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Italia, Messico e nuvole: la missione di Letta e dei grandi gruppi

Le nuvole di cui si parla nel titolo sono quelle che gravano sulla politica e sull’economia italiana e sui tre grandi problemi del Messico: narcotraffico, corruzione e sfruttamento del lavoro. Ma a parte le contraddizioni di un’economia in pieno sviluppo, il Messico non è più “la faccia triste dell’America”, come cantava Jannacci nella sua bella canzone di tanti anni fa. E’ di fatto la seconda economia dell’intera America Latina, cresce a tassi simili a quelli dei paesi di nuova industrializzazione, è una delle economie più aperte al mondo (oltre al NAFTA ci sono altri 40 accordi di libero scambio sottoscritti dal paese), ha una nuova industrializzazione molto più tecnologica di ogni altro paese a Sud (il vecchio modello delle “maquilladoras” è ormai quasi un ricordo), ha una classe media e ricca molto vasta e attraente per i nostri prodotti (tutti sanno che Carlos Slim, l’uomo più ricco del mondo, è messicano). Insomma è la testa di ponte ideale per guardare da lì all’intero continente americano.

Lo dimostra l’interesse che ha suscitato la Missione italiana del 13 e 14 gennaio in Messico, guidata dal Presidente del Consiglio Letta, alla quale hanno partecipato presidenti e amministratori delegati di Eni, Enel, Finmeccanica e molte altre imprese italiane interessati agli sviluppi dello scambio bilaterale con il paese.

Ha partecipato alla Missione Messico anche il presidente di SACE, Giovanni Castellaneta. SACE è l’unica società di credito all’esportazione europea ad avere aperto un ufficio in Messico. L’ufficio svolge il ruolo di hub per l’America Centrale e i Caraibi. Il portafoglio di export e investimenti italiani assicurati in Messico è pari a € 1,1 miliardi, in crescita del 93% rispetto a fine 2012. Il Messico è per SACE l’ottavo paese estero per esposizione e il secondo in America Latina, dopo il Brasile. I principali settori di operatività sono il chimico e petrolchimico (49% dell’esposizione), l’Oil & Gas (27%) e il metallurgico (15%).

La nostra assicurazione ha allo studio nuove operazioni per 500 milioni di euro, con un crescente protagonismo delle Pmi, che nel 2013 hanno rappresentato il 70% dei rischi sottoscritti. Come si vede nella scheda Paese recentemente aggiornata da SACE (in allegato), l’apertura verso il paese da parte della nostra assicurazione è massima.

In occasione della Missione SACE ha finalizzato un accordo di collaborazione con la banca di sviluppo messicana Bancomext (Banco Nacional de Comercio Exterior). Bancomext ha una solida struttura finanziaria e svolge il ruolo di “braccio finanziario” del governo federale per il commercio estero. Sostiene sia gli investimenti esteri di società messicane e sia gli investimenti esteri in Messico. L’accordo è destinato ad espandere le opportunità commerciali e d’investimento tra Italia e Messico, grazie a un più intenso scambio di informazioni tra le due società specializzate nel sostegno all’internazionalizzazione, oltre che a una più forte cooperazione sui progetti sia attuali che potenziali. L’iniziativa si affianca all’accordo di collaborazione in materia di training & advisory recentemente finalizzato tra SACE e Bancomext. “Questa nuova intesa è un altro importante passo avanti nella costruzione di un rapporto di collaborazione con uno dei nostri stakeholder chiave sul mercato messicano, dove operiamo proficuamente ormai da anni con un ottimo track-record di operazioni realizzate e prospettive di business di medio-lungo termine positive”, ha dichiarato Castellaneta.

Le previsioni e le opportunità per l’export italiano secondo SACE sono molto interessanti. L’Italia è già il secondo partner commerciale europeo del Messico, dopo la Germania, e l’ottavo al mondo. Grazie a uno spiccato dinamismo socio-economico, il Messico si prepara a offrire crescenti opportunità all’Italia: non solo come hub produttivo, ma anche come destinazione ad alto potenziale per il nostro export che, secondo le previsioni SACE, registrerà una crescita media annua del 6,8% nei prossimi quattro anni, totalizzando una media di 4,6 miliardi di euro di export annuo.

La politica di investimenti volta all’espansione della capacità produttiva industriale aprirà interessanti prospettive per gli esportatori di beni intermedi, soprattutto nel settore della chimica. Il potenziamento del ruolo di hub commerciale favorirà l’importazione dall’Italia di mezzi di trasporto, mentre la prevista liberalizzazione del mercato energetico offrirà importanti opportunità alle aziende attive nello sfruttamento di giacimenti off-shore e nello sviluppo di energie rinnovabili.


Allegati: Messico SP SACE 0114.pdf

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