La Juve vince anche quando pareggia. L’1-1 di Udine infatti non può essere letto come un passo falso, non dopo la sconfitta della Roma di sabato o quella del Napoli di settimana scorsa con l’Atalanta. I bianconeri guadagnano un punto sulla seconda e portano così a 8 le lunghezze di vantaggio: non è ancora tempo di parlare di matematica ma certo lo scudetto è sempre più vicino.
“La classifica è ottima ma questo non vuol dire che abbiamo già vinto – ha glissato Allegri in conferenza stampa. – Sarebbe stato importante vincere a Udine, però venivamo da tante partite impegnative e loro ci hanno messo in difficoltà giocando molto bene. Accettiamo questo pareggio, del resto per arrivare in fondo ci vogliono i punti”.
La sua squadra lo sa bene, tanto che fino a ieri non aveva mai pareggiato in campionato. La “prima volta” vale però quasi quanto un successo, anche alla luce dell’ottima prestazione dell’Udinese di Delneri, scesa in campo per giocarsela con le sue armi e capace di mettere davvero in difficoltà la Signora.
I padroni di casa hanno mostrato maggior freschezza fisica e mentale dei rivali, non a caso sono passati in vantaggio per primi con Zapata, bravo a saltare Bonucci e a beffare Buffon con un tiro sotto le gambe (37’). Nella ripresa la Juventus ha provato ad alzare i ritmi e a mettere lì i friulani, senza però rendersi particolarmente pericolosa, almeno fino al 60’.
In quel momento è salito in cattedra Bonucci, che ha riscattato l’errore del primo tempo con il colpo di testa del definitivo 1-1. In altri momenti, probabilmente, i bianconeri avrebbero spinto sull’acceleratore per completare la rimonta, vista la classifica attuale però anche un pareggio va benissimo e infatti il forcing finale è stato decisamente meno “cattivo” del solito.
Resta un punto in più in graduatoria, ma soprattutto un + 8 sulla Roma che parla da solo. Lo scudetto è ancora in palio ma la Signora è sempre più vicina a ricucirselo sul petto.