Tempo di decisioni. A una settimana esatta dal primo weekend di campionato, tra un’amichevole e un brindisi di Ferragosto, le big lavorano freneticamente sul mercato, nel tentativo di chiudere le rispettive operazioni il prima possibile. I primi dieci giorni di agosto hanno regalato parecchie sorprese, ora non resta che aspettare e vedere cosa succederà nei prossimi venti, con la consapevolezza che poi non ci sarà più spazio per ripensamenti di nessun genere, almeno fino a gennaio.
Juventus-Atalanta, braccio di ferro per Koopmeiners. Todibo va al West Ham
In casa Juve tutto ruota attorno a Koopmeiners, obiettivo mai nascosto sin dagli albori del mercato. Giuntoli aveva programmato da tempo l’assalto agostano all’olandese, ma a complicare i suoi piani ci si è messo l’infortunio di Scamacca, che ha indotto l’Atalanta a fare altre valutazioni. I bergamaschi, costretti in fretta e furia ad acquistare Retegui dal Genoa, avrebbero preferito evitare di perdere un altro perno come Koopmeiners, invece devono fare i conti con la sua voglia di bianconero. Il trequartista, come raccontato da Gasperini, ha presentato un certificato medico per “stress da mercato”, rifiutando di allenarsi e di giocare con la Dea. Dietro, evidentemente, c’è l’accordo trovato da tempo con la Juve (quadriennale da 4 milioni a stagione), un “patto d’acciaio” che lo ha indotto alla rottura. Percassi, com’era prevedibile, non l’ha presa bene, ragion per cui Giuntoli, anche per questioni di buoni rapporti, dovrà presentarsi con un’offerta migliore rispetto alla prima di qualche giorno fa (45). L’Atalanta, infatti, vuole 60 milioni e la Signora, pur forte della volontà del giocatore, sa di doversi avvicinare a quella cifra in tempi ragionevolmente brevi, anche per non prolungare una telenovela piuttosto pericolosa. Aspettare, del resto, non è sempre la scelta migliore: il caso Todibo lo dimostra perfettamente, visto che il francese, a lungo promesso bianconero, ha deciso di accettare la corte del West Ham e trasferirsi in Inghilterra, tanto più che l’offerta al Nizza era ben più corposa di quella juventina. Giuntoli deve quindi cambiare obiettivo e virare su un altro centrale di difesa, con i nomi di Kiwior (Arsenal) e Lenglet (Barcellona) nuovamente in pole. Inutile dire che sbloccare qualche cessione darebbe una bella mano, anche perché Thiago Motta si aspetta pure un paio di esterni (Nico Gonzalez e Galeno): molto dipende da Chiesa e dal lavoro sottotraccia del suo procuratore, sempre che il piano (del giocatore, s’intende) non sia quello di andare in scadenza, a prescindere dalle conseguenze tecniche.
Il Milan presenta Morata e accoglie Emerson Royal, ora tocca a Fofana
Nel giorno della presentazione di Morata (conferenza stampa e bagno di folla nel negozio del club), il Milan ha messo a segno il terzo colpo della sua estate. Si tratta di Emerson Royal, in arrivo dal Tottenham per 15 milioni più bonus, inseguito a lungo e ora prossimo a vestire il rossonero (indosserà la maglia numero 22). Ennesima buona notizia dunque per Fonseca, autore sin qui di un ottimo precampionato (vittorie con Manchester City, Real Madrid e Barcellona) e di un lavoro certamente positivo, anche se ancora tutto da verificare nelle sfide che contano. Sabato prossimo, nel debutto casalingo contro il Torino, il tecnico portoghese potrà contare su tre nuovi acquisti, ma il mercato rossonero è piuttosto lontano dalla conclusione. All’appello mancano sicuramente dei rinforzi a centrocampo, a cominciare da quel Fofana in cima a tutti i pensieri. La trattativa col Monaco non è semplice, anzi i francesi sono piuttosto restii ad abbassare la richiesta di 35 milioni, tanto più che l’offerta del Diavolo non arriva a 20. In via Aldo Rossi però non hanno fretta, ritenendo di non doversi spingere oltre (salvo qualche piccolo passo) per un giocatore in scadenza nel 2025, con cui oltretutto c’è già un accordo da tempo. Vedremo se la volontà resterà tale o se subirà qualche scossone di mercato (Todibo docet), intanto però il Milan va avanti coi suoi tempi, consapevole di aver già costruito una buona impalcatura.
L’Inter vuole una punta e un difensore, ma Arnautovic e Correa bloccano Marotta
Lavori in corso anche in casa Inter, dove si cercano gli ultimi tasselli per rendere ancora più forte una rosa già ultra-competitiva. Dirigenti e allenatore sanno bene che all’appello mancano un difensore di sinistra e un attaccante, ma non possono acquistare senza aver prima ceduto qualcuno. Là dietro, come diktat di Oaktree, si cerca un giovane da far crescere sul modello Bisseck: i nomi sono quelli di Renan dello Zenit (in prestito all’Internacional) e di Petkovic della Dinamo Zagabria, da acquistare con il tesoretto in arrivo dalle vendite di Agoumé (Siviglia) e Satriano (su di lui Brest, Betis e Valencia). Davanti invece le cose sono un po’ più complesse, perché per prendere un altro attaccante ne devono partire…due. Non è un mistero, infatti, che né Arnautovic né Correa rientrino più nei piani del club, ma entrambi fanno resistenza di fronte alle pressioni di Marotta e Ausilio. L’austriaco, peraltro alle prese con un infortunio muscolare, vorrebbe rimanere fino alla scadenza del contratto (2025) e giocarsi le sue carte, l’argentino invece farebbe volentieri le valigie, ma solo per una squadra di pari livello: non ha caso ha rifiutato la proposta dell’Estudiantes di Veron, specificando la volontà di restare in Europa.
Conte vuole Lukaku a prescindere da Osimhen, in arrivo anche David Neres e Gilmour
Sempre in fase di stallo il mercato del Napoli, legato a doppio filo alla cessione di Osimhen. De Laurentiis ha capito che la vicenda si sbloccherà solo al fotofinish, o comunque ben più in là dell’inizio del campionato, ecco perché sta cercando di completare la rosa a prescindere, specialmente per quanto riguarda Lukaku. Conte, infatti, vorrebbe accoglierlo al più presto e sottoporlo alle sue cure sia tattiche che (soprattutto) fisiche, il che significa acquistarlo a titolo definitivo dal Chelsea. I Blues si sono già detti disposti a derogare dalla clausola rescissoria di 43 milioni, ma al momento non intendono scendere da quota 35: troppo per gli azzurri, disposti a offrirne 10 in meno. Nessun problema invece con il belga, pronto a ridursi lo stipendio da 7,5 a stagione in virtù di un triennale da 6 netti, peraltro favorito dal (fu) Decreto Crescita. Big Rom è la priorità assoluta, ma Conte necessita di un esterno alto e di un paio di centrocampisti. I nomi sono tutt’altro che segreti, visto che le trattative per David Neres, Gilmour e Brescianini sono ormai in fase avanzata. Gli accordi con Brigthon e Frosinone sui due mediani sono quasi in dirittura d’arrivo, favoriti pure dalla cessione di Cajuste al Brentford (prestito con obbligo di riscatto a 12 milioni) mentre quello col Benfica per il brasiliano (la richiesta è 25 più bonus) è ancora distante dalla fumata bianca.
Roma, è l’ora delle cessioni (per fare cassa e comprare ancora)
Dopo tante spese (circa 90 milioni) in casa Roma è arrivato il momento di cedere, sia per rientrare in parte dalle spese che per sfoltire la rosa. Ghisolfi, inoltre, vorrebbe regalare a De Rossi un terzino destro, un centrale e un centrocampista, il che rende obbligatoria qualche vendita, possibilmente remunerativa. In questo senso l’elemento più importante è Abraham, l’unico in grado di portare soldi freschi nelle casse giallorosse, anche se al momento l’unico acquirente interessato (e ricambiato) è il Milan, disposto solo al prestito o a uno scambio. I giallorossi aspettano nella speranza che si faccia avanti qualcuno dalla ricca Premier League, intanto lavorano ai fianchi degli altri “indesiderati”, Smalling su tutti. L’inglese non rientra più nei piani del club sia per questioni anagrafiche (35 anni a novembre) che economiche (guadagna 4 milioni a stagione), ma finora non ha accettato il corteggiamento dell’Arabia Saudita, preferendo aspettare offerte migliori. Ghisolfi ha parlato a lungo con lui e il suo agente, ribadendo la volontà di cessione, ora non resta che attendere le risposte. In uscita ci sono anche Kumbulla e Karsdorp, dopodiché i giallorossi potranno tentare l’assalto al centrale Badé (Siviglia, costo 20 milioni), al terzino Assignon (Rennes, primo obiettivo dopo aver perso Pubill in direzione Atalanta) e al centrocampista Soumaré (Leicester, 20).