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Jhonson & Jhonson indagata per abuso di posizione dominante

Johnson & Johnson è indagata per attività contrastanti le regole del mercato, in quanto ritenuta in grado di poter occupare una posizione dominante nel settore medicina, farmaceutica e ortopedia. La Commissione europea ha infatti aperto un’inchiesta nei confronti dell’azienda statunitense per il suo piano di acquisizione della Synthes Inc, impresa svizzera attiva nel campo biomedico, e la fusione della stessa all’interno del colosso statunitense. La commissione Ue spiega che gli accertamenti dipendono dal fatto che una simile fusione “metterebbe insieme due dei principali fornitori di strumenti e apparecchiature per la chirurgia vertebrale, rafforzando la posizione di Synthes come operatore leader del settore delle apparecchiature cranio maxillo facciali e rafforzando la posizione di Johnson & Johnson nel comparto dell’ortopedia”.

La commissione Europea esprime quindi “preoccupazione” per l’eventualità di fusione tra le due aziende. Si teme infatti che gli altri competitor operanti sui mercati di riferimento “non possano essere in grado di esercitare un’attività sufficientemente forte” a livello economico e concorrenziale. Inoltre per la Commissione Ue “la rimozione dal mercato di uno dei principali attori potrebbe avere un impatto negativo dal punto di vista dell’innovazione”. Ed è compito della Commissione proprio “fare in modo che sia preservata una vera competizione e mantenuta l’innovazione, la sola che può garantire cure adeguate a tutti i pazienti” dell’Unione europea, ha sottolineato Joaquin Almunia, vicepresidente della Commissione europea. L’apertura dell’inchiesta, fanno sapere da Bruxelles, “non pregiudica il risultato finale” della stessa, ma comunque la Commissione Ue andrà avanti per 90 giorni, “fino al 19 marzo 2012” quando emetterà il verdetto.

Nei confronti di Johnson & Johnson è in corso anche un’inchiesta dell’Antitrust europea per presunte violazioni delle regole del mercato in merito all’analgesico Fentanyl, per il quale la società statunitense è accusata di aver pagato i competitor per impedirne l’accesso sul mercato olandese.

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