Che l’effetto domino abbia inizio. L’annuncio della Juventus (“Allegri non sarà più il nostro allenatore”) apre ufficialmente il valzer delle panchine, sin qui rimasto solo a livello teorico. Adesso però, con i campioni d’Italia a caccia, le parole si trasformeranno in realtà, dando il via a tutta una serie di scenari, alcuni anche improbabili. Chi prenderà il posto di Allegri? La domanda da un milione di dollari non ha ancora una risposta certa, tanto più che alla Continassa si stanno mettendo sul tavolo nomi e idee con la frenesia tipica di questi casi. Guai però a escludere Antonio Conte: da quel che ci risulta, anzi, la sua candidatura è ancora viva, nonostante Andrea Agnelli, almeno per il momento, sia ancora piuttosto restio a riabbracciare il figliol prodigo. La ferita del luglio 2014 non si è rimarginata del tutto e il presidente, si sa, ha sempre l’ultima parola, Nedved e Paratici però insistono, consapevoli che l’ex Chelsea non ha ancora firmato con nessuno, Inter compresa.
Difficile sbilanciarsi con assoluta certezza sull’esito del pressing ma il silenzio degli ultimi giorni non deve ingannare: il ritorno di Conte in bianconero è ancora possibile, per non dire probabile. Dovesse saltare, ecco che scatterebbe il piano B che, al momento, ha i connotati di Sinisa Mihajlovic: il serbo, già vicinissimo alla Juve nel giugno 2014 (un mese prima, dunque, che Conte desse le dimissioni), piace tanto ed è davanti a Simone Inzaghi. Difficile invece che il nuovo allenatore bianconero possa essere uno straniero, anche perché il sogno Guardiola è del tutto impossibile da realizzare. E Allegri? In attesa di sentire le sue parole in conferenza stampa (ore 14, presente anche Andrea Agnelli), possiamo dire che ha ricevuto diverse telefonate da Marotta, anche se la strada che porta all’Inter, per il momento, è ancora lunga. Max sa che il PSG potrebbe esonerare Tuchel e che l’offerta, in quel caso, sarebbe di quelle impossibili da rifiutare: ecco perché, al netto dell’amicizia con l’attuale ad nerazzurro, vuole aspettare di vedere tutte le carte a disposizione.
Resta viva anche l’ipotesi di un anno sabbatico, per farsi poi trovare pronto alla prima occasione utile: tutto possibile insomma, compreso il clamoroso passaggio alla rivale di sempre. In mezzo a questo vortice di notizie c’è anche la 37esima di campionato, pronta a partire con gli anticipi odierni e destinata a incidere enormemente sull’economia della classifica. Sassuolo-Roma (ore 20.30), per esempio, è decisiva per la corsa all’Europa, anche se sulla sponda giallorossa del Tevere si parla molto più del caso De Rossi. La decisione della società di mandar via il capitano ha fatto infuriare i tifosi, che dopo gli striscioni dei giorni scorsi hanno deciso di fare sul serio: ieri erano in duemila sotto la sede del club a contestare Pallotta e Baldini, ritenuti responsabili principali della situazione attuale. Ranieri, anch’egli durissimo con la società in conferenza stampa (“De Rossi meritava un trattamento diverso, io l’avrei tenuto”), dovrà impegnarsi al massimo per compattare l’ambiente e giocare la partita di Reggio Emilia con il massimo della concentrazione.
L’Europa passa da una vittoria, oltre che, ovviamente, dai risultati di Atalanta e Milan, ecco perché il tecnico giallorosso, al netto dell’indisponibile Manolas, si affiderà al 4-2-3-1 che gli dà maggiori garanzie, dunque Mirante in porta, Florenzi, Juan Jesus, Fazio e Kolarov in difesa, Cristante e Nzonzi a centrocampo, Kluivert, Pastore ed El Shaarawy alle spalle dell’unica punta Dzeko. Classico 4-3-3 anche per De Zerbi, che risponderà con Consigli tra i pali, Lirola, Ferrari, Demiral e Rogerio nel reparto arretrato, Duncan, Magnanelli e Locatelli in mediana, Berardi, Djuricic e Boga in attacco.
CONFERENZA STAMPA DI ALLEGRI E AGNELLI
Come previsto, l’ormai ex allenatore della Juventus e il presidente Andrea Agnelli hanno tenuto una conferenza stampa a Torino, dalla quale tuttavia – come prevedibile – non sono emersi ulteriori dettagli né sul nome del nuovo tecnico bianconero né sul futuro di Massimiliano Allegri. In apertura di conferenza Agnelli ha sentitamente ringraziato, anche commuovendosi, l’allenatore nel quale dice “di aver trovato un amico”, ma ha premesso ai giornalisti di non rispondere a nessuna domanda né su Antonio Conte né sugli altri nomi che circolano per la panchina della Juventus: “Sono qui per celebrare Allegri che, da solo, ha scritto la storia della Juventus. Era dagli anni Trenta che un solo allenatore non vinceva cinque scudetti consecutivi e questo Max lo ha realizzato. La decisione è maturata dopo Juve-Ajax, abbiamo valutato che questo era il momento giusto per chiudere uno dei più straordinari cicli della storia della Juventus”.
Allegri da parte sua si è anche lui commosso, ricordando i tanti successi, senza dare indicazioni sul suo futuro: “Per ora non so niente, c’è anche da finire il campionato e poi vedremo. Non è da escludere che possa prendermi una pausa per riposarmi un po’ e stare più vicino alla mia famiglia. Ma magari a metà luglio mi torna voglia di calcio. Non dipenderà solo da me, vedremo”. Per quanto riguarda la sua successione, Agnelli non ha risposto, lasciando però intendere che la scelta verrà presa dalla direzione sportiva del club, e cioè da Paratici: “Dovete chiedere a lui. Comunque un allenatore ci sarà e potete stare tranquilli”.
Articolo aggiornato sabato 18 maggio alle 15.00