Una mostra dedicata a JAGO (Jacopo Cardillo) scultore noto come “The Social Artist” per le innate capacità comunicative e il grande successo che riscuote sui social.
Nel suo uso dei mezzi di comuni azione Jago arriva direttamente al cuore del pubblico che lo conosce o lo apprezza. Paragonabile in tal senso a una rockstar, trasmette l’amore per l’arte ai giovani: le dirette streaming e le documentazioni foto e video che coinvolgono il suo pubblico sul web.
JAGO documenta per la prima volta in una mostra di opere realizzate fino ad oggi, dai sassi di fiume scolpiti (da Memoria di Séa Excalibur), fino alle sculture monumentali più recenti (come Figlio Velato e Pietà), ma troviamo anche il ritratto di Papa Benedetto XVI (Habemus Hominem).
Il corpo di Papa Benedetto XVI risulta denudato, il volto sorride con inedita dolcezza, il busto emaciato fa emergere l’umanità creaturale di chi è tornato a essere uomo. Venere è bruscamente sottratta a significati tradizionali, privata di giovinezza e di ogni seduzione estetica, scelta allusiva a valori altri assertori di una diversa verità. Ciò non esclude che l’atteggiamento delle braccia si richiami ancora ad un’antica grazia. Simbolico indizio di sofferenze atemporali è la figura delFiglio Velato, proveniente dalla Cappella dei Bianchi nel napoletano rione Sanità.
Palazzo Bonaparte si trasformerà inoltre in uno studio d’artista: durante i mesi di mostra.
JAGO è un artista italiano che opera nel campo di scultura, grafica e produzione video. Nasce a Frosinone (Italia) nel 1987, dove ha frequentato il liceo artistico e poi l’Accademia di Belle Arti (lasciata nel 2010). Dal 2016, anno della sua prima mostra personale nella Capitale, ha vissuto e lavorato in Italia, Cina e America. È stato professore ospite alla New York Academy of Art, dove ha tenuto una master class e diverse lezioni nel 2018. Ha ottenuto numerosi premi nazionali e internazionali quali: la MedagliaPontificia (consegnatagli dal cardinale Ravasi in occasione del premio delle Pontificie Accademie nel2010), il premio Gala de l’Art di Monte Carlo nel 2013, il premio Pio Catel nel 2015, il Premio del pubblico Arte Fiera nel 2017 e ha inoltre ricevuto l’investitura come Mastro della Pietra al Marmo Macc del 2017. All’età di 24 anni, su presentazione di Maria Teresa Benedetti, è stato selezionato da Vittorio Sgarbi per partecipare alla 54a edizione della Biennale di Venezia, esponendo il busto in marmo di Papa BenedettoXVI (2009) che gli è valso la suddetta Medaglia Pontificia. La scultura giovanile è stata poi rielaborata nel 2016, prendendo il nome diHabemus Hominem e divenendo uno dei suoi lavori più noti. L’avvenuta spoliazione del Papa emerito dai suoi paramenti è stata esposta a Roma, nel 2018, presso il Museo CarloBilotti di Villa Borghese, attirando un numero record di visitatori (più di 3.500 durante l’inaugurazione). A seguito di un’esposizione all’Armory Show di Manhattan, JAGO si trasferisce a New York. Qui inizia la realizzazione delFiglio Velato, esposto permanentemente all’interno della Cappella dei Bianchi nellaChiesa di San Severo Fuori le Mura a Napoli. L’opera è ispirata al settecentescoCristo Velato di Giuseppe Sanmartino, collocato nel Museo Cappella San Severo sempre a Napoli. La ricerca artistica diJ ago fonda le sue radici nelle tecniche tradizionali e instaura un rapporto diretto con il pubblico mediante l’utilizzo di video e dei social network, per condividere il processo produttivo.Nel 2019, in occasione della missione Beyond dell’ESA (European Space Agency), JAGO è stato il primo artista ad aver inviato una scultura in marmo sulla Stazione Spaziale Internazionale. IntitolataTheFirst Baby e raffigurante il feto di un neonato, è tornata sulla Terra a febbraio 2020 sotto la custodia del capo missione, Luca Parmitano. Da maggio 2020 Jago risiede a Napoli avendo eletto il suo studio nellaChiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi. Realizza all’inizio di novembre l’installazioneLook Downalloratemporaneamente collocata in Piazza del Plebiscito (ora nel deserto di Al Haniyah a Fujairah), mentre il1 ottobre 2021 installa l’opera Pietà nella Basilica di Santa Maria in Montesanto, in Piazza del Popolo a Roma