Gli effetti della guerra commerciale cominciano a farsi sentire. L’Ocse ha ridotto al 3,2% dal 3,5% le previsioni sulla crescita per quest’anno alla luce della frenata degli scambi di beni e servizi: solo +2,7% nel 2019 secondo il Wto, contro il +3% dello scorso anno e il +5% del 2017. I mercati mascherano la preoccupazione andando alla ricerca dei deboli segnali di distensione tra i Big. L’ambasciatore cinese negli Stati Uniti ha detto che Pechino è pronta a riprendere i colloqui con gli Usa, ma non è stata fissata una data per un eventuale incontro. Washington intanto ha rinviato al 19 agosto il divieto di rapporti d’affari con Hauwei, per la soddisfazione di Wall Street.
NIKE: “DISASTROSE” LE SCELTE DI TRUMP
Ma il New York Times ha anticipato che Donald Trump si accinge a vietare i rapporti con altri due gioielli della tecnologia Hongzohou Hikviosion e Zheiyiong Dahua, entrambe produttrici di apparecchiatura per il controllo a distanza e la sorveglianza con le telecamere. La guerra fredda, dunque, continua. Nike, assieme ad altre 172 società Usa, tra cui Foot Locker, ha firmato una lettera aperta in cui definisce “disastrosa” la politica della Casa Bianca. Non solo per le scarpe.
In attesa di sviluppo, le Borse asiatiche restano caute. Il Nikkei di Tokyo (+0,3%) e l’Hang Seng di Hong Kong sono in lieve rialzo. Il Kospi coreano arretra dello 0,2%, ma per il secondo giorno di fila avanza Samsung (+3% due giorni), la società che a detta degli analisti trarrà più vantaggio dai problemi di Huawei.
In ribasso (-0,6%) l’indice Csi 300 delle Borse di Shanghai e Shenzhen. Hikvision lascia sul terreno il 10%.
Yuan a 6,93 su dollaro: il China Securities Journal ritiene che sia imminente un “deprezzamento disordinato”.
RECUPERA IL TECH A WALL STREET, DEBOLE IL PETROLIO
Seduta positiva ieri a Wal Street grazie al recupero dei titoli tecnologici: Dow Jones +0,77%, S&P 500 +0,85%. Nasdaq + 1,08%.
Rimbalzano i settori e i titoli ieri più penalizzati. L’indice Sox dei semiconduttori sale del 2% (ieri -4%), Apple +1,4%. Qualcomm, ieri in forte calo, oggi guadagna l’1,5%.
Petrolio Brent a 71,8 dollari il barile, in calo stamane dello 0,5%. La Russia è sempre meno propensa, su questi prezzi, ad estendere a fine anno l’accordo sulla produzione. Soprattutto pesa sui prezzi la prospettiva di un calo dei commerci internazionali.
A Piazza Affari ieri Saipem +1,7%. La società ha ricevuto una serie di commesse nell’area perforazione, complessivamente, sono lavori da 100 milioni di dollari. Saras +1,1%. La scorsa settimana i margini di raffinazione sono scesi ancora.
STASERA I VERBALI DELLA FED, ADDIO DI PRAET ALLA BCE
Secondo il capo economista dell’Ocse Lawrence Bloom la politica monetaria ha quasi esaurito i suoi margini di intervento. Ma i mercati non hanno altri punti di riferimento per reagire ai segnali inquietanti in arrivo dalla politica.
Oggi riflettori accesi sulle minute della Fed relative alle riunioni del primo maggio. Ancor più attese le parole di Mario Draghi che oggi saluterà l’addio a Francoforte di Peter Praet, il chief economist della Bce che l’ha accompagnato in questi anni. Potrebbe essere l’occasione per anticipare dettagli sui prestiti Tltro da assegnare alle banche dopo il voto di domenica.
I future sull’indice Eurostoxx europeo anticipano un avvio contrastato.
SU I TITOLI EUROPEI, GIÙ L’EURO
La momentanea schiarita su Huawei ha favorito la ripresa dei listini europei, sostenuti anche dal rimbalzo del dollaro sull’euro scambiato a 1,116, sui minimi da due settimane a pochi giorni dalle elezioni. Si registra però a sorpresa un incremento di fiducia dei consumatori nella zona euro che a maggio è aumentata di 0,8 punti portando l’indicatore a quota -6,6 punti, meglio delle previsioni degli economisti (-7,7 punti).
Milano +0,77% ha chiuso al rialzo a 20.698 punti. Il controvalore degli scambi è sceso a 2,09 miliardi (contro 2,48 della vigilia).
Segno più anche gli altri mercati europei. Francoforte ha chiuso in rialzo dello 0,85%, Parigi + 0,5%, Madrid 0,45%
Londra +0,25%. Il governo britannico includerà nel nuovo testo sulla Brexit un emendamento che prevede la possibilità di un secondo referendum sulla Brexit. L’accordo dovrebbe includere un’intesa doganale temporanea fino alle prossime elezioni generali.
ITALIA VERSO LA CRESCITA ZERO
Migliora ma non troppo la previsione dell’Ocse sull’Italia. L’Economic Outlook, prevede per il 2019 una variazione nulla del prodotto interno lordo italiano, prima di una modesta ripresa a 0,6% il prossimo anno. La stima precedente, pubblicata il 6 marzo, ipotizzava un Pil in calo di 0,2% quest’anno e in risalita di 0,5% nel 2020.
La stagnazione dell’economia sarà oggi al centro dell’assemblea della Confindustria.
RISALE IL BUND, SI RESTRIGE LO SPREAD
Il Btp ha concluso in territorio positivo una seduta con volumi sottili e pochi spunti in vista delle elezioni europee nel fine settimana.
Lo spread si restringe a 271 punti base, -7 punti base rispetto ai 278 in avvio solo perché è risalito il rendimento del Bund tedesco a -0,066% da -0,11%.
Il tasso del decennale è in area 2,65%, rispetto a 2,70% in avvio.
UTILITY SUPER ALL’ATTACCO DEI MASSIMI
Si mettono in luce le Utility. Aspettative di uno scenario di bassi tassi di interesse e bassa crescita in Eurozona favoriscono il comparto in cui figurano società, strutturalmente molto indebitate che perciò beneficiano di un minor costo di rifinanziamento del debito. Enel +1,2%, segna i massimi dal 2008. Snam +1,8% e Terna +1,2%, sono su nuovi massimi storici.
L’indice Eurostoxx Utility (oggi +0,2%, 315 punti) è all’attacco dei massimi degli ultimi otto anni. Il guadagno da inizio 2019 è a +11%, quasi allineato a quello dell’indice Eurostoxx Globale (+12,5%).
IL MERCATO PROMUOVE I CONTI TIM
Avanza Tim (+2,5%)
dopo i conti. La società ha chiuso il primo trimestre con 1,44 miliardi di euro
di Ebitda relativo solo alla parte italiana, in calo del 3,5% anno su anno,
quello di gruppo è pari a 1,80 miliardi di euro. In entrambi
i casi, il risultato è migliore delle aspettative. La società ha
rivisto al ribasso gli investimenti ed ha confermato il raggiungimento dei
target del 2019.
Stm (+4,45%) ha parzialmente recuperato il tonfo della vigilia (-9,15%) legato
all’effetto Huawei.
Negativa Fiat Chrysler (-0,72%): Equita Sim e Mediobanca Securities hanno ridotto il prezzo obiettivo rispettivamente a 14,5 euro e a 13,7 euro, per tenere conto dello stacco del dividendo straordinario di ieri pari a 1,3 euro per azione.
In ascesa anche Leonardo (+1,6%). Amplifon +1,4%.
DEBOLI LE BANCHE. OGGI L’ASSEMBLEA DI COMMERZBANK
Deboli le banche. Unicredit -0,8%. BNP Paribas ha detto di non aver alcun interesse per Commerzbank. Oggi si tiene l’assemblea della banca bavarese: l’ad Martin Zielke dovrebbe aggiornare i soci sulle strategie dell’istituto dopo il fallimento dei colloqui con Deutsche Bank.
Azimut -3%, Bper Banca -2%, Ubi -2,5%.
IMA FA SHOPPING, TINEXTA +100% DA INIZIO ANNO
Nel resto del paniere si mette in luce Ima +3,2%, che ha comunicato l’acquisizione dal fondo Charme, della quota di maggioranza di Atop, attiva nella nelle macchine e nelle linee automatiche per la produzione di statori e rotori avvolti di motori elettrici. Ima, già azionista di minoranza dell’azienda, rileva il 63% del capitale, salendo così all’84%: esborso 230 milioni di euro. Atop viene valutata, debito compreso, 380 milioni di euro.
Mediobanca Securities ha avviato la copertura su Sesa (+4,05%) con rating ouperform e target price a 40 euro.
Inwit (+3%) è stata promossa a Buy da Kempen.
Tinexta (+4%) gruppo che offre soluzioni nei campi dell’identità digitale, segna il nuovo record storico: con il balzo di ieri il titolo arriva a superare lo spettacolare guadagno del 100% da inizio anno.