Adesso è ufficiale: Roberto Mancini, ex tecnico in Serie A di Lazio, Fiorentina e Inter, sarà il nuovo commissario tecnico della Nazionale di calcio italiana. E’ lui l’uomo scelto dalla Figc per rilanciare un movimento entrato decisamente in crisi dopo la vittoria del Mondiale 2006 in Germania: da allora due eliminazioni ai gironi e addirittura una non qualificazione, quella drammatica per Russia 2018, dopo lo spareggio con la Svezia dello scorso novembre.
Mancava solo l’ultimo lasciapassare, quello dell’attuale club del tecnico di Jesi, lo Zenit di San Pietroburgo. Le due parti hanno trovato l’accordo ieri: Mancini rinuncia a tutti gli emolumenti e può adesso firmare, forse già dalla prossima settimana, per diventare il nuovo ct azzurro con un contratto biennale da due milioni netti a stagione. Mancini, che ha anche allenato e vinto molto all’estero, in particolare nella sua esperienza al Manchester City, dovrà dunque condurre la Nazionale agli Europei del 2020, che per la prima volta saranno itineranti in vari Paesi del continente.
Con Mancini si parla insistentemente di un ritorno di Mario Balotelli, che con lui ha giocato proprio al City e fu lanciato ai tempi dell’Inter. Nell’incontro dei prossimi giorni tra Roberto Mancini e il commissario della Figc Fabbricini verrà deciso anche lo staff del prossimo ct azzurro. Andrea Pirlo ne farà parte, resta da capire con quale ruolo. Il preparatore Carminati spinge per restare allo Zenit ma potrebbe lavorare in azzurro nel corso delle soste. Resta anche da verificare la posizione dello storico vice del tecnico, ovvero Angelo Gregucci.
Si comincerà con un primo raduno il 22 maggio, poi il 28 l’esordio in amichevole con l’Arabia Saudita e, a partire dal prossimo mese di settembre, le qualificazioni per i campionati Europei. Mancini, 53 anni, allena dal 2000 (ha iniziato come vice di Eriksson alla Lazio). In Nazionale, da giocatore, ha giocato per 10 anni, disputando però solo 36 partite e segnando 4 reti.