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Juve, Atalanta, Napoli, Lazio: chi non vince saluta la Champions

FC Juventus

Il Milan ha vinto, ora tocca a tutte le altre. Per Atalanta, Napoli, Juventus e Lazio questa diventa una domenica da non sbagliare, pena rischiare di riscrivere tutte le gerarchie della corsa Champions. Si parte alle 12.30 con Lazio-Genoa, per poi proseguire alle 15 con Sassuolo-Atalanta e Napoli-Cagliari e concludere alle 18 con Udinese-Juventus (Sampdoria-Roma delle 20.45, classifica alla mano, conta davvero poco). Una giornata entusiasmante, perché la qualificazione all’Europa che conta, evidentemente, pesa molto anche sulle strategie future dei club. Il discorso vale per tutte ma è chiaro che la Juve, per spese e tradizione, è quella che si gioca di più. La partita di Udine è il preludio allo scontro diretto contro il Milan di domenica prossima, ragion per cui non può essere sbagliata per nessun motivo. “La squadra è consapevole di questo, ne abbiamo parlato tutti insieme, sappiamo che è un momento importante – ha confermato Pirlo -. Mancano cinque partite e ci sono quindici punti in palio più la finale di Coppa Italia. È una fase delicata, abbiamo bisogno di fare punti e di centrare l’obiettivo Champions League: tutte le partite diventano importanti, ma ora siamo concentrati su quella contro l’Udinese”.

Anche questa, come le ultime del resto, non è stata una settimana facile in casa bianconera, agitata dal caso Suarez (la pubblicazione dei verbali ha creato qualche imbarazzo di troppo) e dalle voci di mercato, che vorrebbero una rivoluzione sia in società (via Agnelli e Paratici, dentro Nasi e uno tra Giuntoli e Lippi) che in panchina (qui tutte le strade portano ad Allegri). Ora però c’è una Champions da conquistare, sia per motivi sportivi che economici, ragion per cui la testa dev’essere ben focalizzata sull’Udinese. Pirlo sa che per centrare l’obiettivo c’è bisogno anzitutto di ritrovare Ronaldo, a secco da 4 partite e ancor più nervoso del solito: il portoghese, al di là di quel che succederà in estate, è il perno su cui costruire la qualificazione. Il 4-4-2 bianconero vedrà così Szczesny in porta, Danilo, Bonucci, De Ligt e Alex Sandro in difesa, Cuadrado, Bentancur, Rabiot e McKennie a centrocampo, Dybala e Ronaldo in attacco, con Morata (acciaccato) pronto a subentrare dalla panchina.

Classico 3-5-1-1 invece per Gotti, che risponderà con Scuffet tra i pali (Musso è squalificato), Becao, Nuytinck e Bonifazi nel reparto arretrato, Molina, De Paul, Walace, Arslan e Stryger Larsen in mediana, Pereyra in supporto dell’unica punta Okaka. Margine d’errore leggermente superiore in casa Atalanta, ma solo di poco: un passo falso a Reggio Emilia, infatti, lo azzererebbe. Gasperini vuole riprendersi il secondo posto a spese del Milan, ma di fronte si troverà un Sassuolo altrettanto in forma, deciso ad assaltare l’ultimo posto utile per entrare in Europa, attualmente occupato dalla Roma. “Per la qualificazione in Champions League dobbiamo avere pazienza – ha spiegato il tecnico nerazzurro -. Sarà una partita delicata per entrambe le squadre, non bisogna avere la frenesia di arrivare all’obiettivo subito. Il secondo posto è un bel traguardo, ma è tutto molto effimero…”. Sulla carta il match promette spettacolo e poco importa che a sostenere il Sassuolo ci siano tutti gli interisti d’Italia, pronti a festeggiare lo scudetto in caso di vittoria o pareggio neroverde.

La tradizione recente dice che l’Atalanta ha sempre avuto vita facile contro gli emiliani: un trend che Gasperini proverà a proseguire con un 3-4-1-2 con Gollini in porta, Toloi, Romero e Djimsiti in difesa, Hateboer, De Roon, Freuler e Gosens a centrocampo, Malinovskyi sulla trequarti, Muriel e Zapata in attacco. Classico 4-2-3-1 anche per De Zerbi, che tenterà il colpaccio con Consigli tra i pali, Muldur, Chiriches, Ferrari e Kyriakopoulos nel reparto arretrato, Locatelli e Obiang in mediana, Berardi, Djuricic e Boga alle spalle di Defrel. Grande attesa anche in casa Napoli, dove si cerca una vittoria per difendere quella zona Champions appena conquistata. Al Maradona però arriva un Cagliari altrettanto lanciato e bisognoso di punti, deciso a dare un’ulteriore scossa alla corsa salvezza. Guai a dare il risultato per scontato insomma, anche perché gli azzurri sono spesso inciampati proprio quando le partite sembravano più abbordabili.

Gattuso, da mesi separato in casa con De Laurentiis, sa bene che il suo ciclo napoletano è prossimo a concludersi: al suo posto potrebbe arrivare Spalletti, ma è chiaro che lasciare con una qualificazione in Champions sarebbe importantissimo anche per lui. Il suo 4-2-3-1 vedrà Meret in porta, Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly e Hysaj in difesa, Fabian Ruiz e Demme a centrocampo, Lozano, Zielinski e Insigne alle spalle di Osimhen. Consueto 3-5-2 anche per Semplici, che risponderà con Vicario tra i pali, Ceppitelli, Godin e Carboni nel reparto arretrato, Nandez, Nainggolan, Duncan, Deiola e Lykogiannis in mediana, Simeone e Pavoletti in attacco. A completare la domenica di Serie A le due romane, curiosamente agli antipodi anche a livello di orari: la Lazio di Inzaghi aprirà i giochi all’ora di pranzo con il Genoa, la Roma di Fonseca li chiuderà nel posticipo serale con la Sampdoria. L’importanza delle due sfide è però molto diversa, visto che i biancocelesti sono in piena corsa Champions mentre i giallorossi, reduci dalla bruttissima sconfitta di Manchester, sono ormai tagliati fuori.

“Siamo reduci da un’ottima partita disputata contro il Milan, ma ora siamo concentrati solo sul Genoa: ci attende un match insidioso contro una formazione in ottima salute – il commento del tecnico laziale -. Servirà una grande prova, vogliamo vincere per poter continuare a pensare gara dopo gara”. “Sono un professionista, devo essere motivato fino alla fine della stagione e non pensare oltre – ha glissato il collega romanista -. Penso che il discorso debba valere anche per tutti i giocatori, i bilanci li faremo alla fine”. Inzaghi, eccezion fatta per lo squalificato Acerbi, schiererà la Lazio tipo, dunque 3-5-2 con Reina in porta, Marusic, Hoedt e Radu in difesa, Lazzari, Milinkovic-Savic, Lucas Leiva, Luis Alberto e Lulic a centrocampo, Correa e Immobile in attacco. Stesso sistema di gioco anche per Ballardini, pronto a giocarsela con Perin tra i pali, Biraschi, Radovanovic e Masiello nel reparto arretrato, Goldaniga, Strootman, Badelj, Zajc e Zappacosta in mediana, Destro e Scamacca coppia offensiva.

Tanto turnover invece per la Roma, inevitabile visto che il match è esattamente in mezzo alla doppia sfida col Manchester: Fonseca, il cui ciclo è ormai al capolinea (arriverà Sarri), schiererà un 3-4-2-1 con Mirante, Kumbulla, Mancini, Fazio, Karsdorp, Villar, Cristante, Bruno Peres, Mkhitaryan, Pellegrini e Borja Mayoral. Classico 4-4-1-1 invece per Ranieri, che proverà a battere la sua ex squadra affidandosi ad Audero, Bereszynski, Tonelli, Colley, Augello, Damsgaard, Thorsby, Ekdal, Jankto, Ramirez e Gabbiadini.

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