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Jackson Martinez ha scelto il Milan. Rivoluzione in vista per Juve e Inter

Jackson Martinez ha detto sì. Dopo tre giorni di trattative frenetiche, l’attaccante colombiano ha deciso di accettare la proposta del Milan. Arriva così il primo acquisto dell’era Berlusconi-Bee e, viste le cifre in ballo (35 milioni al Porto, triennale da 4 milioni a stagione bonus compresi), si tratta di un colpo pesantissimo, che rilancia i rossoneri verso obiettivi di gloria.

“Speriamo di dare a Mihajlovic una squadra da scudetto – le parole di Berlusconi. – Vogliamo vivere un grande anno, ricco di soddisfazioni. Abbiamo bisogno di tre attaccanti forti, li stiamo cercando. Ibra? Stiamo vedendo, speriamo…”. I fuochi d’artificio, insomma, sembrerebbero appena cominciati. Il Milan infatti ha messo nel mirino anche Ibrahimovic, ex mai dimenticato, e spera di strapparlo al Psg per comporre un attacco da sogno. “Per ora sono un giocatore del Psg – ha spiegato il diretto interessato dal ritiro della Svezia. – Sento spesso Galliani, nel calcio può succedere di tutto”. Insomma, la volontà di chiudere c’è ma la trattativa non è ancora decollata del tutto. Milan attivissimo anche sul fronte centrocampo, dove il primo obiettivo è sempre Kondogbia. La clausola rescissoria è di 35 milioni ma il Monaco, a differenza del Porto, sembra disposto a trattare, magari grazie alla mediazione del potentissimo fondo Doyen, nuovo alleato di Galliani. Staremo a vedere, di certo il mercato rossonero regalerà ancora molte sorprese.

Molto attiva anche la Juventus: gli arrivi (già ufficiali) di Dybala e Khedira non sono che l’inizio di quella che, stando alle indiscrezioni, potrebbe essere una vera e propria rivoluzione. Tevez, Pirlo e uno tra Vidal e Pogba potrebbero non far più parte della rosa, innescando così tutta una serie di mosse di mercato. Partiamo dall’Apache, sempre più lontano dalla permanenza a Torino. Marotta aspetta di conoscere le sue intenzioni il prima possibile, non senza storcere il naso di fronte alle voci che arrivano dalla Spagna. Perché un conto sarebbe il ritorno al Boca Juniors, una vera e propria scelta di vita prima che di carriera, un altro il trasferimento all’Atletico Madrid. Nel primo caso (al momento il più probabile) la Juve verrebbe incontro a Carlitos, regalandogli di fatto il cartellino, nel secondo invece si siederebbe al tavolo della trattativa con ben altre pretese. “Al momento penso solo all’Argentina e alla Coppa America” ha glissato lui dal ritiro della Selecciòn, una risposta che non convince Corso Galileo Ferraris, dove ci si muove già per trovare un sostituto. Potrebbe essere Mario Mandzukic, ancor più se Tevez finisse all’Atletico Madrid, oltre a Simone Zaza, praticamente già preso. A confermarlo è stato il presidente del Sassuolo Squinzi: la Juve pagherà la clausola di “ricompra” (la stessa che, tra 12 mesi, potrà esercitare il Real Madrid per Morata) per l’altra metà del cartellino fissata a 15 milioni. Manovre in attacco, ma non solo. Quasi certo l’addio di Pirlo (la figlia avrebbe comunicato ai compagni di classe il futuro a New York), possibile quello di uno tra Pogba (maxi offerta del Manchester City di 80 milioni, per ora nessuna risposta ufficiale) e Vidal (piace a Real Madrid e Manchester United).

Giorni di riflessione in casa Inter dove sembrerebbe regnare una calma quasi inspiegabile. In realtà i nerazzurri hanno parecchie carte sul tavolo, ora non resta che scegliere bene su quali puntare. Il sogno di Mancini resta Yaya Tourè (“ci spero ancora, ha passato sei mesi a dirmi che voleva venire da noi”), più facile però arrivare a Thiago Motta e Felipe Melo senza dimenticare Allan dell’Udinese. I friulani avevano già un’intesa di massima col Napoli ma il brasiliano spinge per giocare nell’Inter. Mancini poi vuole due esterni: Perisic e Cuadrado sarebbero perfetti, il problema è che Wolfsburg e Chelsea non sembrano intenzionate a venderli. Occhio anche al mercato in uscita, con Kovacic possibile partente. La stampa inglese parla di un’offerta di 25 milioni in arrivo da Liverpool, cifra a cui i nerazzurri vacillerebbero e pure parecchio.

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