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Juve, Del Piero: il suo tagliente j’accuse fa a pezzi l’insostenibile difesa e autodifesa di Thiago Motta e Giuntoli

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Alex Del Piero non è uno che spreca le parole ma quando parla lascia il segno. E’ quello che è successo dopo l’indecorosa sconfitta della Juve a Firenze sul quale il disappunto di Alex, che è anche quello della maggior parte dei tifosi bianconeri, è andato subito al cuore dei problemi. “Ma questa – ha commentato con sconcerto l’ex capitano dopo l’ennesima figuraccia dei bianconeri – non è la Juve. Ho perso anch’io tante partite ma mai così, senza reazione e senza spirito. Puoi vincere o perdere, ma devi sempre farlo a testa alta”. Poi la stoccata finale di Del Piero a Thiago Motta, su cui nei giorni scorsi era già piovuta la bocciatura di due allenatori supervincenti come Fabio Capello e Marcello Lippi: “Sei sotto 3 a zero e metti tre nuovi difensori anziché cambiare o aggiungere attaccanti?”. Di fronte a un sentenza così perentoria della bandiera dell Juve, l’autodifesa di Thiago Motta (“Dimettermi? Troppo facile. Sono io l’unico che può tirare fuori la squadra dalle difficoltà e raggiungere la zona Champions”) è imbarazzante. Presunzione o inconsapevolezza? Ma anche la difesa di Thiago fatta dal direttore sportivo, Cristiano Giuntoli, dopo l’ennesima sconfitta, suona patetica. L’avvocato Gianni Agnelli e il presidentissimo Giampiero Boniperti avrebbero già cacciato da tempo due indifendibili perdenti come Thiago Motta e Giuntoli. Chissà se John Elkann si sveglierà. Meno male che c’è almeno Del Piero, che da tempo meriterebbe di essere il presidente della Juve.

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