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Jack Ma, fondatore di Alibaba, sceglie la filantropia

VIDEO L’uomo più ricco della Cina, valutato da Forbes 36,5 miliardi di dollari, ha deciso di lasciare la guida di Alibaba e di dedicarsi a progetti per la formazione e l’education. Estimatore di Forrest Gump, suo film preferito, ha dichiarato: “Non voglio morire nel mio ufficio, voglio morire sulla spiaggia”

Jack Ma, fondatore di Alibaba, sceglie la filantropia

E’ un uomo da 36,5 miliardi di dollari: Jack Ma, il fondatore di Alibaba, il gigante cinese dell’e-commerce che vale a Wall Street oltre 400 miliardi di dollari, lascia la guida del suo gioiello. Ha scelto la filantropia e lo ha annunciato in un’intervista al New York Times. Come altri prima di lui, primo fra tutti Bill Gates, lunedì prossimo, il 10 settembre giorno del suo 54esimo compleanno, lascerà la presidenza operativa del gruppo anche se, ha precisato, continuerà a seguirlo. In appena 19 anni Alibaba è diventato un colosso valutato 420 miliardi alla Borsa di New York.

Questa uscita non è la fine di un’era, “ma l’inizio di una nuova” ha dichiarato al quotidiano americano l’uomo più ricco della Cina che, nel 1999, ha co-fondato il gruppo Alibaba, colosso tecnologico, attivo non solo nel commercio online, ma anche nell’informatica e ora anche nell’intrattenimento e nei media. Secondo un recente calcolo della rivista Forbes, la fortuna di Jack Ma, professore di inglese ed esempio di “self made man”, è stimata in 36,5 miliardi di dollari, al 21 esimo posto a livello mondiale.

Jack Ma ha detto di volersi dedicare a progetti filantropici legati all’educazione, ma continuerà a seguire Alibaba. Ma che personaggio è l’uomo che non riuscì ad entrare ad Harvard e che ha creato dal nulla un impero?

Da tempo Ma pensava ad una sua uscita dal colosso cinese. “Non voglio morire nel mio ufficio, voglio morire sulla spiaggia”: aveva detto più di un anno fa a Davos, a margine dei summit dell’economia mondiale, raccontando come Alibaba fosse nata cercando una birra e come fosse stata una sua amica di penna del Tennessee a dargli il nome Jack, stanca di scrivere un nome impronunciabile. Sempre a Davos, nel 2015, elogiava Forrest Gump, definendolo il suo film preferito, “perché non si arrende mai”, ma anche perché vedeva qualcosa dell’antieroe di Winston Groom nella storia della sua ‘creatura’: “Nessuno fa soldi cacciando balene – disse – la gente li fa pescando gamberi”, osservava Forrest Gump e “così facciamo i soldi ad Alibaba”, concludeva Jack Ma. In una lunga intervista di allora all’ANSA ha raccontato che da giovane aveva trovato difficoltà a trovare un insegnante di inglese in Cina ed espresse un desiderio che allora sembrava più lontano dalla realtà di quanto non appaia oggi: “prima o poi tornerò a insegnare in una scuola”.

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Aggiornato alle 18:08 di sabato 8 settembre 2018

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