Si parla molto, a ragion veduta, dei ritardi nell’implementazione dell’Agenda Digitale italiana, un insieme di iniziative portate avanti dal Governo per sfruttare al meglio il potenziale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) . Advise Only crede che lo sviluppo digitale sia un fattore chiave di progresso e trasparenza, uno dei principali motori per quella crescita di cui il nostro paese ha un disperato bisogno.
Quanto siamo digitali noi Italiani? Proviamo a “misurare” il livello di digitalizzazione dei Paesi europei attraverso il grado dell’utilizzo di internet. La tabella sottostante evidenzia la percentuale della popolazione che usa internet almeno una volta alla settimana: l’Italia si pone davanti solo a Grecia, Bulgaria e Romania.
Persone che si sono connesse a internet almeno una volta a settimana, 2012 (% su popolazione)
È un dato davvero spiazzante e incredibile. Si fa molto parlare di ritardi nell’implementazione di infrastrutture e nell’accesso alla banda larga, sicuramente tematiche chiave per l’agenda Digitale, ma per capire davvero la situazione vale la pena di soffermarsi un po’ sui dati ed analizzarne il peso dal punto di vista demografico.
Percentuale utenti Internet sul totale per classi di età (Italia), 2011
Dalla tabella sopra emerge con chiarezza che, sul segmento più giovane della popolazione (16-25 anni), (grazie anche all’uso degli smartphone) l’utilizzo del web ci pone in linea con i più avanzati Paesi europei, il vero ritardo riguarda la popolazione dai 45 anni in avanti. Sembrerebbe quindi logico dedurre che il problema dell’infrastruttura o dell’accessibilità del web è secondario rispetto ad altri fattori. Questo è un fenomeno solo Italiano o riguarda anche altri Paesi? Ho cercato di riportare in un grafico il confronto fra uso di internet in Italia e nel Regno Unito, uno dei paesi più avanti nell’implementazione del settore digitale.
Percentuale utenti Internet sul totale per classi di età (confronto UK vs Italia), 2011
La lettura di questo grafico consente una serie di osservazioni:
1- Il ritardo nell’uso di internet è molto basso per la fascia più giovane, il che significa probabilmente che i problemi di infrastruttura e accessibilità non sono il fattore dominante nel causare il ritardo italiano nell’uso del web.
2- Il divario tra Italia e UK diventa “drammatico” a partire dalla fascia di età 45-54 anni fino ai 75 anni, dove viaggia tra il 31,9% per la fascia di età 45-54 anni, all’incredibile 41% di differenza della fascia 55-74 anni.
3- La fascia di popolazione tra i 45 e 75 anni è sicuramente quella che ha maggiori disponibilità economiche e (riforma delle pensioni permettendo) dai 55 anni in avanti dispone di molto tempo a disposizione.
4- Andando a guardare i dati sul commercio elettronico, in Italia solo il 26% della popolazione che usa internet ha effettuato acquisti online, in UK circa il 79%. In Italia l’ecommerce, uno dei settori con la crescita più rapida al mondo, pesa per il 1,6% del PIL in UK per il 12,7%.
Come sviluppare l’uso del web nel nostro paese? In Italia il 41,7% (Istat 2011) delle famiglie dichiara di non possedere l’accesso a internet perchè non possiede le competenze necessarie per usarlo e, sempre nel 2011, si rileva che il 35% di chi usa un personal computer sostiene di aver effettuato corsi per usarlo, in particolar modo tra le donne (38%) (Istat 2011). Se aspettiamo che sia il passare del tempo a risolvere la situazione saremo delusi perchè le proiezioni demografiche dell’Italia sono decisamente poco incoraggianti, la quota di popolazione over 65 è destinata ad aumentare per molti anni ed i giovani cresceranno solo grazie all’immigrazione. L’età media in Italia oggi è 44 anni, nel 2035 sarà 47 e nel 2065 ben 51!
Con un po’ di sano buon senso è facile capire che il problema della cosiddetta alfabetizzazione digitale per gli over 45 è, ad oggi, uno dei maggiori ostacoli all’affermarsi del commercio digitale e, più in generale, allo sviluppo e alla modernizzazione del nostro Paese. Se oltre ai molti vincoli che si frappongono alla crescita accumuliamo un handicap strutturale in uno dei settori più promettenti per la crescita a livello mondiale, allora sarà davvero difficile uscirne. È urgente muoversi nel pubblico e nel privato per organizzare su tutto il territorio corsi di uso del pc e del web. Se tra i nostri lettori c’è qualcuno pronto a praticare “volontariato digitale” consiglio davvero di insegnare i basics a genitori e ai parenti anziani e di passare loro il messaggio che senza web non c’è futuro. Adotta anche tu un analfabeta del web!