Italian Design Brands, gruppo industriale attivo nel design, luce e arredamento di alta gamma, ha chiuso l’esercizio 2023 con ricavi reported pari a 287,4, in forte crescita rispetto ai 199,4 milioni del 2022, e ricavi full pari a 310,8 milioni, in aumento del 16,6% rispetto al dato proforma 2022 e con una crescita organica, escludendo dunque il contributo di Axolight e Turri, pari al 3,9%.
Nonostante il perdurare di elementi di instabilità macroeconomica e geopolitica, ai quali si è aggiunto il conflitto in corso in Medio Oriente, quasi tutte le società del gruppo hanno chiuso l’anno con fatturati ai massimi storici. Rimane stabile al 74% l’incidenza delle esportazioni, confermando l’area europea come principale mercato di sbocco estero per i prodotti del Gruppo, seguita dal Nord America.
“Il dato complessivo di fatturato del mercato dell’arredamento e dell’illuminazione evidenzia una previsione di chiusura d’anno in flessione del 3,4% per il Macrosistema Arredamento italiano2 e di sostanziale stabilità rispetto al 2022 per il mercato mondiale del Core high-quality design furniture & homeware market”, sottolinea la società in una nota.
Idb spiega anche che il 2023 è stato caratterizzato da un lato da una progressiva normalizzazione per le aree Furniture, Lighting e Kitchen & Systems, che avevano registrato importanti tassi di crescita nel biennio 2021-2022 e, dall’altro, da un’ottima performance dell’area Luxury Contract, che ha raggiunto un fatturato complessivo pari ad 85,2 milioni, superiore al record di circa euro 71 milioni del 2019.
L’ebitda sale del 10,3%, stabile l’utile
L’ebitda reported del gruppo è salito dai 31,7 milioni del 2022 ai 52,1 milioni, del 31 dicembre 2023 mentre l’ebitda full adjusted è pari ad 54,3 milioni, in crescita del 10,3% rispetto al 2022 (di cui organica +1,5%). La marginalità percentuale è pari al 17,5%, incidenza che, escludendo l’effetto di Axolight e Turri, sarebbe stata pari al 18%.
L’utile netto reported ha raggiunto quota 28,1 milioni, mentre l’utile netto full adjusted è di 25,6 milioni in linea con l’anno 2022 e con un’incidenza percentuale sul totale dei ricavi del 8,2%.
La posizione bancaria netta al 31 dicembre 2023 è pari a 14,2 milioni. “Considerando anche i debiti per earn-out e acquisto quote di minoranza mediante esercizio di opzioni put&call, la posizione finanziaria netta diventa pari a 87,1 milioni, prevalentemente a medio-lungo termine. Tale dato, sommato ai 33,7 milioni di debiti derivanti dall’applicazione del principio contabile IFRS 16, genera una posizione finanziaria netta totale di 120,9 milioni”, conclude il gruppo.