Ultima settimana per evitare il rincaro dell’Iva. Se il governo non interverrà nei prossimi giorni, la terza aliquota dell’imposta aumenterà di un punto a partire dal primo luglio. Fra le ipotesi per scongiurare il balzello automatico, la più accreditata al momento è un rinvio di tre mesi, che costerebbe un miliardo ma consentirebbe al governo di guadagnare tempo per trovare le coperture necessarie alla completa sterilizzazione dell’aumento.
Lo slittamento allenterebbe anche le tensioni politiche, dal momento che la settimana scorsa il segretario del Pdl – Angelino Alfano – ha messo nuovamente in discussione la tenuta dell’esecutivo in caso di fallimento sul dossier Iva.
“Credo che un rinvio sia inevitabile – ha detto ieri il viceministro dell’Economia, Stefano Fassina, in un’intervista a La Stampa –. La strada più probabile è quella di un rinvio per arrivare alla cancellazione in autunno attraverso la legge di stabilità”.
Sembra che i tecnici del Tesoro siano riusciti a trovare il miliardo per finanziare il rinvio a ottobre. Per ulteriori interventi, tuttavia, sarà difficile trovare spazio: dopo il rinvio dell’Imu (con la promessa della rivisitazione delle tasse sulla casa durante l’estate) e le misure in cantiere per il lavoro, le risorse da mettere sul tavolo sono poche.
Per questo a via XX settembre è diventata una priorità la nuova tornata di spending review, che dovrà essere più severa di quella varata dal governo Monti. Considerato il vincolo del 3% del rapporto deficit-Pil, il bilancio non offre spazi di manovra per il 2013, mentre le prospettive per il 2014 sono ancora da definire.