ottobre, quando Juve e Inter, fiaccate dagli impegni con Lokomotiv e Borussia, finirono per inciampare su Lecce e Parma. Anche allora, seppur solo in parte, c’era di mezzo l’Emilia Romagna, oggi totalmente coinvolta, seppur di riflesso, nella lotta al vertice.
Servirà una vera e propria impresa per fermare bianconeri e/o nerazzurri, lanciatissimi in questo duello mai veramente riconosciuto, eppure ormai sotto gli occhi di tutti. Come ricordava Conte dopo la vittoria di Torino, infatti, senza l’Inter avremmo già archiviato la lotta al titolo, e questo anche grazie ai ritmi di Sarri, ancora imbattuto tra campionato e Champions. Siamo ai limiti dell’eccellenza ma quando si corre così forte, si sa, la sbandata è sempre possibile. Ecco perché questa domenica, ancora una volta, promette spettacolo e colpi di scena.