JP Morgan, Citigroup, Wells Fargo e BlackRock. Le tre grandi banche e il più grande asset manager del mondo inaugurano ufficialmente la stagione delle trimestrali statunitensi e impattano sull’andamento della Borsa. Wall Street ha aperto debole, con lo S&P 500 e il Dow Jones in ribasso di mezzo punto percentuale e il Nasdaq che arretra in avvio dello 0,65%.
La trimestrale di JP Morgan Chase
JP Morgan Chase (-3,8% in apertura) ha chiuso il primo trimestre del 2024 con ricavi in aumento del 9% a 41,93 miliardi di dollari e un utile netto in crescita del 6% a 13,42 miliardi. Un risultato migliore delle attese degli analisti, che si aspettavano rispettivamente 41,69 e 12,18 miliardi di dollari. Risultati positivi dovuti all’aumento delle commissioni nella gestione patrimoniale e nell’investment banking, anche se la banca si dice preoccupata per la persistente inflazione. Il margine di interesse è salito dell’11% a 23,2 miliardi nel periodo, ma per il 2024 l’istituto stima un margine, escluso il trading, di 89 miliardi, dipendente dalle fluttuazioni di mercato. La previsione è superiore alla precedente stima della banca di 88 miliardi, ma sotto i 90,68 miliardi previsti dagli analisti, secondo i dati Lseg.
“Molti indicatori economici continuano ad essere favorevoli”, ha dichiarato Jamie il presidente e Ceo, Jamie Dimon. “Tuttavia, guardando al futuro, rimaniamo attenti a una serie di significative incertezze. In primo luogo, il panorama globale è inquietante: guerre e violenze terribili continuano a causare sofferenza e le tensioni geopolitiche sono in aumento. In secondo luogo, sembra esserci un gran numero di pressioni inflazionistiche persistenti, che probabilmente continueranno. Infine, non abbiamo mai sperimentato l’effetto completo di una stretta quantitativa di questa portata. Non sappiamo come questi fattori si manifesteranno, ma dobbiamo prepararci ad affrontare un’ampia gamma di contesti potenziali per poter essere sempre a disposizione dei clienti”.
La trimestrale di Citigroup
Nei tre mesi del 2024, Citigroup (+1,5% a Wall Street) ha registrato un utile netto di 3,371 miliardi di dollari, 1,58 dollari per azione, in calo rispetto ai 4,606 miliardi, 2,19 dollari per azione, dello stesso periodo dell’anno scorso. A pesare sul ribasso dell’utile sono stati l’aumento dei costi sostenuti per la riorganizzazione e l’incremento del costo del credito, pari a circa 2,4 miliardi di dollari nel trimestre, contro i 2 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso. I ricavi sono scesi del 2% a 21,1 miliardi. Gli analisti attendevano profitti per 1,18 dollari per azione con un giro d’affari di 21,44 miliardi.
“L’ultimo mese ha segnato la fine della semplificazione organizzativa che abbiamo annunciato a settembre. Il risultato è una struttura gestionale più semplice che si allinea e facilita la nostra strategia. Ci aiuterà inoltre nell’esecuzione della nostra trasformazione”, ha detto l’amministratrice delegata Jane Fraser, sottolineando che “il bilancio è solido su tutta la linea”. Citigroup, alla pubblicazione dei conti del quarto trimestre, aveva detto di voler tagliare 20.000 posti nel corso di due anni. Nella presentazione per gli investitori si legge che “nel primo trimestre sono stati sostenuti ulteriori 225 milioni di dollari di costi di ristrutturazione, in gran parte legati alla semplificazione organizzativa, per un totale di circa un miliardo negli ultimi due trimestri”. Queste azioni stanno portando a una riduzione dell’organico di circa 7.000 unità e a un risparmio di 1,5 miliardi su base annua nel medio termine”.
Tornando alla trimestrale, gli accantonamenti totali per eventuali perdite legate al credito sono stati pari a 21,8 miliardi, contro i 19,8 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso. Sotto il profilo patrimoniale, nel primo trimestre il ritorno sul capitale è stato del 6,6% e il Rotce del 7,6%, mentre il rapporto capitale Cet1 è stato del 13,5%, contro il 13,4% precedente. A fine periodo, i depositi erano pari a circa 1.300 miliardi (-2%).
La trimestrale di Wells Fargo
Da New York a San Francisco. Nel primo trimestre, Wells Fargo (-0,5%) ha guadagnato 4,6 miliardi di dollari, in calo del 7% rispetto ai circa 5 miliardi di dollari del trimestre dello stesso periodo dell’anno precedente. Ciò equivale a 1,20 dollari per azione, superando le stime degli analisti. I ricavi sono aumentati dell’1% a 20,9 miliardi di dollari. Gli analisti si aspettavano 20,2 miliardi di dollari.
Il net interest income è diminuito dell’8%, a causa dell’impatto dei tassi di interesse più elevati sui costi di finanziamento. Il non interest income è aumentato del 17%.
“I nostri solidi risultati del primo trimestre dimostrano i progressi che continuiamo a fare per migliorare e diversificare la nostra performance finanziaria – ha commentato il Ceo Charlie Scharf – Gli investimenti che stiamo effettuando in tutto il franchising hanno contribuito a maggiori ricavi rispetto al quarto trimestre poiché un aumento del noninterest income ha più che compensato un previsto calo del net interest income. I charge-offs netti sono rimasti stabili rispetto al quarto trimestre poiché le tendenze del credito sono rimaste coerenti con le performance recenti e abbiamo riacquistato 6,1 miliardi di dollari di azioni ordinarie mantenendo una forte posizione di capitale”.
La trimestrale di BlackRock
Nei primi tre mesi dell’anno in corso, BlackRock (+1,4%) ha registrato un utile netto adjusted di 1,473 miliardi di dollari, o 9,81 dollari per azione, in aumento del 23% rispetto allo stesso periodo del 2023. Le entrate sono cresciute dell’11% a 4,728 miliardi di dollari. Gli asset under management (AUM) hanno raggiunto un nuovo record, attestandosi a 10,47 trilioni di dollari, in aumento del 15% rispetto ai 9,09 trilioni di dollari di un anno fa.
“Lo slancio di BlackRock continua a crescere, con l’accelerazione dell’attività dei clienti e la visione del finanziamento di importanti mandati patrimoniali, istituzionali e di Aladdin – ha commentato il Ceo Laurence Fink – La crescita organica degli asset e delle commissioni di base ha subito un’accelerazione verso la fine del trimestre, e gli afflussi netti a lungo termine del primo trimestre pari a 76 miliardi di dollari rappresentano già quasi il 40% dei livelli dell’intero anno 2023″.
Gli afflussi netti totali nel trimestre sono stati pari a 57 miliardi di dollari, mentre gli afflussi netti a lungo termine sono stati di 76 miliardi di dollari. Se si analizzano gli afflussi per tipologia di investimento, +14,9 miliardi arrivano dalla gestione attiva, +61,5 miliardi da indici e ETF, -19,2 miliardi dal Cash management.
Con riguardo alle prime due tipologie, se si scorporano per tipo di prodotto, +18,4 miliardi sono in Equity, +41,7 miliardi in Fixed income, +5,1 miliardi in Multi-asset e +11,2 in Alternatives.