Nessun nuovo nome per Csm e Consulta, ma un’accelerazione sul fronte della riforma elettorale. Questo il risultato del vertice di ieri sera fra il premier, Matteo Renzi, e il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. E’stata una sorta di tagliando del Patto del Nazareno, che tuttavia non è servito a sbloccare lo stallo sull’elezione dei membri del Consiglio superiore della magistratura e della Corte Costituzionale di nomina parlamentare.
“Non si è parlato di Consulta e di Csm se non per condividere l’appello del Capo dello Stato: i gruppi si sono già pronunciati e andiamo avanti con quei nomi”, ha precisato al termine dell’incontro il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini. Gli ultimi nomi indicati da Pd e Forza Italia sono rispettivamente quelli di Luciano Violante e Donato Bruno.
Il tema centrale del colloquio tra i due leader è stato quello delle riforme. “Abbiamo cercato di far fare dei passi in avanti in particolare alla legge elettorale, anche attraverso una calendarizzazione in tempi brevi al Senato – ha continuato Guerini -. Sappiamo quali sono le tematiche aperte e abbiamo dato la nostra disponibilità ad affrontare i nodi evidenziati fin qui”.
Guerini ha poi smentito che si sia parlato di elezioni anticipate. Secondo alcune indiscrezioni, Berlusconi avrebbe detto di aver avuto rassicurazione dal premier Renzi che riceverà le rappresentanze sindacali e militari per risolvere lo sblocco dei tetti salariali delle forze di polizia.