Disastro Juve: quali saranno le conseguenze? La domanda aleggia nel mondo juventino come uno spettro, perché la brutta eliminazione col Villarreal ha scoperchiato dei malumori sopiti dagli ultimi risultati, ma non del tutto scomparsi. Società, allenatore, giocatori, nessuno si salva dalla bufera e solo un finale di stagione all’altezza tra campionato e Coppa Italia potrà risollevare l’ambiente, molto preoccupato dai risvolti di questa figuraccia.
Persi 15 milioni e bilancio in rosso
La prima conseguenza dell’uscita prematura dalla Champions, la terza consecutiva agli ottavi, è la perdita economica. Superare il turno avrebbe portato in cassa 15 milioni di euro tra premi Uefa (10,6), market pool e futuro incasso al botteghino (col Villarreal, per intenderci, ne sono stati incassati 2,4), invece la Signora dovrà fare i conti con tutti i risvolti negativi della questione, a cominciare dal bilancio. La campagna europea non sarebbe bastata a chiudere in attivo, ma avrebbe quantomeno aiutato a ridurre le perdite, che invece dovrebbero assestarsi, per il secondo anno di fila, attorno a -200 milioni. Tanti, tantissimi, anche in considerazione dell’addio di Ronaldo, che nei piani del club doveva garantire un bel taglio al passivo e che invece, alla luce di tante questioni (legate principalmente alla pandemia) è servito solo a non peggiorarlo. L’aumento di capitale di 400 milioni garantisce una certa stabilità, ma la proprietà vuole ristabilire la politica dei costi-ricavi, il che lascia presagire un mercato all’insegna delle cessioni.
De Ligt può partire
L’indiziato numero uno a lasciare Torino è il difensore olandese, considerato uno dei migliori al mondo e proprio per questo molto costoso. L’ingaggio annuale da 8 milioni fissi più 4 di bonus è troppo alto, inoltre il suo valore di mercato (70 milioni secondo Transfermarkt, 120 nella clausola fissata dalla Juve) lo rende il sacrificabile per eccellenza. Certo, cederlo vorrebbe dire perdere l’unico difensore giovane della rosa (non ce ne voglia Rugani), ma Cherubini ha già puntato Bremer (30/35 milioni, nell’affare potrebbe entrare il giovane Gatti) e il saldo, in questo senso, sarebbe decisamente in attivo.
Dybala, addio alla Juve sempre più vicino
L’altro addio eccellente potrebbe essere quello di Dybala, il cui rinnovo, a questo punto, diventa davvero complicato. L’argentino, già ai ferri corti con Arrivabene, può restare solo a patto di rivedere drasticamente le sue richieste, ovviamente al ribasso. Tradotto: l’offerta di 8 milioni più 2 di bonus presentata a ottobre (e rifiutata da Antun) non è più valida, il che lascia presagire una rottura e pure di quelle rumorose. Alla finestra ci sono Inter e Atletico Madrid, ma questo non sarebbe più un problema bianconero: il risparmio, oltretutto su un giocatore sempre alle prese con problemi fisici, sarebbe la prima cosa da guardare.
Pogba alla Juve, il ritorno si complica
È chiaro che in questo scenario diventa difficile pensare a grandi acquisti, a cominciare dal grande ritorno di Pogba. Il francese strizza da anni l’occhiolino alla Juve e l’estate 2022, in cui scadrà il contratto con il Manchester United, era stata segnata un po’ da tutti come quella del possibile rientro alla base. Complicatissimo invece che possa essere così, perché Paul chiede uno stipendio monstre, proprio come la commissione del solito Raiola: buttarsi in un affare del genere, insomma, sarebbe una pazzia poco gradita a Exor, già scottata dall’affaire CR7.
Allegri: con meno soldi servono le idee
Il pallino passerà così in mano a Massimiliano Allegri, chiamato a dare una bella sterzata alla sua avventura-bis sulla panchina della Juve. Per prima cosa ci vuole un finale di stagione all’altezza, dunque qualificazione in Champions e finale (possibilmente vinta) di Coppa Italia, dopodiché bisognerà sedersi attorno a un tavolo e fare il punto della situazione. In attacco, con Vlahovic, Morata (trattativa serrata con l’Atletico per il riscatto), Kean (difficile cederlo visti i 40 milioni spesi) e Chiesa le linee guida ci sono già, inoltre a Torino potrebbe arrivare Zaniolo e completare così un reparto da sogno. In difesa, oltre al già citato “scambio” De Ligt-Bremer, servirà rinnovare il reparto terzini (Cherubini punta a cedere Alex Sandro), ma è a centrocampo che scatterà la vera rivoluzione, permettendo così ad Allegri di costruire una Juve decisamente più tecnica e funzionale: il corto-muso, dalle parti della Continassa, è molto apprezzato, ma non se diventa l’unica arma della squadra…