Ritorno alla normalità. Per la Juventus, dopo l’abbuffata di emozioni europee, è tempo di rituffarsi nella routine del campionato, con la consapevolezza di essere ormai a un passo dal traguardo. La trasferta di Genova (ore 12.30) non ha nulla a che vedere con l’adrenalina di martedì, paradossalmente però proprio quanto accaduto in Coppa obbliga i bianconeri a cercare la vittoria a tutti i costi. Affrontare l’Ajax con l’ottavo scudetto consecutivo già sul petto è possibile, a patto però di far sempre bottino pieno e sperare in almeno un passo falso del Napoli. E se la seconda parte dipende solo da Ancelotti e dai suoi avversari, per la prima invece è tutto nelle mani (o nei piedi, se preferite) della Signora, decisa a chiudere ogni discorso nel minor tempo possibile.
“In questo momento deve regnare l’equilibrio, come sempre del resto – il pensiero di Allegri. – Martedì la Juve ha fatto una cosa straordinaria, in una serata bella, speciale, questo è il segnale più importante. Niente è scontato e le cose vanno vissute, ora però rituffiamoci nel campionato, prima dei quarti abbiamo altre 4 gare. Contro il Genoa sarà difficile, a Marassi sa essere un avversario tosto e già all’andata ci ha tolto dei punti. Ma a noi mancano cinque vittorie per lo scudetto, vogliamo cominciare da qui”. Insomma, l’obiettivo è nel mirino e quando la Juve si mette in testa qualcosa, si sa, difficilmente le sfugge. Questa “fretta” di scudetto però non deve diventare cattiva consigliera, non con la Champions ancora tutta da vivere. E così Allegri, dopo la dispendiosissima gara con l’Atletico, doserà le forze dei suoi senza limitarsi, a cominciare da Ronaldo: l’eroe di martedì, per la prima volta in stagione, non è stato nemmeno convocato e guarderà così i compagni dalla tv.
“Portarlo sarebbe stato troppo rischioso – ha spiegato Allegri. – Ci sono ancora troppe partite da giocare e lui, sin qui, ne ha già fatte tantissime, deve riposare”. CR7 dunque non ci sarà ma la Juve, per quanto molto diversa rispetto alla Champions, sarà comunque più che competitiva. Il tecnico bianconero tornerà al 4-3-3 con Perin in porta, Cancelo, Bonucci, Rugani e Alex Sandro in difesa, Emre Can, Pjanic e Bentancur a centrocampo, Dybala, Kean e Bernardeschi in attacco. Prandelli, a caccia di un successo che manca da un mese esatto (2-1 sulla Lazio, da allora due pareggi e una sconfitta, tutti senza segnare), cercherà di imbrigliare la Signora con lo stesso sistema di gioco, con Radu tra i pali, Biraschi, Romero, Zukanovic e Criscito nel reparto arretrato, Lerager, Radovanovic e Bessa in mediana, Lazovic, Sanabria e Kouamé nel tridente offensivo. Nel tardo pomeriggio invece toccherà al Napoli, impegnato al San Paolo contro l’Udinese (ore 18).
Partita insidiosa per la squadra di Ancelotti, non tanto per il valore tecnico dei friulani (solo 7 punti in trasferta sin qui), quanto per le motivazioni che, da un paio di mesi, stanno pericolosamente venendo a mancare. Il risultato è che gli azzurri, oltre a essere sprofondati a meno 18 dalla Juve, sono rientrati nel mirino delle milanesi, anche se il derby di San Siro, in questo senso, dovrebbe dare una mano. Resta però il fatto che il Napoli, partito per contendere lo scudetto ai bianconeri (o quantomeno provare a infastidirli), non può rischiare di perdere addirittura il secondo posto, inoltre il rendimento attuale non aiuta di certo in chiave Europa League, come dimostrato dalla sconfitta, per fortuna indolore, di Salisburgo. L’Arsenal però sarà ben altra cosa, dunque urge ritrovare cattiveria agonistica e fame di vittoria, pena rischiare seriamente di ritrovarsi con un’altra stagione da “zero titoli”.
Ancelotti, come al solito in silenzio nelle vigilie di campionato, sa bene di dover ricominciare a vincere il prima possibile, purtroppo per lui però dovrà farlo senza Insigne, Chiriches e Diawara, out non solo per l’Udinese ma anche per l’Europa League. Il 4-4-2 odierno vedrà così Meret in porta, Malcuit, Maksimovic, Koulibaly e Mario Rui in difesa, Ounas, Allan, Fabian Ruiz e Zielinski a centrocampo, Milik e Mertens in attacco. Emergenza difensiva anche per Nicola (fuori l’infortunato Nuytinck e lo squalificato Opoku), che risponderà con un 3-5-2 con Musso tra i pali, Larsen, Ekong e De Maio nel reparto arretrato, Ter Avest, Fofana, Mandragora, De Paul e Zeegelaar in mediana, Pussetto e Lasagna coppia offensiva.