“Accordo sindacale o autorizzazione ministeriale non sono necessari per l’assegnazione ai lavoratori degli strumenti utilizzati per rendere la prestazione lavorativa, pur se dagli stessi derivi anche la possibilità di un controllo a distanza del lavoratore” su questa frase si reggono le novità più rilevanti in tema di controlli sui dipendenti.
Le nuove disposizioni si leggono nella relazione illustrativa del testo di uno dei decreti attuativi del Jobs act, trasmessi alla commissione Lavoro della Camera, che di fatto cancella l’articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori. Il premier rottamatore non ha mandato in soffitta soltanto l’articolo 18, la prossima vittima del governo potrebbe essere l’articolo che limitava i controlli da parte dei datori di lavoro.
L’articolo 4 dello Statuto vieta “l’uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori”, mentre prevede l’utilizzo di “impianti e apparecchiature di controllo che siano richiesti da esigenze organizzative e produttive ovvero dalla sicurezza del lavoro, ma dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori” e comunque solo dopo un accordo tra datori di lavoro e rappresentanze sindacali.
L’ipotesi proposta dal governo prevede la distinzione tra controlli sugli impianti di lavoro e sugli strumenti di lavoro. Per quanto riguarda i primi i controlli sarebbero liberalizzati in caso di accordo sindacale o di autorizzazione amministrativa; mentre per gli strumenti di lavoro come Pc e cellulari aziendali i controlli sarebbero sdoganati senza più bisogno di chiedere autorizzazioni.
Il decreto attuativo del Jobs act prevede “la possibilità che i dati che derivano dagli impianti audiovisivi e dagli altri strumenti di controllo siano utilizzati ad ogni fine connesso al rapporto di lavoro, purchè sia data al lavoratore adeguata informazione circa le modalità d’uso degli strumenti e l’effettuazione dei controlli, sempre, comunque, nel rispetto del codice Privacy”.
In sostanza quindi i risultati dei controlli effettuati tramite strumenti di lavoro, autorizzati o meno, potranno essere utilizzati dal datore di lavoro per ogni scopo, anche di raccogliere informazioni rilevanti sul piano disciplinare. A patto che l’azienda consegni ai dipendenti un documento di policy aziendale con tutte le novità in fatto di controlli a distanza.