La perdita netta, nel terzo trimestre, è stata di 400 milioni di dollari, vale a dire 17 centesimi ad azione, a fronte di un giro d’affari che si è attestato a 23,9 miliardi. Questi i numeri di JP Morgan. Un anno fa, la società aveva riportato utili netti per 5,7miliardi su ricavi per 25,9 miliardi.
A pesare, quest’anno, sono le spese legali per 9,2 miliardi di dollari e un beneficio straordinario di 1,6 miliardi per somme in precedenza accantonate come riserve in vista di nuove perdite su crediti in sofferenza. Al netto di queste voci, i risultati del terzo trimestre hanno portato a utili per 5,8 miliardi o 1,42 dollari ad azione, in calo dagli utili per 1,60 dollari di un anno fa ma superiori agli 1,19 dollari attesi dagli analisti.
“Se abbiamo registrato una forte performance di fondo – ha commentato Dimon in un comunicato – purtroppo il nostro risultato è stato penalizzato dalle forti spese legali. Continuiamo a tenere sotto costante esame le nostre riserve legali, ma in questo ambiente alquanto teso e poco prevedibile e con continue richieste di multe da parte di varie agenzie governative, abbiamo ritenuto che fosse prudente rafforzarle significativamente. Per quanto riteniamo che i costi di litigation dovrebbero calare e normalizzarsi nel corso del tempo, riteniamo che potrebbero rimanere volatili ancora per qualche trimestre”.