Le nuove regole patrimoniali proposte dalla Federal Reserve gettano nuove ombre su JP Morgan. La banca statunitense, infatti, rischia di ritrovarsi a corto di ben 22 miliardi di dollari. Lo ha lasciato intendere il vicepresidente della Fed, Stanley Fischer, che ha definito “impressionante” la cifra che mancherebbe dai forzieri di JP Morgan.
La Fed vuole fare in modo che le otto maggiori banche statunitensi mettano da parte capitali addizionali: il rafforzamento patrimoniale terrà conto della dimensione degli istituti, della loro affidabilità e del loro livello d’interconnesse con il sistema finanziario. Le banche in questione sono Bank of America, Citigroup, Goldman Sachs, JP Morgan Chase, Morgan Stanley, Wells Fargo, Bank of New York Mellon e State Street.
Le regole della Fed sono più severe rispetto a quelle stabilite a Basilea per l’Eurozona, tanto che l’istituto centrale americano stima che i capitali aggiuntivi possano arrivare fino al 4,5% degli asset rischiosi. Se non rispetteranno i nuovi criteri, le banche non potranno emettere dividendi o bonus. E l’unico istituto a non essere nelle condizioni di rispettare i nuovi requisiti è proprio JP Morgan.
