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Italia sempre a rischio terremoti: nella giornata dell’Alfabetizzazione Sismica i numeri del 2022

La giornata dell’Alfabetizzazione Sismica rappresentativa della voglia di conoscere i fenomeni. Ogni 4,5 anni Italia a rischio di sisma distruttivo, dice l’INGV

Italia sempre a rischio terremoti: nella giornata dell’Alfabetizzazione Sismica i numeri del 2022

I terremoti sono tra noi. L’Italia resta un Paese a rischio, sebbene molto controllato e con strumenti all’avanguardia. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – INGV – nel ricordare la Giornata dell’Alfabetizzazione Sismica apre alle scuole e al pubblico le sue sedi in tutta Italia: da Roma a Napoli, a Grottaminarda (Avellino) e a Catania. C’è curiosità e voglia di capire cosa succede intorno a noi e quali impatti hanno gli eventi sismici sulla vita di tutti i giorni. L’Italia vanta, tra l’altro, uno dei più antichi osservatori al mondo sui vulcani. L’Osservatorio Vesuviano di Ercolano alle pendici del Vesuvio fu fondato nel 1841 dal Re Ferdinando II di Borbone ed è ancora oggi un’eccellenza nel campo scientifico e della prevenzione. Nella circostanza dell’open day l’INGV, Ercolano ha riaperto le sue porte per i giovani, in particolare, per aiutarli a capire più da vicino non solo i terremoti, ma anche le relazioni tra ambiente, sismologia e patrimonio naturale.

I terremoti da decenni piaga italiana

L’INGV ha, intanto, diffuso anche i dati sui terremoti del 2022. È stato un anno per niente tranquillo per il sottosuolo, il mare e i vulcani. La media dei sommovimenti rilevati è alta: 44 terremoti al giorno, quasi 1 ogni 30 minuti. Non tutto è accaduto sul territorio italiano, ma la rete sismica nazionale ha registrato in totale: 16.302 eventi. I più forti sono avvenuti fuori dall’Italia – in Algeria e in Bosnia – ma hanno avuto qualche effetto per il nostro Paese. Il numero di quelli localizzati in Italia sono di poco superiori a quelli del 2021. Sostanzialmente sono diminuiti rispetto agli anni 2016, 2017 e 2018 nei quali ci sono stati i tragici crolli di Amatrice, Norcia, Visso. Tuttavia l’anno scorso è stato rilevato un sisma molto profondo nel Golfo di Policastro e due eventi principali nel Mare Adriatico al largo della Costa Marchigiana Pesarese. La situazione è stata controllata, ma ha fatto capire che non bisogna abbassare la guardia anche quando non sono colpite abitazioni e vite umane. Gli effetti riguardano un Paese che in Europa ha il primato di frane, smottamenti, alluvioni ed eventi climatici estremi. Un Paese dove il governo Meloni si è impegnato ad adottare il Piano clima senza che si veda nulla di concreto.

La Sicilia è la Regione più a rischio

“L’Italia – ha spiegato Carlo Doglioni, presidente dell’INGV – continuerà sempre ad avere terremoti, uno ogni 4-5 anni di magnitudo potenzialmente distruttivo e dobbiamo investire nella loro maggiore conoscenza per difenderci meglio in futuro”. Proprio al largo di Pesaro a novembre c’è stata la sequenza più seria del 2022. Avvertite in tutta l’Italia del Nord le scosse sono state di di magnitudo 5.5 e 5.2. Livelli alti che preoccupano. 4 eventi sono avuti in terraferma: nelle province di Agrigento, Catanzaro, Reggio Emilia e Genova. Tra le Regioni la Sicilia ha toccato l’angoscioso primato di Regione con terremoti di magnitudo pari o superiore a 2.0. In un anno la rete di rilevazione ne ha registrati ben 184. È evidente che la registrazione dei terremoti e l’osservazione dei fenomeni geofisici non basta a tutelare il Paese. Per questo è necessario investire nella prevenzione ed integrare tra loro i piani di sicurezza, ambientali e climatici ad ogni livello.

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