In Senato, Sel, Gruppo Misto, Lega Nord, Ncd, M5s, Fi e Pd hanno approvato in via definitiva la trasformazione in legge dell’accordo firmato il 21 giugno 2012 tra Italia e Lussemburgo. L’intesa prevedeva lo scambio d’informazioni tramite lettere per evitare la doppia imposizione fiscale su patrimonio e reddito, prevenendo frodi ed evasioni fiscali.
In Italia le informazioni condivise con il Lussemburgo riguarderanno Irpef, Irap e Ires. Per il nostro parter, invece, la legge fa riferimento alle imposte sulle persone fisiche, sulle società, sul patrimonio e l’imposta commerciale.
L’azione comune dei due Stati è chiaramente frutto della pressione internazionale volta a togliere potenza ai paradisi fiscali, fucine di frodi ed evasioni.
Vi è però una norma, all’interno del testo di legge, che lascia ampio spazio al potere discrezionale del segreto bancario, stabilendo che le informazioni potranno essere rifiutate “solo in quanto detenute da una banca, da un’altra istituzione finanziaria, da un mandatario o una persona che opera in qualità di agente o fiduciario”.