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Ivass a Cattolica Assicurazioni: ci vuole una svolta nel board

L’Authority delle assicurazioni sollecita un intervento radicale della compagnia veneta sulla governance, sulle remunerazioni e sulle azioni proprie – Cattolica ha promesso di rispondere entro 60 giorni

Ivass a Cattolica Assicurazioni: ci vuole una svolta nel board

L’Ivass chiede a Cattolica una svolta sulla governance, sollecita un vero e proprio azzeramento del consiglio d’amministrazione e misure di rafforzamento della società. Altrimenti arriveranno le sanzioni previste in questi casi. Lo ha comunicato Cattolica Assicurazioni rendendo noto che venerdì 8 gennaio l’Istituto di Vigilanza “ha consegnato al consiglio di amministrazione della società il relativo verbale ispettivo, con risultanze sfavorevoli e l’avvio di un procedimento sanzionatorio verso la società. Nella comunicazione l’Autorità di controllo ha anche richiesto l’adozione di misure conseguenti”.

L’ispezione, conclusasi il 24 luglio 2020, ha riguardato – ricorda la nota della Compagnia – gli assetti di governance, il funzionamento del sistema monistico e la valutazione dei rischi immobiliari. Il verbale ispettivo ha fatto riferimento a situazioni relative al 2018, al 2019 e ai primi mesi del 2020.

Dopo il duro braccio di ferro tra l’allora Ad Alberto Minali e il presidente Paolo Bedoni (costato al primo le dimissioni) e il successivo ingresso di Generali nel capitale in seguito alla partnership strategica tra i due gruppi, è inevitabile “una significativa discontinuità nell’assetto di governance dell’impresa”. L’Ivass ha anche richiesto in particolare:

“Un profondo ricambio dei componenti dell’organo amministrativo che venga attuato con la trasformazione della forma giuridica della Società in SpA (che come noto avrà efficacia dal 1 aprile 2021) e che comporti un rafforzamento del sistema di governance; un rapido completamento dell’aumento di capitale con la sua seconda tranche (per 200 milioni euro) per la quale l’azienda è in costante dialogo con la Consob per la finalizzazione del prospetto informativo e la vendita delle azioni rivenienti da recesso (circa 20,7 milioni di titoli) entro la fine del 2021. In riferimento alla richiesta di rafforzamento patrimoniale di IVASS, la prima tranche dell’aumento di capitale (pari a 300 milioni euro) è stata già completata ad ottobre, a seguito dell’accordo di partnership con Assicurazioni Generali”.

Fonte: comunicato Cattolica Assicurazioni

In conclusione, l’Ivass sprona la compagnia ad elaborare “un piano di rimedio” sotto la responsabilità dell’Ad, che dovrà essere approvato dal board. Ma soprattutto l’attuale Cda e con lui il presidente, resterà in carica fino all’approvazione dei conti 2020 (e non del 2021 come previsto). Poi dovrà fare un passo indietro in concomitanza con la definitiva trasformazione in Spa prevista in Aprile 2021. Su questo l’Ivass non ha lasciato adito a dubbi. Cattolica ha promesso di rispondere entro sessanta giorni.

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