La grande storia del mondo in cui viviamo è fatta della somma delle singole storie delle persone che lo abitano. Alcune di queste storie, però, finiscono per diventare da sole la Storia con la S maiuscola, assumendo su di sè il ruolo, la maggior parte delle volte ingrato, di un simbolo, e tante volte sono i simboli a cambiare il corso della cose.
L’orribile assassinio della deputata laburista Jo Cox può diventare una di quelle storie che cambiano il corso di un Paese e, in un’epoca globalizzata, di tutto il mondo, perchè anche se il silenzio delle forze politiche è rispettosamente calato, sospendendo la campagna sul referendum del Brexit, l’onda emotiva del delitto si è propagata in tutta Europa.
La mano che ha ucciso Jo Cox, 42 anni e due figli, infatti, appartiene ad un cittadino britannico, uno di quelli che vorrebbe chiudere le porte al resto del mondo. Appartiene ad un uomo che si chiama Thomas Nair e, ma qui il condizionale è d’obbligo, sarebbe un sostenitore di gruppi neonazisti che, prima di colpire la Cox avrebbe gridato “Britain First”, Prima la Gran Bretagna.
La Cox era uno dei volti del Bremain, della permanenza della Gran Bretagna all’interno dell’Unione europea, e il suo omicidio cambia le carte in tavola, dando forza al fronte del “No”, ed è una circostanza che può apparire cinica, ma in realtà non lo è, che oggi i mercati, che cercano di anticipare il corso della realtà, siano tutti in ripresa dopo una settimana nera.
Di fronte a questi momenti rimani a pensare a come il corso della storia venga alterato, indirizzato in maniera crudele e inesorabile dalle scelte di una singola persona, di qualche oscura comparsa che si erge al ruolo di protagonista del film della storia mondiale, spesso e volentieri con un singolo atto di violenza e follia. Ti lascia a chiederti come sarebbe il mondo in cui viviamo senza certe pieghe improvvise, se sarebbe profondamente diverso oppure no e anche se esista davvero la possibilità che le cose che sono successe possano non succedere. del resto, quello che gli storici chiamano il naso di Cleopatra, per riferirsi agli eventi imponderabili e imprevisti, ha costellato tutto il cammino dell’umanità.
Nei libri di scuole abbiamo letto tutti quanti che la prima guerra mondiale prese le sue mosse il 28 giugno del 1914, quando il nazionalista jugoslavo Gavrilo Princip uccise l’arciduca Francesco Ferdinando e sua moglie nell’attentato di Sarajevo. Un conflitto sarebbe esistito anche senza questo delitto oppure sarebbe stata trovata una soluzione diversa, pacifica, alle tensioni che agitavano l’Europa?
Sono domande inutili, inverificabili, quasi retoriche, eppure non si può fare a meno di farle. Come sarebbe evoluta la storia politica d’Italia se il sequestro e il delitto Moro, nel 1978, non avessero posto fine alla prospettiva del compromesso storico? O quale sarebbe stata la risonanza del movimento per i diritti civili negli Stati Uniti se due dei sue leader più in vista, Malcom X e Martin Luther King, non fossero stati uccisi?
E ancora, andando a ritroso, perchè la storia è sempre stata fatta in questo modo e c’è sempre stato qualcuno, al mondo, che ha pensato che certe idee dovessero essere uccise, cose ne sarebbe stato della Roma Caput Mundi se nel 44 a.C. i cospiratori che speravano di salvare la Repubblica non avessero posto le basi per la sua fine, uccidendo Giulio Cesare?
E ancora l’omicidio di Ghandi, nel 1948, quando il padre della nazione indiana veniva assassinato a Nuova Delhi da Nathuram Godse, un fanatico indù radicale. O il delitto Matteotti che, nel 1925, sancì definitivamente l’ascesa del fascismo e la sua trasformazione definitiva in una dittatura intoccabile, disposta a tutto pur di mettere a tacere il dissenso.
O ancora, come si sarebbero evoluti i rapporti tra Israele e Palestina se non se la sera del 4 novembre, durante un comizio per la pace, Yitzhak Rabin non fosse stato assassinato dall’estremista ebreo Ygal Amir? O come sarebbero cambiati gli Stati Uniti se il presidente Kennedy non fosse stato assassinato a Dallas, in Texas, il 22 novembre del 1963?
La storia del mondo in cui viviamo è appesa a fili sottilissimi che, come le vite umane, possono essere spezzati in qualunque momento. L’omicidio di Jo Cox potrebbe appena aver indirizzato un pezzo della nostra storia, ad un prezzo però che sarebbe l’ora che la nostra specie smettesse di pagare.