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Ivass, necessario quantificare il rischio di tasso di interesse per le imprese assicurazioni

L’Ivass, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, guidato dal direttore generale della Banca d’Italia Salvatore Rossi, ha lanciato l’allarme sui tassi di interesse ormai ai minimi storici. Abbassarli è stato necessario per rilanciare l’economia; tuttavia, potrebbero creare diversi problemi alle compagnie di assicurazione.

L’attenzione è rivolta principalmente a quelle compagnie che operano nel ramo vita e che propongono polizze con gestioni separate interne. In questa tipologia di contratto, le compagnie riconoscono ai propri assicurati un rendimento minimo garantito assumendosi interamente il rischio finanziario. Di conseguenza, una situazione di tassi bassi e decrescenti per un periodo di tempo lungo potrebbe costituire un pericolo per le compagnie che non sarebbero più in grado di pagare quanto promesso.
 
L’obiettivo è evitare quanto successo in Giappone dove diverse compagnie non riuscirono a far fronte ai rendimenti garantiti agli assicurati.

Ai fini di valutare l’esposizione delle imprese di assicurazione al rischio di tasso di interesse, l’Ivass  ritiene necessario acquisire un’analisi integrata, che dovrà essere effettuata con cadenza semestrale, delle attività e delle passività di ciascuna compagnia italiana. La richiesta dell’Istituto di vigilanza prevede sia l’obbligo per l’assicuratore di effettuare simulazioni sulla propria esposizione al rischio di tasso, immaginando tre scenari differenti, che l’attuazione di stress test con livelli di difficoltà crescenti.

Del resto le polizze con gestioni separate interne sono una fetta molto importante del mercato vita italiano. Solo ad aprile, secondo quanto diffuso dall’Ania, tali polizze rappresentavano più del 70% dell’intero ramo.

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