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Italia-Ucraina dentro o fuori: per Spalletti la sfida di San Siro è già uno spareggio. Qualificazione Euro 24 in salita

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Dentro o fuori. Sembra incredibile, ma un anno e mezzo dopo la disfatta Mondiale, l’Italia è di nuovo sull’orlo del baratro. In gioco, questa volta, c’è la qualificazione agli Europei del 2024, complicatasi parecchio dopo il pareggio in Macedonia di sabato scorso. E così la sfida odierna all’Ucraina diventa fondamentale, tenendo conto che l’Inghilterra è già scappata via (13 punti in 5 partite) e che i gialloblu di Rebrov sono secondi con 3 lunghezze di vantaggio. Intendiamoci, nulla è perduto: gli azzurri hanno disputato una gara in meno, dunque potrebbero agganciare i rivali e spendere poi successivamente il “bonus” per il sorpasso. Tutto questo è però legato a una vittoria odierna in quel di San Siro, altrimenti il pass per Euro 24 passerebbe solo ed esclusivamente dalle forche caudine degli spareggi.

Italia – Ucraina (ore 20.45, Rai Uno)

Partita delicatissima insomma, sia per l’oggettivo valore dell’Ucraina (sabato ha fermato gli inglesi sull’1-1) che per il momento no dell’Italia, apparsa in grande difficoltà anche in Macedonia. La speranza che l’effetto Spalletti potesse bastare a rinvigorire il gruppo s’è sciolta sabato sera, di fronte a una prestazione a tratti sconcertante, specialmente nel secondo tempo. 

Logico dunque che la gara di stasera preoccupi parecchio, anche se è giusto ribadire come gli azzurri abbiano tutto per vincerla, a patto di ritrovare almeno un po’ di smalto. San Siro, almeno in teoria, dovrebbe aiutare (previsti circa 45-50 mila spettatori), ma la Scala del calcio, si sa, può essere un’arma a doppio taglio in termini di pressione, tanto più che Donnarumma, uno dei giocatori maggiormente in difficoltà, rischia di subire un trattamento non proprio edificante. Spalletti dovrà trovare la chiave giusta per ricaricare le batterie del gruppo soprattutto a livello psicologico, vero tallone d’Achille dal flop con la Macedonia in poi. Mancini godeva di enorme credito dopo la vittoria dell’Europeo, invece ha finito per perderlo tutto partita dopo partita, travolto da una negatività che non sembra avere mai fine. Una vittoria, possibilmente convincente, sarebbe manna dal cielo, ma ad oggi è tutt’altro che scontata.

Spalletti difende Donnarumma, ma Vicario preme: e San Siro si prepara ai “soliti” fischi

Emblematico quanto sta accadendo a Donnarumma, finito nel mirino della critica dopo l’errore di sabato. Un déjà-vu visto il precedente proprio contro i macedoni nell’ormai celebre (ahinoi) spareggio Mondiale, che diventa piuttosto ricorrente considerando anche gli sbagli (specialmente in Champions) con la maglia del Psg, dove peraltro vive un momento complicatissimo (il feeling con Luis Enrique non è affatto buono). 

“Donnarumma sarà titolare – ha chiarito subito Spalletti in conferenza stampa -. Il ruolo del portiere paga sempre carissimo tutto, in più a lui non viene perdonato di essere un ragazzo prodigio: tutti noi dobbiamo lavorare duro per arrivare a certi livelli, mentre chi ha un dono viene compreso a fatica, o quantomeno lo si aspetta al varco per poi andarlo a colpire. Gli errori si possono commettere, poi è chiaro che i ragazzi-prodigio devono rispettare il talento che hanno, altrimenti diventa presunzione”. La stoccata finale conferma che un problema esiste, anche perché una soluzione alternativa c’è e pure di spessore: Guglielmo Vicario sta facendo ottime prestazioni con la maglia del Tottenham e in molti cominciano a caldeggiarne la titolarità anche in azzurro.

Spalletti non si nasconde: “Dobbiamo vincere per forza, non possiamo tirarci indietro”

“È facile da gestire questa situazione, perché dobbiamo battere tutti quelli che ci stanno davanti per forza – ha sospirato Spalletti -. Non possiamo tirarci indietro dal tentativo di vincere qualsiasi partita, deve essere proprio una cosa evidente, ci deve essere nel vederci giocare. Bisogna però riportare una giusta equazione tra il piacere e l’importanza dell’azzurro, dobbiamo lavorare in quella direzione lì. Vogliamo vincere e produrre anche un buon calcio, cosa che non abbiamo fatto a Skopje. Nessuno di noi è contento di quella gara, nello spogliatoio era evidente questo dispiacere del risultato e di alcuni momenti della partita. Sono curioso di rivedere la squadra con l’Ucraina perché lì effettivamente anche il campo era penalizzante… Allo stadio di San Siro io non ho da chiedere nulla, siamo noi a doverci meritare il loro comportamento. Siccome ho assistito a gare della Nazionale a San Siro, chiedo loro ciò che hanno sempre fatto”.

Italia – Ucraina, le formazioni: Spalletti lancia Raspadori, Pessina, Locatelli, Frattesi e Scalvini

Rispetto alla gara di Skopje ci saranno diverse novità, anche perché Politano e Mancini si sono aggiunti all’elenco degli indisponibili, costringendo il Ct a convocare Orsolini. A prescindere sono attesi almeno cinque cambi, con scelte coraggiose come le esclusioni di Barella e Tonali, almeno dall’inizio. Il sistema di gioco sarà ancora il 4-3-3, con Donnarumma in porta, Di Lorenzo, Scalvini (favorito su Casale), Bastoni e Dimarco in difesa, Pessina, Locatelli e Frattesi a centrocampo, Raspadori, Immobile e Zaccagni in attacco. 
Consueto 4-2-3-1 invece per Rebrov, che tenterà il colpaccio affidandosi a Bushchan (in vantaggio su Lunin) tra i pali, Konoplya, Zabarnyi, Kryvtsov e Mykolenko nel reparto arretrato, Stepanenko e Zinchenko in mediana, Tsygankov, Sudakov e Mudryk alle spalle dell’unica punta Dovbyk.

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