L’economia italiana mostra segnali positivi nonostante un rallentamento del commercio internazionale. Ad attestarlo è la nota congiunturale del Ministero dello Sviluppo Economico. Il documento, con cadenza mensile, analizza gli indicatori chiave dell’andamento congiunturale dell’economia italiana.
Secondo le stime preliminari dell’Istat, nel terzo trimestre il Pil è cresciuto dello 0,2% rispetto al secondo trimestre. Questa variazione porta la previsione sulla crescita tendenziale a segnare un +0,9%. Le stime della Commissione europea concordano con quelle del Governo italiano e mostrano un tasso di crescita del Pil del 1,5% nel 2016 e del 1,4% nel 2017. In particolare, ad influire positivamente sulla variazione stimata del Pil per i prossimi anni è la variazione degli investimenti fissi (+4% nel 2016, +4,8% nel 2017). La produzione industriale è cresciuta dello 0,2%.
Anche gli indicatori qualitativi descrivono un outlook positivo. La fiducia delle imprese è cresciuta nel corso dei mesi passando da un indicatore di 103,9 ad Agosto a 107,5 del mese di Ottobre. Questa crescita è avvenuta nonostante la variazione mensile negativa del sentiment nel settore costruzioni. Anche il sentiment dei consumatori cresce toccando livelli mai raggiunti da Marzo 2002.
L’inflazione cresce leggermente nonostante la riduzione dei prezzi dei servizi energetici (-2,0%) e del gas naturale (-3,2%). Ad agire positivamente sull’indice dei prezzi al consumo sono le variazioni dei prezzi degli alimentari, dei servizi ricreativi e della persona.
Nonostante l’incertezza sui mercati internazionali, le esportazioni italiane registrano un ampio incremento: +1,6% rispetto al mese precedente, +4,2% in termini tendenziali. In particolare, la crescita dell’export è dovuta all’aumento della domanda da parte di mercati extra Ue. Frenano invece le esportazioni verso l’Ue (-1,1%). Anche le importazioni crescono. Vi è da sottolineare che, nei primi nove mesi dell’anno, l’attivo commerciale ha raggiunto i 30 miliardi; al netto dell’energia supera i 56 miliardi.
I dati sul mercato del lavoro sono in miglioramento. Il valore tendenziale del tasso di disoccupazione si riduce del 1%. L’esonero contributivo triennale introdotto dalla legge di stabilità 2015 (L.190/2014) sembra essere stato apprezzato dal mercato. Oltre il 55% delle assunzioni e delle trasformazioni dei contratti di lavoro hanno beneficiato dell’esonero.
Riguardo il credito, i prestiti alle imprese segnano ancora una variazione tendenziale negativa (-0,9%) ma in miglioramento rispetto ai tendenziali della prima metà dell’anno. I prestiti tendenziali alle famiglie, invece, da Giugno sono in territorio positivo (+0,4% nel mese di Settembre). Sembra che anche il FCG (Fondo Centrale di Garanzia) stia dando gli effetti sperati. Grazie ad esso dal 2000 al 31/10/2015 sono state accolte 495 mila operazioni per 45 miliardi di garanzie e 77 miliardi di finanziamenti. Tuttavia la rischiosità dei prestiti non sembra migliorare e le sofferenze hanno superato la quota di 200 miliardi (10,5% degli impieghi).