Dopo la separazione da Cnh Industrial, Iveco ha sottoscritto un finanziamento sindacato da 1,9 miliardi di euro con un pool di banche. Lo ha annunciato martedì sera la società in una nota, precisando che l’operazione comprende una linea di credito revolving committed da 1,4 miliardi (che ha una durata di 5 anni con due opzioni di estensione di un anno ciascuna) e un finanziamento a termine committed di 0,5 miliardi con scadenza a un anno, rinnovabile fino a un ulteriore anno a opzione della società.
Il finanziamento sindacato, sottolinea ancora l’azienda, sarà impiegato “per le generali esigenze aziendali e per i fabbisogni legati al capitale di funzionamento di Iveco Group e conferma il forte sostegno a Iveco Group da parte delle sue primarie banche di relazione internazionali”.
Il pool di banche è composto dai seguenti istituti: Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, Barclays, Bnp Paribas, BofA Securities, Citi, Deutsche Bank, Intesa Sanpaolo, Mediobanca – Banca di Credito Finanziario, Mizuho Bank, Santander CIB, Société Générale e Unicredit in qualità di Bookrunners e Mandated Lead Arrangers.
Intanto, prosegue il recupero in Borsa del titolo Iveco. Dopo il crollo del 9,1% registrato lunedì, giorno dell’Ipo, e il rimbalzo del 6% messo a segno ieri, oggi a metà mattina le azioni salgono ancora del 4,5% (a 11,192 euro), mettendo a segno per distacco il maggiore rialzo del Ftse Mib, che negli stessi minuti viaggia in territorio leggermente positivo (+0,2%).
Martedì gli analisti di Equita avevano iniziato la copertura sul titolo Iveco con giudizio “buy” e prezzo obiettivo a 18 euro, spiegando che il gruppo ha “le risorse per rilanciarsi, ma l’M&A è fondamentale per accelerare”.
Quanto all’ex casa madre di Iveco, Cnh Industrial, Fitch ha rivisto al rialzo il rating di lungo periodo da BBB- a BBB+. L’agenzia ha poi migliorato il giudizio sul debito senior non garantito di CNH Industrial Finance Europe, anche in questo caso da BBB- a BBB+. L’outlook è stabile. Secondo Fitch, Cnh Industrial manterrà poco più del 50% dei ricavi totali e il 66% dell’EBIT su base consolidata dopo lo spin-off di Iveco.
“È probabile che il profilo aziendale della restante società si indebolisca a causa della ridotta diversificazione del mercato finale e di una gamma di prodotti più ristretta”, sottolinea l’agenzia, che però ritiene che ciò sia mitigato dalla maggiore esposizione dell’emittente al mercato agricolo (82% dei ricavi), meno ciclico rispetto al business dei camion. Fitch prevede quindi che Cnh avrà margini più elevati rispetto al passato, in linea con quelli dei produttori di macchine agricole.