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Italia-Ue: 114 infrazioni, via a indagine parlamentare

“Laddove l’Unione interviene in via normativa, assume rilievo la capacità di attuare e recepire tempestivamente la disciplina europea. A questo riguardo, va evidenziato che il nostro Paese registra storicamente performance non soddisfacenti, testimoniate dall’elevato numero di procedure di infrazione avviate dalla Commissione europea (114 al 23 aprile 2014)”. Parte da queste considerazioni e da questi dati la decisione della commissione delle politiche dell’Unione europea della Camera di avviare una indagine sulla attuazione ed efficacia delle politiche Ue in Italia.

Non mancano i rilievi critici nelle motivazioni della commissione: per quanto attiene alla gestione dei fondi strutturali e di investimento,”il nostro Paese registra forse le difficoltà più significative e preoccupanti”, con riferimento sia alla capacità di programmazione sia di utilizzo tempestivo ed efficace delle risorse ad esso destinate dal bilancio dell’Unione. La commissione della Camera sottolinea che “a differenza di altri Stati membri l’Italia non sembra essere riuscita ad avvalersi dei fondi della politica di 
coesione per ridurre i ritardi di sviluppo di ampie aree del Paese e di ammodernare il proprio sistema produttivo”. 

Quanto alle regole di finanza pubblica e macroeconomiche, viene riconosciuto che l’Italia ha intrapreso un percorso di consolidamento delle finanze pubbliche e di rilancio di crescita e occupazione che ha registrato risultati positivi pur scontrandosi con alcune rigidità e la prociclicità di alcuni vincoli stabiliti dalla legislazione europea. 

Ma “più in generale, il nostro Paese non sembra aver colto pienamente l’opportunità, offerta dall’inquadramento della decisioni politiche e legislative dell’Unioni in cornici strategiche e programmatiche, di superare la frammentazione e l’assenza di una prospettiva a medio e lungo termine che affliggono la politica nazionale”. 

Il termine per la conclusione dell’indagine è fissato al 30 novembre. Quanto agli obiettivi, “si tratta di verificare, per un verso, l’adeguatezza delle procedure per l’attuazione di singoli atti normativi e di valutare se ed in quale misura l’azione politica e legislativa dell’Italia concorra effettivamente alla realizzazione degli obiettivi strategici delle politiche europee. Per altro verso, è di evidente utilità esaminare l’impatto che le politiche europee producono sul sistema economico, sociale ed istituzionale del nostro Paese”. 

  
L’indagine dovrebbe consentire, in particolare, di verificare il funzionamento degli strumenti esistenti per l’attuazione delle politiche europee e di prospettare gli eventuali interventi, anche di carattere legislativo, necessari per accrescere l’efficacia delle politiche europee nel nostro ordinamento. 

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