È di nuovo Juventus-Inter. La nona giornata riparte all’insegna del duello al vertice tra bianconeri e nerazzurri, impegnati a distanza di poche ore contro Lecce e Parma. Sulla carta, proprio come nello scorso weekend, si tratta di avversari alla portata, ma proprio i precedenti con Bologna e Sassuolo inducono quantomeno alla prudenza: Sarri e Conte hanno vinto, d’accordo, ma con una bella dose di inaspettata sofferenza. Guai dunque a sottovalutare la legge del campo, fatta di tecnica ma anche di gamba e motivazioni. Ne avrà parecchie il Lecce di Liverani, reduce dal pareggio di Milano e caricato a mille da un Via del Mare esaurito da una settimana, ma anche il Parma di D’Aversa non scherza, come ha dimostrato il 5-1 rifilato al Genoa.
Ma partiamo in ordine cronologico, oltre che di classifica, e dunque dalla sfida della Juventus, attesa da un pomeriggio (ore 15) piuttosto caldo e non solo in termini metaforici. “È innegabile che le temperature elevate andranno a incidere sui ritmi ma il calendario è questo e dobbiamo adeguarci di conseguenza – ha glissato Sarri. – Non sarà una partita semplice, ci sono una marea di possibili difficoltà: il Lecce gioca bene a calcio, quindi se avessimo un calo sarebbe in grado di prendere in mano la partita. Ripeto, non sarà facile…”. Serve gente pronta alla battaglia e soprattutto fresca di gamba, ecco perché il tecnico bianconero ha deciso, per certi versi clamorosamente, di fare a meno di Cristiano Ronaldo, addirittura fuori dall’elenco dei convocati.
Scelta in qualche modo anticipata in conferenza stampa (col Genoa toccherà a Bonucci), ma non per questo meno impattante: il turnover, si sa, vale per tutti ma quando colpisce uno come lui fa sempre scalpore. Ad ogni modo la Juve, priva anche di Douglas Costa (“non è ancora pronto, aspetto l’ok dei medici” ha sospirato Sarri) e Ramsey, schiererà un 4-3-1-2 ugualmente competitivo con Szczesny in porta, Cuadrado, Bonucci, De Ligt e Alex Sandro in difesa, Bentancur, Pjanic e Rabiot a centrocampo, Bernardeschi sulla trequarti, Dybala e Higuain in attacco. Liverani confermerà gran parte della formazione di Milano, con la grossa novità di Farias al posto di Falco: per il resto 4-3-1-2 d’ordinanza con Gabriel tra i pali, Meccariello, Lucioni, Rossettini e Calderoni nel reparto arretrato, Petriccione, Tachtsidis e Tabanelli in mediana, Mancosu alle spalle della coppia offensiva composta da Babacar e, appunto, l’ex cagliaritano.
Subito dopo la partita del Via del Mare sarà tempo di spostarsi a San Siro, dove l’Inter di Conte riceve il Parma di D’Aversa (ore 18). Impegno insidioso e non solo per il valore degli emiliani: a pesare sarà soprattutto la stanchezza post Champions, acuita ancor di più dalle assenze che accorciano non poco la rosa nerazzurra. “È un momento in cui dobbiamo essere bravi a superare le difficoltà come abbiamo fatto col Dortmund – ha confermato Conte. – Stiamo cercando di recuperare energie fisiche e nervose ma siamo pronti a dare battaglia, sapendo che sarà una gara difficile. Mi auguro che San Siro possa trascinarci come mercoledì”. La “chiamata” al popolo nerazzurro è l’ennesimo segnale di un interismo sempre maggiore: non a caso il tecnico è sempre più nel cuore dei suoi nuovi tifosi e sempre meno in quello degli juventini.
Le frecciate di Agnelli nella conferenza stampa di giovedì non hanno però trovato risposta (“dobbiamo essere bravi a non guardare gli altri” l’unico suo commento a riguardo), a dimostrazione che l’Inter, in questo momento, è l’unica cosa che gli interessa davvero. Vedremo se la squadra lo seguirà sul campo, indipendentemente da infortuni e stanchezza. A San Siro sarà ancora 3-5-2 con Handanovic in porta, Skriniar, Godin e Bastoni in difesa, Candreva, Gagliardini, Brozovic, Barella e Biraghi a centrocampo, Lautaro Martinez ed Esposito in attacco, quest’ultimo al debutto da titolare dopo il super esordio europeo di mercoledì. Assenze pesanti anche per D’Aversa, costretto a reinventare il reparto offensivo dopo le défaillance di Inglese e Cornelius. Il tecnico ducale resterà comunque fedele al suo 4-3-3, affidandosi a Sepe tra i pali, Darmian, Iacoponi, Gagliolo e Pezzella nel reparto arretrato, Kucka, Scozzarella ed Hernani in mediana, Kulusevski, Gervinho e l’ex Karamoh nel tridente d’attacco.