I segnali del probabile rallentamento dell’economia mondiale per il prossimo anno continuano ad aumentare e l’Italia non fa eccezione.
Prometeia nel rapporto pubblicato a dicembre 2018 rivede al ribasso la crescita prevista per il 2019 dell’Italia, portandola allo 0,5% dal precedente +0,9%. Già i dati Istat relativi al terzo trimestre dell’anno avevano mostrato un rallentamento del -0,1% sul trimestre precedente dopo 14 mesi di crescita ininterrotta.
Anche il Pil 2018 è stato rivisto leggermente al ribasso a +0.9% rispetto al dato del +1% di ottobre. “La crescita è stata tutta conseguita nella prima parte dell’anno, con un secondo semestre praticamente fermo, che lascerebbe un’eredità per il 2019 praticamente nulla”, spiega Prometeia.
Il rapporto deficit/Pil nel 2019 è stimato al 2.3%, “perché – continua il report – nonostante la previsione di una manovra espansiva capace di contenere il disavanzo entro il 2%, una crescita ben al di sotto di quella indicata dal governo avrà un effetto negativo sui conti pubblici”.
A livello globale, secondo Prometeia le tensioni tra Stati Uniti e Cina sfoceranno in una vera e propria guerra commerciale a tutto campo e gli effetti si stanno già riverberando sui numeri relativi al commercio internazionale che, secondo le stime della società di consulenza, rallenterà il passo, scendendo dal +4.1% nel 2018 al +2.9% nel 2019. Un calo che avrà come conseguenza la decelerazione della crescita mondiale a +3.7% nel 2018, +3.3% nel 2019 e +3.1% nel 2020.
Per quanto riguarda l’Europa, il deterioramento del commercio globale penalizzerà gli investimenti e le aspettative di crescita dell’Eurozona. Riviste al ribasso le stime di crescita 2019 per l’area euro a +1.2% dall +1.6% previsto nel mese di ottobre.